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Diritto di critica | April 19, 2024

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«Speriamo ne affoghi qualcuno», così l'altra Italia guarda a Lampedusa - Diritto di critica

«Speriamo ne affoghi qualcuno», così l’altra Italia guarda a Lampedusa

«Ogni italiano ha un sogno nel cuore: prendere un kalashnikov e sparare al barcone». E ancora: «Ma con tutti ‘sti caccia che fanno la spola Italia-Libia, un paio di bombette perse sul mare che affondano qualche barcone è chiedere troppo?», oppure «speriamo che ne affoghi qualcuno». Il tono del gruppo “Basta immigrati”, su Facebook, non lascia spazio ad alcun dubbio di sorta: la gente che vede nei migranti degli invasori è ancora tanta. Troppa.

Frutto forse di una politica di governo ambigua nei confronti dell’immigrazione e più impegnata a creare ed alimentare paure che non a fronteggiare i problemi, sotto ricatto da parte di un partito – la Lega – che ha fatto della paura dello straniero la sua campagna elettorale (è rimasto particolarmente famoso il manifesto con l’indiano e la frase: “loro hanno subito l’immigrazione, ora vivono nelle riserve”). Fatto sta che solo oggi, nel giro di un’ora, i membri del gruppo “Basta immigrati” sono aumentati di circa 700 persone, raggiungendo quasi i millesettecento fan. E se un gruppo dai toni razzisti e filofascisti su Facebook probabilmente non può essere considerato un degno esempio della mentalità dominante, di certo ne mette in evidenza una minoritaria ma non per questo meno preoccupante: quella di chi, ascoltando le notizie da Lampedusa o osservando i barconi carichi di persone stremate non vede esseri umani, ma invasori.

Invasione: una parola che ricorre, una fobia mai completamente sopita e che in questi ultimi giorni pare essere diventata realtà. Barconi di immigrati in arrivo dalle coste del Nord Africa, Lampedusa al collasso, un continuo rimbalzo di responsabilità tra Italia ed Europa, tra la Sicilia e le altre regioni. Richieste di aiuto, centri di accoglienza e tendopoli costruiti in fretta e furia per fronteggiare un’emergenza umanitaria improvvisa. Una situazione, come molti hanno sottolineato in diverse occasioni in questi giorni, prevedibile fin da quando sono scoppiate le rivolte in Nord Africa. Fin da quando, soprattutto, è saltato il tappo libico. «Ce l’hanno fatta – si legge ancora su Facebook – adesso a Lampedusa sono più loro dei lampedusani. Se il resto degli italiani non si sveglia presto sarà il destino di tutto il paese».

Parole sentite più volte e non sempre solo sussurrate. Perché le rivolte – oltre a portare alcuni dittatori alla caduta e a trascinare in guerra diversi Stati –  hanno anche avuto una conseguenza: la rinascita, prepotente e ‘lecita’, di quel sentimento razzista che impregna il Paese da parecchi anni. «Dobbiamo far qualche cosa, io non voglio novemila zingari nel mio paese, sono parassiti – scrive un altro utente sulla pagina del gruppo – Ancora oggi sbarchi a Lampedusa: l’Europa ci deve aiutare oppure dobbiamo rispedirli indietro. Difendiamo la nostra patria da questi spacciatori, ladri, pedofili, violentatori e quant’altro».

Il solito cliché dello straniero delinquente. Peccato che i dati Istat raccontino una realtà diversa da quella propinata da questi signori: secondo una statistica del 2010, infatti, non c’è che una differenza minima tra il tasso di criminalità ‘nostrano’ e quello ‘importato’. La stessa ricerca ha messo in evidenza che la maggior parte dei reati commessi da stranieri in Italia (70-80%) è stata compiuta da irregolari, il dato però era ingannevole: sul totale delle denunce, infatti, l’87% era relativa alla condizione di clandestinità stessa, piuttosto che ad atti illeciti. Per quanto riguarda invece la violenza sessuale, già nel 2007 l’Istat aveva diffuso le statistiche che smentivano clamorosamente l’associazione straniero-stupratore: solo nel 6% dei casi a commettere la violenza era stata una persona completamente estranea alla donna. Tra questi, il 10 % sarebbe ad opera degli stranieri: il che dovrebbe bastare, in teoria, a riportare il ‘narcisismo nazionale’ – come l’aveva definito il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando  a seguito della ricerca – a livelli accettabili.

Tuttavia, avere i dati alla mano non basta. La paura rimane. Così come rimane l’odio. Sul famoso social network i gruppi di stampo razzista si moltiplicano: “no agli immigrati”, “Finalmente: immigrati respinti”, “basta immigrati clandestini!”, “Vogliamo altri immigrati?” e via dicendo. Spesso conditi da immagini e frasi inneggianti a Benito Mussolini e appelli ai “camerata”. Una miscela agghiacciante di anacronismi e semplicismi: quelli de «l’Italia agli italiani» e del «non possiamo prenderceli tutti».

Ma contro chi si dovrebbe combattere questa battaglia? Contro chi cerca una vita migliore in Italia oppure contro chi, con politiche poco lungimiranti ci ha stremati, trascinandoci in una crisi economica lunga e pesante che a sua volta ci ha resi ringhiosi e diffidenti verso chiunque? E così, mentre gli stessi ministri sparano cifre catastrofiche e provvedimenti contraddittori (li accogliamo? Li respingiamo? Li paghiamo per tornare a casa?), gli italiani si chiudono in se stessi, dimenticandosi come solo poche decine di anni fa erano loro quelli che attraversavano i mari alla ricerca di lavoro, speranza, dignità.

Comments

  1. giacomo

    quanti poveracci sono in fondo al mare ? anche bambini ?

  2. marzia parmeggiani

    Ho dato un’occhiata al gruppo su facebook e vi invito a segnalarlo con la motivazione “contiene messaggi che incitano all’odio razziale” si chiama NOI STIANO COI LAMPEDUSANI: BASTA IMMIGRATI” c’è veramente tanta brutta umanità..e poi loro in particolare ce l’h anno coi comunisti: ma come i comunisti non sono al governo, sono la Lega e il PDL che devono fronteggiare la situazione e poi non so se hanno visto il video di Berlusconi che invita i Tunisini a venire in Italia..ecco il link per chi se lo fosse perso..http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DUkmsUUIuulc&h=8d051

  3. Davide Rossi

    Posso comprendere la critica nei confronti di inni razzisti o inneggianti alla violenza, e credo che un gruppo del genere dovrebbe essere chiuso perchè dimostra di non avere toni di dialogo pacati ma bensì di mirare semplicemente alla follia omicida nei confronti di altre persone.
    Tuttavia non posso non condividere l’idea di base, e cioè il fatto che questi immigrati non dovrebbbero trovarsi qui e non dovrebbero comportarsi in questo modo; troppe volte l’Italia è stata presa di mira da emigranti in cerca del bel paese dove scorrazzare liberamente e troppi sono gli immigrati clandestini che affollano le nostre città e minacciano la quiete pubblica.

    Non voglio dire che gli immigrati sono dei malviventi, non mi permetterei mai e conosco molte persone che, scappate dal proprio paese, sono venute in Italia per mantenere la famiglia e lavorano onestamente, meglio di tanti concittadini, ma noi non siamo un Paese ricco, non possiamo permetterci di mantenere persone che provengono da altri stati mentre alcuni italiani vivono in container o in baracche adibite a rifugi a causa di alluvioni, terremoti e via dicendo.
    Questo, mi dispiace, non è giusto e benchè mi dispiaccia per queste persone in difficoltà io sono fermamente convinto che l’UE dovrebbe prendersene carico e gestirli invece di affibiarli a noi solo ed esclusivamente per una questione di vicinanza! Questo non è giusto!

    Oltretutto poi si viene a leggere che ieri hanno quasi messo su una rivolta per la mancanza di sigarette, e questo contribuisce a non approvare tutti gli sforzi che si stano facendo per farli sopravvivere!!!

  4. Erica Balduzzi

    Gent. Daniele Rossi, sono convinta che la situazione sia tragica e problematica già di per sè. Gruppi come quello citato, che si fa portavoce del parere estremista di molti italiani sul tema, non fanno che acutizzare un problema già esistente e di difficile gestione.
    Non penso tuttavia che la minaccia alla quiete pubblica italiana sia dovuta agli immigrati irregolari che scorrazzano liberamente, perchè, al di là della propaganda, si tratta di una minoranza. Che poi l’Unione Europea possa e debba – a mio avviso – aiutare l’Italia nella gestione dell’emergenza umanitaria è scontato: in una situazione come questa ritengo che si debba andare oltre, anche da parte dell’Europa, alle beghe da cortile “prima vi abbiamo dato aiuto e l’avete negato”.
    Personalmente ritengo che ci sia un problema di immagine alla base: l’Italia è in crisi nera, non c’è lavoro, non ci sono soldi. Eppure, abbiamo una casta politica che in linea di massima tende a negare la crisi: la crisi non c’è, l’Italia si sta rimettendo in piedi, il lavoro sta ripartendo, qualcosa si muove. In più, la stessa casta non fa che spendere e spandere.
    Io stessa mi sono chiesta se da paesi come la Tunisia o l’Egitto, dove Internet ha giocato un ruolo fondamentale nelle proteste, non sia possibile sapere che l’Italia non rappresenta più un ideale di ricchezza e benessere. E mi sono risposta da sola, notando come la realtà dei fattio venga spesso mascherata e falsificata anche agli stessi italiani, figuriamoci agli stranieri che vesano loro stessi in una situazione ancora più dura. Colpa loro, che credono ancora che in Italia ci sia la possibilità di una vita migliore? Oppure colpa degli italiani che hanno votato e sostenuto una classe politica incompetente e inconcludente anche sulle tematiche dell’immigrazione?

  5. Nicola Lecis

    Purtroppo come ben sappiamo chi gestisce facebook è sordo a questo tipo di richieste,o comunque ha una tempistica assai lenta (la pagina in questione esiste da mesi).

    Ho un’appello da fare in caso qualcuno volesse passare per dirne 4 a quella manica di sociopatici: Non fatelo,è impossibile ragionarci,e la maggior parte è troppo stupida o si nasconde dietro falsa identità e foto fasulle (Spartaco Darthvader,il Cavaliere Giustiziere,Pitbull incazzato nero,c’è addirittura un genio che ha messo una foto del protagonista di American History X);al massimo faranno finta di non capire i vostri insulti o molleranno la conversazione per insultarvi in un post a parte.

    Se proprio volete censurare questa pagina fate come me,apritevi un altro profilo e ogni volta che leggete uno dei loro postulati xenofobi spammate a raffica link di articoli o video,in maniera da coprire quelle schifezze e impedire agli altri utenti di leggerle…saluti

  6. Lucio

    Scusate se mi permetto ma io non guardo i dati Istat, ma bensi’ mi attengo a quel che vivo quotidianamente nella mia citta’ , io non sono piu’ libero neppure di passeggiare , voi dove vivete per vedere tutto cosi’ roseo? vorrei delle risposte concrete e non le solite, buttate li dai pennivendoli per accaparrarsi una fetta di buonisti e per andare a dormire con la coscienza pulita ….. in Italia siamo allo stremo , abbiamo tra le peggiori razze di delinquenti, ne vogliamo ancora ? questo è razzismo , il solo chiedere di vivere in un paese senza aver paura di uscire di casa ? se lo dite voi …….

  7. Lucio

    Aggiungo qualche dettaglio , abito a Genova , fatevi un giro a Sampierdarena , se gradite fatevelo la sera , ci sono delle gelaterie , bene , mangiatevi un gelato ….. guardatevi intorno, questi sono gli stranieri che con onore l’Italia dovrebbe ospitare? e poi non dovremmo essere razzisti? non lo eravamo tampo fa … lo siamo diventati , scusateci per questo, ma anche noi italiani , che non viviamo nei quartieri benestanti e non abbiamo la scorta, vorremmo , giusto perchè questo e’ il nostro paese , mica per altro , vivere senza paura , non chiediamo altro.

  8. Mario Pezzati

    Cerchiamo ciascuno di fare la propria parte, però possiamo ospitare solo i rifugiati politici, i clandestini non possiamo, purtroppo non siamo l’Eldorado:
    http://www.pierferdinandocasini.it/2011/03/29/immigrazione-le-regioni-del-nord-facciano-la-loro-parte/

  9. Erica Balduzzi

    Gent. Lucio, per come la vedo io il razzismo significa guardare ad una barca piena di esseri umani allo stremo e avere come unico pensiero “speriamo che ne affoghi qualcuno”. Credo che stia venendo a mancare un po’ di sana solidarietà umana, e non lo dico per “accaparrarmi una fetta di buonisti e per andare a dormire con la coscienza pulita”: possibile che, come popolo italiano, riusciamo solo a pensare “ah, stanno arrivando altri delinquenti”? Chi lo dice? Possibile che sia ancora così radicato lo stereotipo straniero-delinquente?
    Non intendo mettere in dubbio la sua esperienza e sappiamo tutti che l’immigrazione porta con sè problematiche spesso di difficile gestione, che richiederebbero da parte delle istituzioni una risposta coerente. Ma mi permetto di ricordarle che accanto alle ‘peggiori razze di delinquenti’ in Italia ci sono anche centinaia e migliaia di persone straniere che lavorano e vivono onestamente. E sono certamente più di quelli che creano problemi, ma in certe circostanze fa molto più comodo pensare che tutti i mali dell’Italia derivino dai pochi che delinquono. L’ho già ribadito prima: è ai nostri politici che dovremmo chiedere conto della situazioni attuale, non ai poveracci che arrivano dall’Africa.