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Diritto di critica | April 25, 2024

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Guerra in Libia, l'intervento Nato è ancora legittimo? - Diritto di critica

Guerra in Libia, l’intervento Nato è ancora legittimo?

Tra dubbi ed interrogativi, proseguono le operazioni condotte dalla coalizione occidentale in Libia. Dopo continui colpi di scena ed un periodo di stallo della missione internazionale, la situazione in Libia si è sbloccata e sembra finalmente giungere ad una svolta definitiva. Nonostante il vicino epilogo però i raid aerei della Nato continuano. Come giustificarli? È ancora valida la risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite?

I limiti della legittimità. “La fine della missione Nato in Libia è piuttosto vicina”. Così ha affermato ieri il Segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, chiarendo che il Colonnello Gheddafi non è un obiettivo della campagna militare condotta e che le operazioni continueranno fino a quando sarà necessario. Ma il dubbio sulla legittimità sul proseguo di queste operazioni è lecito. Nonostante la sua ambiguità e la sua natura di compromesso tecnico-diplomatico necessario a causa dell’opposizione di alcuni paesi, la risoluzione 1973 dell’ONU stabilisce chiaramente che gli Stati sono autorizzati a “prendere tutte le misure necessarie”, cioè ad usare la forza, “per proteggere le popolazioni e le zone civili minacciate d’attacco nella Jamahiriya araba libica, compresa Bengasi”. La risoluzione ammette quindi l’uso della forza solo ed esclusivamente per proteggere la popolazione civile dagli attacchi delle truppe di Gheddafi e non con lo scopo di sovvertire il regime o aiutare gli insorti a cambiare il governo. Il diritto internazionale è chiaro in merito. Gli insorti non devono ricevere assistenza.

Oltre il mandato. Sulla base della risoluzione 1973 i raid aerei della Nato contro le truppe di Gheddafi, che tentavano di riconquistare Bengasi, sono assolutamente giustificabili. Non si può invece affermare lo stesso per quanto riguarda le operazioni Nato che si stanno attualmente conducendo contro la resistenza dei lealisti. Non avendo più lo scopo di proteggere la popolazione, queste operazioni hanno oltrepassato i limiti della risoluzione diventando a tutti gli effetti un intervento, in una guerra civile, che favorisce i ribelli. La missione Nato per poter essere legittima dovrebbe essere in risposta ad una richiesta esplicita da parte del governo libico oppure dovrebbe basarsi su una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza. In questo senso va la risoluzione del 16 settembre 2011 (risoluzione 2009-2011) che legittima la continuazione dello sforzo bellico la cui fine sarà decisa dal Consiglio di Sicurezza. Interessante notare che questa nuova risoluzione è stata accettata senza l’opposizione della Russia che invece aveva protestato per il non rispetto del mandato precedente.

La partecipazione italiana. Grazie alla risoluzione dello scorso 16 settembre anche l’intervento militare italiano in Libia trova una sua legittimazione sotto il profilo del diritto internazionale. Per questo non può essere considerato come guerra d’aggressione e quindi come una violazione dell’articolo 11 della Costituzione. L’Italia dovrebbe comunque riuscire a fare sentire maggiormente la propria voce in campo diplomatico mirando a svolgere un ruolo di primo piano nella fase di ricostruzione della Libia. Sfortunatamente la politica estera italiana si sta rivelando molto debole, schiacciata completamente dalle iniziative anglo-francesi troppo spesso discutibili.

Comments

  1. paolo solimeno

    apprezzo l’interrogativo e l’analisi dell’articolo, è un buon servizio e coraggioso avanzare dubbi dinanzi al consenso generale per questa ed altre “guerre umanitarie”, ma ritengo che i bombardamenti alla Libia siano illegittimi sin dall’inizio.
    Sono contro la Carta dell’ONU che ammette l’uso delle armi solo per legittima difesa. E consente sì l’uso della forza, ma solo come estrema ratio e sotto controllo ONU, dopo aver esperito tutti i tentativi di risoluzione del conflitto con mezzi pacifici: con la Libia di Gheddafi non si è fatto niente.
    La stessa risoluzione 1973 permetteva ai paesi membri l’uso di “ogni mezzo” per difendere i civili, ma dopo aver tentato con embargo, ecc. E, come dice giustamente De Marchi, non si sta certo solo difendendo i civili, si sta bombardando una parte in conflitto.
    Ed è un’intervento contrario all’art. 11 della nostra Costituzione che permette l’intervento armato solo per legittima difesa, non per tutelare i diritti umani violando gli stessi diritti umani. Tra qualche mese avremo un bilancio dei morti, armati e non, e capiremo che è stato spento con un massacro (targato NATO) il rischio di una repressione violenta (targata Gheddafi).

  2. mario

    secondo me l’intervento nato è legittimo, perchè si è vero che la risoluzione onu consentiva solo la difesa dei civili, ma la colpa è di russia e cina, che purtroppo hanno anche il seggio permanente con diritto di veto e quindi possono bloccare tutto, che sono sempre dalla parte dei regimi dittatoriali. quindi per potere almeno muoversi si è stati costretti a dover ammorbidire la risoluzione onu, altrimenti loro avrebbero messo il veto e nessuno avrebbe potuto fare niente. ma è stato giusto andare oltre la risoluzione onu altrimenti se la si rispettava come dici tu e non si aiutava gli insorti il regime di gheddafi rischiava di rimanere in piedi, esattamente come sta succedendo in siria che, sempre a causa di russia e cina, che hanno messo il veto a 8 risoluzioni onu nessuno può aiutare gli eroici combattenti della libertà contro le forze del tiranno; ma la parte giusta è quella di combattenti della libertà e se è possibile aiutarli è meglio anche forzando risoluzioni onu, sempre deboli e che anche indirettamente favoriscono i dittatori a causa della barbarie di russia e cina, due governi mentalmente nemici della libertà.

  3. Jalid

    L’intervento della NATO è un atto terroristico cha fa paura e da realmente l’idea di come sia nefasto il mondo, le bugie sui giornali (occidentali) hanno fatto credere un sacco di fandonie sulla Libia per legittimare il colpo di stato. La Russia sta ancora aspettano spiegazioni sulla interpretazione della risoluzione dell’ONU.

    Magari l’italia avesse un leader come Gheddafi: Un Signore con la S maiuscola cha ha difeso l’Onore il proprio paese (cosa difficilissima per una nazione che ha il Petrolio e quindi viene presa di mira dai soliti sciacalli).

    Probabilmente il discorso alle nazioni unite di Gheddafi, fu il più ragionato e sensato dai tempi di Che Guevara.

    Putin ha ragione a denunciare il ritorno al colonialismo.. prima o poi i signori della guerra ci porteranno alla rovina.