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Diritto di critica | April 19, 2024

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Terremoto nella Lega, "frode a favore della Famiglia Bossi" - Diritto di critica

Terremoto nella Lega, “frode a favore della Famiglia Bossi”

Terremoto nella Lega. Nelle indagini sulle appropriazioni indebite del tesoriere Belsito spunta il nome della famiglia Bossi, destinataria – secondo i pm – degli esborsi effettuati per “motivi personali”. Da Napoli e Reggio Calabria si saldano le inchieste per riciclaggio di denaro sporco, a carico di Scala e Bonet. Il Carroccio si scopre sprofondato nel fango.

 “In Tanzania i soldi rubati”. Il quadro d’accusa che circonda il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito è drammatico. Secondo i pm, avrebbe sottratto denaro al partito per poi trasferirlo alla società d’investimenti, Siram Spa, impegnata in Tanzania. Fondi ancora non quantificabili, perché le informazioni degli inquirenti aumentano di ora in ora. Alla perquisizione di Milano di questa mattina, infatti, hanno fatto immediato seguito le ispezioni delle procure di Napoli e Reggio Calabria presso gli imprenditori Paolo Scala e Stefano Bonet. A loro e ad altri 3 indagati i pm contestano il reato di riciclaggio, forse di denaro della ‘ndrangheta.

 Affari di famiglia. Gli inquirenti si domandano chi beneficiasse del traffico illecito di Belsito, con risposte sorprendenti. Il procuratore di Milano Antonio Robledo scrive in una nota che la perquisizione è volta ad appurare eventuali “esborsi per esigenze personali di familiari del leader della Lega Nord Umberto Bossi”, attraverso “contanti o con assegni circolari o contratti simulati”. Tutto da verificare, ovviamente. Ma la notizia è grossa. Dimenticati i gavettoni di candeggina del Trota e le accuse (ormai frequenti) di raccomandazione per il giovane Renzo, la famiglia del Caro Leader padano rischia di finire in Procura.

 “Bisogna fare pulizia”. Incuriosisce che la controffensiva mediatica di Maroni non coinvolge l’amico fraterno, il “vate” verde Umberto. E anzi, le sue parole lo incastrano non poco. Maroni dice, per prima cosa: “tolleranza zero, è necessario fare pulizia: Belsito si dimetta”. Subito dopo, gli sovviene un ricordo: “noi avevamo già chiesto le dimissioni di Belsito, vari mesi fa”. Il riferimento, da confermare, è ad una riunione del direttivo, dove la trasparenza pareva dimenticata. “Fateci vedere i conti e fate un passo indietro”, giura di aver gridato Roberto: “ma non mi hanno ascoltato”. Chi doveva ascoltarlo, e far dimettere Belsito già mesi addietro? Maroni non ha dubbi, sceglie di dire e non dire: “chi doveva decidere”. A buon intenditor…

Comments

  1. Quale è secondo voi la differenza tra un Lusi e un Belsito?

  2. Ma Maroni è quello che a dicembre del 2010 da Ministro dell’Interno tuonava contro Saviano che aveva osato ventilare l’ipotesi che al nord ndrangheta e politica facessero affari insieme? E oggi fa finta di essere stato una Cassandra in tempi non sospetti? Spero che lui Salvini e Tosi…le belle faccette intonse che pensano di riciclarsi in una Lega Nord nuova e rifondata ….senza pagare il conto di 20 anni di promesse non mantenute…ricevano delle belle sberle alle prossime amministrative.

  3. Rinomalvisi

    spero che non salti fuori che lo” facevano x il partito” come al solito.

  4. Sandro Mura

    Disgusto per l’inadeguatezza del nostro sistema ad affrontare questo magna magna collettivo.
     

  5. Vincenzo

    Come osate mettere in dubblio la rettitudine, l’onestà, la gestione degli affari pubblici della lega nord e dei suoi dirigenti???
    Sceptikus

  6. Marco

    Dopo il referendum contro il finanziamento dei partiti abbiamo accettato i “contributi elettorali”, una valanga di denaro pubblico che, all’interno dei partiti (associazioni che hanno meno vincoli giuridici di una semplice società di persone), diventa denaro privato a tutti gli effetti, sottoposto nella sostanza ai soli vincoli statutari. Abbiamo accettato un sistema elettorale che garantiva a 5 persone di decidere chi mettere in Parlamento, mafiosi, camorristi, prostitute e corrotti. Abbiamo accettato leggi ad personam ignobili, scudi fiscali per i grandi ladri e un Presidente del Consiglio eletto da nessuno che agisce per tutelare le banche sotto il ricatto di un Parlamento ancora ostaggio del nano di Arcore.
    Accetteremo anche questa ultima sconceria. E anche le prossime

  7. zuffo

    ma dalla lega e dalla famiglia bossi cosa ci si poteva aspettare?era solo questione di tempo prima che scoppiasse la bomba..LEGAI LADRONA…

  8. Andrea

    beh, Maroni si dimetta…