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Diritto di critica | March 15, 2024

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Stop del governo al nucleare, referendum a rischio - Diritto di critica

Stop del governo al nucleare, referendum a rischio

Stop al nucleare. Il governo ha deciso di bloccare il programma nucleare ed ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge omnibus, all’esame dell’aula del Senato, l’abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di centrali sul territorio nazionale. “Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”.

Se la moratoria, in esame al Senato, dovesse venire approvata, si tratterebbe della sospensione di qualsiasi progetto atomico civile nel nostro Paese. Una mossa che arriva a meno di 2 mesi dal referendum che quindi ora rischia di saltare. Una mossa strategica da parte dell’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi: a causa degli eventi di Fukushima, molti italiani sono intenzionati a partecipare alla consultazione che si terrà il 12 e il 13 giugno prossimi. Se verrà cancellato annullato il quesito vista la decisione del governo, mancherà un pilastro fondamentale per la partecipazione al voto. In questo modo, il possibile mancato raggiungimento del quorum metterebbe al sicuro il Legittimo impedimento e la privatizzazione dell’acqua pubblica.

“Il governo vigliaccamente toglie la parola agli elettori, portando in aula un emendamento al decreto omnibus che verrà votato tra oggi e domani”, protestano i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. “La procedura viene semplicemente sospesa sine die, in attesa forse di tempi migliori e sicuramente dopo avere aggirato l’ostacolo del referendum che avrebbe bocciato l’avventura nuclearista del governo”.

Il sospetto, infatti, che il governo possa in futuro riproporre il programma nucleare non è del tutto infondato. “La ricerca sul nucleare deve andare avanti”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. “La ricerca è indipendente dalla scelta del nostro Paese di entrare o meno nel nucleare. Del resto siamo un paese circondato da centrali nucleari. Il caso del Giappone ci ha imposto una riflessione sulle centrali, ma la ricerca deve andare avanti”.

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