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Diritto di critica | April 16, 2024

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Ungheria nera, l'Europa fallisce ancora - Diritto di critica

Ungheria nera, l’Europa fallisce ancora

A Budapest la destra detta legge. Dopo un anno di governo, la coalizione nazional-populista guidata da Viktor Orban ha approvato una nuova Carta Costituzionale e trasformato la Repubblica Ungherese in una democratura. Corte Costituzionale e Banca centrale sotto il controllo dell’esecutivo, abolite tutte le redazioni giornalistiche in favore di un’unica Agenzia dell’informazione, di nomina governativa. La semi-dittatura di Orban è chiara: “riconosciamo un’Ungheria di radici cristiane e magiare, basata sulla Santa Corona di Santo Stefano” . Ma la vera colpa di questa deriva “nera” va cercata a Bruxelles.

A luglio 2011 si è concluso il semestre ungherese alla presidenza dell’Unione Europea. Il bilancio per Bruxelles è modesto, anzi negativo: è stata rinviata l’adesione di Romania e Bulgaria all’area Schengen – fortemente volute da Germania e Francia – il summit sulla questione libica sparito dall’agenda. L’Ungheria ha anche rifiutato l’adesione al nuovo Patto di Stabilità dell’Euro, il patto Europlus.

Per Budapest, o almeno per il suo governo, è un grande successo. Testualmente: “ora, grazie al nostro lavoro (alla presidenza europea), l’Ungheria è più forte, più indipendente di com’era vent’anni fa ed è capace di farsi valere nell’arena internazionale”. In particolare, tener fuori rumeni e bulgari da Schengen mantiene Budapest in una posizione di vantaggio sui vicini, mai considerati amici.

“Noi non crediamo nell’Unione Europea, crediamo nell’Ungheria, e consideriamo l’Unione come un luogo in cui, se facciamo bene il nostro lavoro, l’Ungheria avrà il suo tornaconto”. L'”anomalia” Orban è tutta racchiusa in questa frase, e condanna proprio Bruxelles. I Padri Fondatori dell’euro hanno trascurato per vent’anni le aspirazioni e le necessità di questo paese, piccolo ma cruciale, cuore profondo dell’Europa orientale. Nelle librerie di Budapest abbondano i libri sul Trattato del Trianon, quella pace del 1918 firmata a Versailles che frantumò il Regno d’Ungheria a favore dei paesi limitrofi. E’ una questione ancora aperta, tanto che la nuova Costituzione pone al primo posto l’etnia magiara e la difesa dei suoi interessi, “in qualunque paese straniero si trovino dei magiari”. Proprio come Hitler con i Sudeti, nel 1936.

Il vero problema è che Orban non è un pazzo. Detiene i due terzi dei seggi in parlamento, grazie al voto popolare del 2010, che gli consentono di votare leggi di rango costituzionale con o senza il parere delle opposizioni. La sua è una strategia consapevole, e sta vincendo. Ora l’Europa, preoccupata dalla deriva di destra, chiede a Budapest di modificare la nuova Costituzione: la minaccia di sanzioni economiche è forte. Se si arriverà a questo, Orban sarà ancora più forte, la deriva nazionalista si accentuerà e gli ungheresi (molti dei quali ancora protestano contro la riformata Costituzione) si schiereranno compatti contro l’Europa – il Nemico.  

Comments

  1. mirko

    Mi vien proprio da dire che ha ragione.. più staranno lontano dall’europa , più staranno bene.. l’euro è una fregatura…

  2. Andrea Zanoli

    Se parlassi la lingua andrei subito a vivere a Budapest…

  3. Lorenzo

    nè col fascista Orban nè con i tecnocrati dell’Ue!

  4. Ingmar

    …quando si dice avere le palle (e una discreta lungimiranza),,,!

  5. Libero

    Credo che dovreste riflettere meglio. Davanti alla dittatura degli euro-burocrati che senza essere stati eletti da nessuno impongono a intere nazioni ed a beneficio delle banche e dei grandi potentati economici politiche economiche recessive, fallimentari ed antisociali che porteranno tutti i popoli d’Europa in una miseria peggiore di quella dei più poveri paesi del quarto mondo, voi vi scandalizzate per l’esercizio di un potere democraticamente affidato dalla stragrande maggioranza degli ungheresi. Fa pensare che dal 1992 in poi la parte del PCI finita nel partito democratico, l’unica cosa che sappia fare sia quella di distruggere le politiche di centrosinistra che garantirono all’Italia trenta anni i sviluppo, benessere e democrazia impensabile da venti anni a questa parte. Nè sarebbe giusto eccepire che il centro sinistra della prima repubblica abbia creato il debito pubblico perché: 1°) il debito del 1992 rivalutato ad oggi era di 720 miliardi di euro mentre l’attuale è di circa 1900; 2°) a fronte del debito esistevano, dalle autostrade alle ferrovie, dalle reti di telecomunicazioni alle partecipazioni statali, imponenti patrimoni pubblici; 3°) il livello dei servizi era incomparabilmente superiore a costi enormemente inferiori per il cittadino (si pensi che fuori da ogni tabaccherie c’era una buca delle lettere dalla quale la posta veniva levata quattro o cinque volte al giorno; oppure al fatto che oggi per andare in treno da Bologna a Firenze il biglietto costa 25,00 euro a tratta! per non parlare delle tasse scolastiche ecc.). 4°) i costi della politica (e le tangenti e le malversazioni) si sono più che decuplicati nel corso degli ultimi 20 anni. ecc. ecc. ecc.. Il tutto senza dimenticare che le leggi di spesa che hanno aggravato il bilancio della prima repubblica sono state tutte votate anche dal PCI che, agendo nell’interesse di una potenza straniera che che lo finanziava, applicava fin dal dopoguerra la politica del tanto peggio tanto meglio così cara agli scissionisti del 1921!

    • J-K Rinaldo

      A quanto pare la cultura fascist-populista, che ha ora il su revival in Ungheria, ha avuto la sua forte riporesa anche in italia negli ultimi 17 anni.
      Tuttavia se oggi non fossimo in Europa che ci guida verso una disciplina di bilancio e contro la corruzione, oggi saremmo la piŭ importante repubblica delle banane africana.

  6. mat

    “Europa… Fallimento totale, e ora torniamo alle economie nazionali”
    In questi dieci anni di Euro abbiamo solo avuto problemi e crisi, con una notevole perdita di potere di acquisto. Perdipiù ora siamo alla resa dei conti e dovremo tutti pagare per questa folle idea di Europa unita (unita nel dissesto) il conto salato. Gli stessi che ci hanno portato questa sventura (Europa) ora vorrebbero risolvere i problemi che loro stessi hanno creato.
    E’ ora di dire BASTA !!! e di tornare ad economie degli stati nazionali ed alla Lira.

  7. MC

    Non ho capito, dove sarebbe la responsabilità dell’Europa?

  8. Asestesso

    L’ Ungheria è un paese libero in un Europa assoggettata alla tirannia delle banche e della finanza speculativa. Quanto rosicano a Bruxelles…

  9. MC

    Con tutto il rispetto, ma tutta la gente che accusa l’Europa di essere la causa dell’impoverimento, non sa di cosa parla. Purtroppo siamo pieni di gente che spara a zero senza argomentare e senza una minima preparazione sui temi di cui parla. Chi ha voglia di capire e di approfondire, nel 2012 trova wikipedia e mille altri strumenti, poi magari parliamo di debito, monete, scambi internazionali e quant’altro.
    E infatti: oggi i giornali ci informano che l’Ungheria (paese non euro) è sull’orlo del baratro.