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Diritto di critica | April 20, 2024

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L'esercito dei "sotto scorta", a Roma 300 auto e mille uomini impiegati ogni giorno - Diritto di critica

Cinquanta volanti delle forze dell’ordine impiegate ogni giorno di pattuglia, contro trecento auto dedicate ai servizi di scorta a circa duemila personalità ritenute a rischio. Sono i dati riferiti alla città di Roma che raccontano una sproporzione tutta italiana per cui lo Stato tutela se stesso più che i cittadini, salvo poi fare campagne populiste sulla sicurezza ad ogni elezione. I numeri, contenuti i una lettera inviata dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al ministro dell’Interno, Roberto Maroni (che pare non abbia gradito la missiva), raccontano una città – la capitale d’Italia – abbandonata a se stessa, con pochi uomini e mezzi a proteggerla.

E se il numero delle volanti che ogni giorno pattugliano Roma è sei volte inferiore rispetto a quelle impiegate per le scorte, la sproporzione riguarda anche gli agenti: seimila tra la Città Eterna e provincia, mille di scorta a duemila persone ritenute “a rischio”.

Il paradosso – denunciano i sindacati di polizia – è che le scorte una volta assegnate quasi mai vengono revocate. E spesso si tratta di politici ormai usciti dai Palazzi del potere, di giudici minacciati dalle Brigate Rosse trent’anni fa, di economisti promotori di leggi contestate ma superate. A decidere sulle scorte sono il Comitato provinciale per la Sicurezza pubblica e – per le cariche più alte dello Stato – il Dipartimento informazioni per la sicurezza.

Il tutto mentre le volanti delle forze dell’ordine viaggiano con una media di 200mila chilometri nel motore e spesso finiscono in assistenza “tanto che – spiega Enzo Letizia, segretario dell’associazione Nazionale Funzionari di Polizia – può accadere che un commissariato abbia gli uomini in servizio ma non le volanti”.

Comments

  1. Elena Bibolotti

    nessun uomo onesto vive sotto scorta.

    • Emilio Fabio Torsello

      Non è sempre vero. Basta guardare i giudici e i giornalisti antimafia…onesti e a rischio.

  2. leonardo

    saviano è una persona onesta…ruby no…
    bisogna far delle distinzioni

  3. claudio maffei

    Difficile stabilire il grado di onestà di chi ha la scorta. E non è questo il motivo per cui viene assegnata. Sono sotto scorta i mafiosi pentiti, come i magistrati antimafia, ossia chiunque viva in condizione di essere aggredito, ucciso ecc…
    Significativo che la denuncia sia stata fatta dal sindacato di polizia. Il Comitato provinciale per la Sicurezza pubblica, che decide sulle scorte, è un organo di consulenza del Prefetto che comprende la massime cariche delle forze dell’ordine: i comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato.
    Non tutto è sempre colpa del Parlamento, di ciò che succede a Roma ed in Italia.
    Se ci son troppe scorte il responsabile è chi le assegna.