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Diritto di critica | March 29, 2024

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Lo tsunami? "Un dono di Dio" - Diritto di critica

Lo tsunami? “Un dono di Dio”

Radio Maria non è nuova ad esternazioni clamorose dal vago sapore medievale. Ma quello che gli ascoltatori hanno udito solo pochi giorni fa è clamoroso. Non un esorcista o un prete. Bensì a parlare è stato il vice presidente del CNR, Roberto De Mattei. Secondo il professore, lo tsunami non è stato altro che opera della Divina Provvidenza, una sorta di battesimo di sofferenza per il popolo giapponese che per volere di Dio è stato sollevato e risparmiato da una vita di dolori. “Le grandi catastrofi sono una voce paterna della volontà di Dio, che ci richiama al fine ultimo della nostra vita. Se la terra non avesse catastrofi, eserciterebbe su di noi un fascino irresistibile, e non ricorderemmo che siamo cittadini del cielo”, spiega De Mattei.

Comments

  1. Ivano

    C’è un errore di trascrizione. La frase corretta pronunciatà è “Le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della BONTA’ (e non volontà) di Dio”

  2. andrea

    in fondo la fede serve a farti vedere il bicchiere mezzo pieno, se per i credenti queste parole possono essere consolatorie…lasciamolo parlare.
    Che il terremoto e lo tzuami siano uno schifo lo sappiamo tutti, poi c’è chi si limita a prenderne atto e chi preferisce mistificarlo, ma in fondo che differenza fa?

  3. Marco Migliorelli

    Lasciate che i pargoli aspettino insieme e in pace l’anno Mille…e che radiomaria continui a far proliferare i suoi vetusti luoghi comuni che fan mucchio nella sacca del Credo di popolo, l’invitta “base”.
    Andrea, la differenza credo ci sia per chi ha il coraggio di “pensare”, di là dei meccanicismi&automatismi della “macchina” uomo.
    Se invece mi chiedi che differenza ci sia fra radiomaria e richard benson allora sì, tendo a relativizzare anch’io.
    Amen.

  4. Alessio

    De Mattei in sostanza fa un discorso escatologico. Per un cattolico la “morte” viene definita ” la nascita in Cristo” . Dunque, Se un cattolico cerca di vivere bene, e’ ovvio che la morte e’ una meta. Una bellissima cosa che lo collega finalmente con il Creatore, che lo teletrasporta nel favoloso paradiso dantesco. Difatti, De Mattei ricorda che “siamo cittadini del cielo”.
    In definitiva, a sentirlo cosi senza un minimo di background sulle scritture o di base di teologia può sembrare un discorso duro e negativo di un dio distruttore, cattivo e cieco. Ma per un cattolico imbevuto di cattolicesimo ‘ratzingeriano’ il discorso non fa una piega.