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Diritto di critica | April 19, 2024

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I Boko Haram, chi sono i sequestratori di Franco Lamolinara - Diritto di critica

I Boko Haram, chi sono i sequestratori di Franco Lamolinara

di Giovanni Giacalone

Scontro tra il governo italiano e Downing Street in seguito al blitz che ha portato alla morte di Franco Lamolinara e Christopher Mc Manus, i due dipendenti della Stabilini Visinoni Limited  sequestrati lo scorso maggio nel nord-ovest della Nigeria da un gruppo armato legato ai Boko Haram.

Il governo italiano ha protestato con gli inglesi in quanto non informato preventivamente del blitz; il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha definito“inspiegabile” il comportamento degli inglesi.

D’altro canto l’esecutivo inglese sostiene che è tutto spiegabilissimo e che l’Italia è stata avvisata del blitz ad operazione in corso.

Ma chi sono i Boko Haram? Il gruppo, il cui nome è un impasto di arabo e hausa che significa a grandi linee “l’educazione occidentale è sacrilegio”, venne fondato nel 2002 da Muhammad Yusuf, con l’obiettivo di costruire uno stato islamico basato su una rigida applicazione della sharia.

Yusuf, ucciso dalla polizia nigeriana nel 2009, si opponeva a qualunque tipo di educazione occidentale, al punto da arrivare ad affermazioni come quelle fatte alla BBC nelle quali avrebbe dichiarato come la pioggia non sia una conseguenza dell’evaporazione dei mari ma piuttosto un “dono di Dio”; si sarebbe anche opposto al Darwinismo e avrebbe dichiarato che riconoscere la sfericità della terra sia un peccato. Tali pittoresche esternazioni potrebbero far sorridere e chiedere quale versione del Corano abbia letto Yusuf.

Purtroppo però dietro tali affermazioni ci sono centinaia di morti e feriti; oltre agli occidentali e alla popolazione locale di fede cristiana, i Boko Haram hanno sistematicamente bersagliato agenti di polizia e militari, capi di comunità, politici, e autorità religiose.

Lo scorso 4 dicembre  il gruppo si è reso responsabile di un attacco che ha portato alla morte di più di 100 persone nello stato di Yobe. Nel giorno di Natale attacchi ad alcune chiese ad Abuja e Jos hanno fatto più di 40 vittime, e queste sono solo alcune delle atrocità.

Stime dello Human Rights Watch affermano che il gruppo sarebbe responsabile di 935 morti dal 2009 e le cifre sono purtroppo in crescita.

Numerose autorità islamiche nigeriane si sono fermamente opposte alla follia omicida del gruppo, pagando in alcuni casi tale gesto con la vita, come ad esempio Mustapha Geidam, ucciso lo scorso febbraio a Konduga.

Il governatore dello stato del Niger Dr Mu’azu Babangida Aliyu, avrebbe dichiarato lo scorso giugno al “Muslim merit award” di Abuja che i Boko Haram non rappresentano in alcun modo l’Islam in quanto religione di pace che non condivide l’uso della violenza.

Tenendo presente le dichiarazioni fatte alla BBC dal fondatore, Muhammad Yusuf, non è difficile condividere il punto di vista del Dr. Aliyu. Si direbbe piuttosto che i Boko Haram, una volta specializzati nelle rapine in banca, utilizzino la religione come pretesto per creare disordine e cercare di ottenere profitti economici e controllo sociale fondato sul terrore.