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Diritto di critica | April 16, 2024

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La svolta dell'US Army: il Pentagono apre ai soldati gay - Diritto di critica

La svolta dell’US Army: il Pentagono apre ai soldati gay

Don’t ask, don’t tell”: ovvero “Non chiedere, non dire”. Un motto che suona come un intrigo segreto, un voler nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Eppure è il nome di una legge degli Stati Uniti d’America, che dopo mesi di dibattito è stata finalmente abrogata dal governo di Obama.

Redatta nel 1993 dall’amministrazione Clinton, la “DADT” (sigla con cui è identificata la norma) limitava ai membri dell’Esercito americano il diritto di parlare apertamente del proprio orientamento sessuale, e vietava a gay, lesbiche e bisessuali dichiarati di servire il Paese sotto le armi. In questi ultimi otto anni ben 14mila omosessuali sono stati esclusi dall’Esercito a causa della legge.

L’abrogazione, giunta con il consenso (almeno apparente) dei corpi militari americani, resterà probabilmente una pietra miliare dell’era Obama, una svolta avvenuta tra l’altro in un periodo di piena crisi economica, ma voluta fortemente dal Presidente: «Questo divieto – ha commentato l’inquilino della Casa Bianca – costringeva gay e lesbiche in servizio a mentire su chi realmente erano, soffocando la propria identità. Gli americani patriottici in divisa non dovranno più nascondersi per servire il Paese che amano».

Obama ha incontrato qualche opposizione all’esame del provvedimento, in Congresso (i detrattori temono per l’ordine e la disciplina in servizio, e i conservatori hanno cercato di rinviare l’entrata in vigore della norma), ma anche i vertici del Pentagono, come riferisce l’agenzia Associated Press, hanno certificato che l’identità sessuale non compromette la capacità dei militari di combattere. Una certificazione che ad occhi progressisti e moderni appare come un’ovvietà, una presa di coscienza arrivata troppo tardi. Ma per l’America machista che esalta all’estremo i propri corpi militari e l’ideale del combattente virile, forse il momento giusto è giunto solo ora.

E i gruppi in difesa dei gay di tutto il Paese stanno già festeggiando la svolta. La rivista “Out Serve Magazine”, creata dagli attivisti gay vicino all’Esercito, pubblicherà le foto di 100 militari omosessuali, che faranno così outing per dare un segnale forte.

L’annuncio dell’abrogazione è stato dato dal segretario alla Difesa, Leon Panetta, e dal Maggiore congiunto Michael Mullen. I comandanti delle forze armate si impegneranno nei prossimi mesi a riscrivere i regolamenti che fino a pochi giorni fa prevedevano l’espulsione dall’Esercito per i soldati che si scopriva essere omosessuali o bisessuali.

A chi ha subito il provvedimento, verrà data la possibilità di ri-arruolarsi.

E al Pentagono il capo del personale ha diffuso un avviso: “Tutti i membri di servizio sono tenuti a trattare l’un l’altro con dignità e rispetto, indipendentemente dall’orientamento sessuale”.

Poche ore dopo l’abrogazione della “DADT” il tenente della Marina statunitense Gary Ross ha raggiunto il Vermont (uno dei 6 Stati che consentono il matrimonio tra persone dello stesso sesso) e sposato, in uniforme, il suo compagno, dopo 11 anni insieme.