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Diritto di critica | April 22, 2024

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Anatomia di una strage - Diritto di critica

Anatomia di una strage

di Giovanni Giacalone

 

Il sergente Robert Bales, accusato di essere l’autore dell’attacco che lo scorso 10 marzo ha portato alla morte di sedici civili afghani, di cui nove bambini, è detenuto presso la base militare di Fort Leavenworth, in Kansas. Il militare è attualmente indagato e, se  venisse giudicato colpevole presso un tribunale militare americano, rischierebbe la pena di morte.

Le indagini, però, potrebbero richiedere anni, rischiando di far innervosire l’opinione pubblica afghana che invece attende un verdetto rapido e sperava in un processo sul suolo afghano, opzione esclusa quasi subito dagli americani per motivi di sicurezza.

L’episodio ha comunque infiammato ulteriormente i rapporti tra Stati Uniti ed Afghanistan, già tesi in seguito al caso dei Corani bruciati presso la base militare di Bagram e ha causato sdegno e rabbia in tutto il mondo islamico.

Gli Stati Uniti hanno garantito massima trasparenza sulle indagini, come auspicato dal presidente afghano Hamid Karzai che ha sottolineato  come episodi del genere sono intollerabili e i casi di vittime civili per mano della NATO vanno ormai avanti da troppo tempo. Di contro, il segretario alla difesa Leon Panetta ha dichiarato che le autorità americane prendono molto seriamente questo tipo di episodi e ha espresso la necessità di scoprire le cause di questo terribile crimine affinché fatti del genere non si ripetano mai più.

Robert Bales, originario dell’Ohio, aveva già prestato servizio quattro volte in Medio Oriente di cui tre in Iraq dove, secondo fonti della Bbc, ha perso parte di un piede e subìto un trauma cranico. Anche se non è ancora stato confermato dalle autorità americane, Bales avrebbe inoltre assistito a un incidente in cui un suo collega ha perso una gamba, proprio il giorno prima del massacro di civili.

L’avvocato del militare indagato, John Henry Brown, ha descritto il suo cliente come una persona mite, che non nutre antipatie per i musulmani, nonché un ottimo soldato che ha sempre mantenuto una condotta esemplare; un militare che, nonostante le lesioni subite al corpo e al cervello, è stato comunque mandato nuovamente in zona di guerra.

A questo punto c’è da chiedersi se la difesa punterà proprio su questo, ovvero sulla sindrome che ha colpito centinaia di migliaia di militari di ritorno da Iraq e Afghanistan, definita Post Traumatic Stress Disorder (PTSD). Se Bales risultasse colpito da PTSD, bisognerà allora chiedersi il motivo per cui il sergente è stato comunque mandato in Afghanistan, in particolare dopo aver subito un trauma cranico.

Una cosa è certa, sarà un processo complesso e difficile in quanto in gioco c’è molto più di un verdetto ma i rapporti tra gli Stati Uniti e un Afghanistan che tollera con sempre maggior fatica la presenza occidentale sul proprio territorio.

Comments

  1. Ignazio Vaccaro

    molto chiaro e ben scritto
    ignazio vaccaro