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Diritto di critica | April 19, 2024

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Fukushima, tre scosse in un'ora, radiazioni anche in America - Diritto di critica

Fukushima, tre scosse in un’ora, radiazioni anche in America

Particelle radioattive “minuscole” sono state rilevate a Seattle: nessun rischio per la salute, secondo le autorità. La portaerei George Washington salpa dal Giappone “per precauzione”. La Tepco registra importanti concentrazioni di cesio 134 in mare, a 12 chilometri da Fukushima. Intanto i tecnici cercano di riavviare gli impianti di raffreddamento, già ricollegati alla rete elettrica. Ma nuove scosse  riaccendono la paura.

Nuovi terremoti hanno colpito stamattina il Giappone post-tsunami. Nelle prefetture di Miyagi e Fukushima è stata avvertita una scossa di magnitudo 6.2, con epicentro sul fondo dell’Oceano Pacifico a 200 chilometri a nord-est. Circa mezz’ora prima, alle 18.19 locali, si e’ registrata un’altra scossa di magnitudo 6.3 , sempre a Fukushima, con epicentro a 100 km nelle acque del Pacifico e a una profondita’ di 10 km. Alle 18.33, sempre locali, e’ stato il turno della prefettura di Ibaraki, dove e’ stata rilevata una scossa piu’ leggera, di magnitudo 4.7. Secondo la Japan Meteorological Agency, non ci sarebbe il rischio di un nuovo tsunami.

La paura maggiore, al momento, resta la centrale di Fukushima. Tecnici e pompieri sono riusciti a ricollegare nella notte gli impianti di raffreddamento dei 4 reattori danneggiati alla rete elettrica: se l’attivazione avrà successo, secondo la Iaea, le operazioni di raffreddamento dei reattori “risulterebbero notevolmente accelerate”. Intanto le rilevazioni di radioattività, in Giappone e non solo, disegnano una mappa sempre più estesa dalla contaminazione.

A dodici chilometri dalla centrale, la Tepco ha rilevato radiazioni pari a 1600 volte gli standard consentiti dalla legge in mare. In prossimità dei reattori, i monitor hanno segnalato concentrazioni di iodio-131, 127 volte più alti del limite standard, oltre a cesio-134: quest’ultimo desta particolare preoccupazione a causa di un tempo di decadimento pari a 2 anni. Secondo alcuni esperti, comunque, l’alta diluizione delle sostanze radioattive nell’oceano dovrebbe scongiurare il rischio di contaminazione dei pesci che vivono in profondità. Le piogge di questi due giorni, inoltre, hanno portato a terra parte dei vapori radioattivi rilasciati dalla centrale, aumentando i valori di riferimento in 47 prefetture giapponesi, compresa quella di Tokyo, a 240 chilometri da Fukushima.

La paura arriva anche in America. Da Yokohama salpa la portaerei nucleare Uss George Washington “per precauzione”, mentre le autorità militari valutano il ritiro di migliaia di soldati e delle loro famiglie dalla base navale di Yokosuka. A Seattle, nello stato di Washington, una centralina di controllo atmosferico ha rilevato “minuscole particelle radioattive”, collegate, secondo quanto riportato dal Dipartimento per la Salute del governo federale, al disastro di Fukushima. La loro entità è decisamente al di sotto dei limiti  di rischio per la salute umana, affermano esperti del ministero Usa: non sarebbero necessarie le pillole di potassio iodato, attualmente spacciate come droga in Giappone.

Al momento i profughi sono 310mila, raccolti in circa 2100 rifugi d’emergenza: altissimo il numero dei dispersi, mentre le autorità parlano di 20-21 mila vittime attese.

 

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