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Diritto di critica | March 28, 2024

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A Napoli un Pd di formazione, ricordando Utoya. E tralasciando la rottamazione - Diritto di critica

A Napoli un Pd di formazione, ricordando Utoya. E tralasciando la rottamazione


Dal nostro inviato

I media hanno raccontato la guerra fredda tra il segretario Bersani e il rottamatore Renzi sul futuro del Pd. Se il sindaco di Firenze ha optato per la città che amministra per far esplodere il suo “Big bang”, il leader del partito ha aperto nelle stesse ore a Napoli la prima scuola di formazione per giovani iscritti. “Finalmente sud” è il titolo scelto per un progetto che coinvolgerà più di 2.000 ragazzi per un anno, con lavori e approfondimenti in incontri tematici in località meridionali e sulla rete. Ma rispetto a uno scontro in realtà mai consumatosi (pochissimi i riferimenti dedicati da Bersani a Renzi durante l’iniziativa partenopea), questo momento di formazione è passato in secondo piano.

Giovani amministratori, iscritti e curiosi di Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Abruzzo e Sicilia si sono ritrovati nello spazio fieristico della Mostra d’Oltremare. Il segretario regionale del Pd, Enzo Amendola, ha aperto i lavori strappando il primo lungo tributo quando nel corso del suo discorso ha citato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Clima da campagna elettorale, tra musica e bandiere, all’arrivo di Pierluigi Bersani, con la folla a tratti in visibilio. Generale la relazione del leader, nonostante la contemporanea iniziativa alla stazione Leopolda del capoluogo toscano.

«La prima cosa da imparare e ricordare – ha esordito Bersani – è di essere autonomi. Amici di tutti, ma parenti di nessuno, avendo tante idee in testa e la voglia di combattere per realizzarle. Non essere subalterni o subordinati alla comunicazione. Sapendo bene che il mestiere della politica non è il mestiere della comunicazione». Sono seguiti poi diversi riferimenti alla giovane età della platea e non al ricambio invocato da Firenze (dove tra i relatori più acclamati è spuntato l’ex sindaco di Torino Chiamparino, forte dei suoi 63 anni):  «La disponibilità è enorme, così come è enorme la stupidaggine che vuole distinguere i giovani dai vecchi. È chiaro che la realizzazione dei progetti toccherà ai giovani ma non è possibile che un giovane per andare avanti debba scalciare e non rispettare i vecchi. Ricordiamoci bene che noi siamo una squadra collettiva». E ancora «Mi riferisco a un cambiamento nelle idee e nei progetti. Con metodi e protagonisti nuovi. Guai a pensare ad un solo ricambio generazionale senza un cambiamento. Non regge il “vai via tu che sono più giovane”».

Dopodiché, spazio alla localizzazione del target scelto: il Sud. «È passata l’ideologia leghista che lo stare da soli significa stare meglio. E la spinta conservatrice che si è radicata al Sud di stampo neoborbonico è stata possibile nel venire meno dell’idea di uguaglianza. L’ispirazione di fondo che ha dato vita alla nostra nazione era basata sull’uguaglianza della dignità e dei diritti ovunque ci si trovasse. Il ciclo liberista ha minato questa idea e la globalizzazione è stata governata dalla destra nel suo lato più oscuro. Sud e Nord si allontanano con pari velocità dai valori medi europei. O crescono assieme o declinano assieme. La teoria della palla al piede che frega il corridore è una sciocchezza». Per i giovani rinomati “ricostruttori”, poi, grande emozione per il ricordo delle lavoratrici che hanno trovato la morte «per 4 euro l’ora» nel crollo di Barletta e per i 76 coetanei norvegesi rimasti uccisi sull’isola di Utoya dalla follia di Anders Behring Breivik. Per loro un video commemorativo e un’ovazione da brividi dai 2.000 di Napoli.

Gli stessi brividi hanno attraversato la schiena dei ragazzi nel corso della plenaria domenicale, ascoltando la testimonianza di Peppe Pagano. Il presidente della cooperativa sociale Agropoli ha indetto uno sciopero della fame e della sete contro la Asl di Caserta che da oltre un anno ha deciso di chiudere l’esperienza dei budget di salute mentale, travolgendo così il progetto “Nuova Cucina Organizzata“, un ristorante a Casal di Principe nel quale lavorano persone con disagio psichico. L’entusiasmo e la voglia di trasmettere l’idea di un’Italia viva, pulsante e generosa, tra citazioni di Saviano, Pertini e Basaglia, hanno acceso la folla, dando la carica giusta per il lavoro annuale che aspetta i 2.000 democratici.

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