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Diritto di critica | April 19, 2024

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Caso Ruby, la Corte ammette il conflitto di attribuzione tra Camere e toghe - Diritto di critica

I pubblici ministeri del Tribunale di Milano hanno sempre dato rassicurazioni sulla loro competenza in merito all’inchiesta sul Rubygate ma oggi la Corte Costituzionale ha giudicato “ammissibile” il ricorso al conflitto di attribuzione sollevato dalla Camera nei confronti della procura e del gip di Milano che, rispettivamente, hanno indagato e rinviato a giudizio immediato il premier Silvio Berlusconi con le accuse di concussione e di prostituzione minorile. Un via libera preliminare, quello della Corte, che apre la strada all’iter per la decisione sulla competenza.

La decisione è comunque una doccia fredda per i magistrati milanesi che adesso rischiano di vedersi sfilare dalle mani – anche se i tempi saranno lunghi – l’inchiesta sul caso Ruby. Per diverse volte, infatti, avevano spiegato la loro competenza sull’inchiesta, puntualmente contestata dai legali del premier e dalla Camera che – appunto – aveva chiesto di sollevare il conflitto di attribuzione, in palese disaccordo con i pm. Il conflitto nasce dall’avvio del processo con rito immediato nei confronti del premier per i reati di concussione e prostituzione minorile. Nel caso in cui si decidesse la non competenza del Tribunale di Milano sull’inchiesta, tutto l’incartamento passerebbe al Tribunale dei Ministri e il procedimento dovrebbe ripartire da zero con l’annullamento di diversi atti.

Come accennato poco sopra, però, i tempi tecnici per la decisione nel merito non saranno brevi e nel frattempo il processo continuerà a fare il suo corso. Ora la Consulta disporrà la notifica alle parti e la Camera avrà sessanta giorni per notificare il ricorso alla Procura e altri trenta per depositare il ricorso presso la cancelleria della Consulta. Solo allora sarà fissata la data del giudizio di merito, che potrebbe quindi slittare all’inizio del 2012.

Comments

  1. Gianluca Mercuri

    doccia fredda de che? c’è una bella differenza tra dichiarare ammissibile un ricorso e dire che quel ricorso è validamente accettabile, e quindi giusto.. sarà la decisione, semmai, ad essere un brutto colpo, questa mi sembra più che altro una formalità burocratica

    • Emilio Fabio Torsello

      Fromalità burocratica che se non avesse avuto fondamento alcuno – come sostenevano i magistrati – non sarebbe stata neppure ammessa né presa in considerazione. Per ammette un ricorso, infatti, vengono valutati gli atti presentati. Ma mi pare ovvio. Evidentemente le ragioni addotte dalla “difesa” non erano prive di fondamento (diversamente – ripeto – da quanto affermato dai pm di Milano). Come è stato scritto, ogni decisione deve ancora essere presa.

  2. Marco

    fate ridere. “doccia fredda”, caro direttore, se non sbaglio il buon Ghedini ha presentato circa 15 eccezioni e una di queste è stata giudicata ammissibile.
    Quindi tutte le altre non erano nemmeno ammissibili, erano patacche per perdere tempo.
    Ammissibile vuole dire solo che non ci sono motovi per giudicarle inammissibili non che lo psiconano sia innoncente (mi spiace direttore).
    I Pm hanno sempre assicurato la loro competenza perchè (fino a prova contraria ) lo sono, il giochino del farsi giudicare dal tribunale dei ministri ha il solo fine di bloccare l’autorizzazione a procedere dal parlamento. Perchè per il parlamento il Vs. Premier, credeva che Ruby fosse la nipote di Mubarak.
    Retifico, non mi fate ridere, mi FATE PENA!!!!!!!! AL CARO DIRETTORE, CENSURAMI

    • Caro Marco, è evidente che lei non ha ben chiaro la differenza tra il conflitto di attribuzione sollevato dalla Camera e le eccezioni sollevate dai difensori di Berlusconi in sede processuale. Sono due cose ben diverse. Gliele spiego.
      Ghedini ha sollevato un’incompetenza territoriale (il Tribunale di riferimento sarebbe Monza e non Milano) mentre la Camera un conflitto tra poteri dello Stato. Lo scorso 5 aprile la Camera ha deciso di sollevare il conflitto di attribuzione con una maggioranza di 12 voti, con il centrodestra che allora ha fatto passare a Montecitorio il suo punto di vista, cioè che la concussione sia di natura ministeriale e, pertanto, l’inchiesta dovrebbe ricominciare quasi da zero davanti al Tribunale dei ministri, annullando buona parte degli atti compiuti finora dai pm e dal gup di Milano, che ha rinviato Berlusconi a giudizio immediato. Lei parla anche di “eccezioni ammesse”. In realtà i giudici si pronunceranno sull’ammissibilità delle eccezioni presentate da Ghedini solo il 18 luglio prossimo. E dopo la decisione della Corte, il legale del premier, Niccolò Ghedini, ha precisato che “non è nostra intenzione chiedere la sospensione del processo perché sicuramente le nostre eccezioni verranno accolte”. Nessuna eccezione – che lei forse confonde con la questione del “conflitto di attribuzione” – è stata quindi ancora accolta, come ha scritto. La ringrazio anche per gli insulti e le chiedo chi faccia ridere: se un articolo argomentato o commenti poco informati. E come vede non la censuro, anzi, le rispondo, sperando di averle chiarito le idee. Grazie comunque

      • marco

        Carissimo Direttore
        Chiedo umilmente perdono e dopo la spiegazione, illuminante, e nonostante le dichiarazioni di Ghedini, continuo a ribadirle la pochezza di un parlamento (ramo camera ) che pensa, che il primo ministro abbia telefonato in questura, perchè credesse alla storiella della nipote di Mubarak, cosa che, anche fosse vera, dimostrerebbe l’inadeguatezza dell’arzillo vecchietto, nonchè della ciurma di filibustieri e Celti che gli regge il gioco, lei compreso.

  3. macro23

    è comunque una scemenza. i politici vigliaccamente si nascondono dietro falsità e bugie ed in particolare burlasconi mente su ogni cosa e i suoi lacchè tengono in piedi le sue menzogne. lo scemo del villaggio non crede alla favola della nipote di mubarak ma i parlamentari del pdl si e bossi sta ancora a cagare dietro il cespuglio. questi politici sono idonei solo per la galera.

  4. benny

    Plausibile ciò che dice Gianluca; da parte mia ritengo che, al di là di ogni analisi approfondita della questione e al di là di pregiudizi e prese di partito, sarebbe segno di idiozia patologica credere che Berlusconi abbia telefonato in questura in qualità di Presidente per salvaguardare i rapporti con l’Egitto! O la Corte Costituzionale ritiene forse credibile questa baggianata nauseante, tanto più quanto più qualcuno ben pagato del PDL la rivendica a spada tratta come verità…? E tra l’altro, ammettendo per assurdo (PER ASSURDO, appunto, facendo una generosissima concessione all’assolutamente inverosimile), che abbia telefonato perchè credeva che Ruby fosse la nipote di Mubarak, è forse giusto che chi ha commesso un illecito venga rilasciato solo perchè telefona un potente e ordina di fare ciò che è contro la legge? Chi sbaglia, fosse il Santo Padre, deve pagare! La legge è uguale per tutti, senza distizione tra figli di o nipoti di…

    • Caro Benny, la Corte non si pronuncia sul caso specifico ma sulla competenza di un potere e non di un altro. Non è dunque chiamata a dare un suo giudizio sulla baggianata o meno relativa a Ruby ma solo su chi se ne debba occupare.