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Diritto di critica | March 29, 2024

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L'Italia trema, 12 milioni di abitazioni a rischio - Diritto di critica

L’Italia trema, 12 milioni di abitazioni a rischio

Saperlo non è di conforto, ma almeno fa riflettere. Oltre 3 milioni di italiani vivono in zone ad elevato rischio di terremoto, solo una casa su 6 è costruita secondo criteri anti-sismici.  A voler essere pignoli, tutta Italia può mettersi a tremare all’improvviso, come il Giappone: ma a differenza dei giapponesi, l’80% delle nostre case non dispone di tecnologie anti-sisma. 

”Ben 3 milioni di persone abitano in zone ad alto rischio sismico, 21 milioni quelle che abitano in zone a rischio medio”. Ce lo ricordano le cassandre d’Italia, gli esperti del Consiglio Nazionale dei Geologi, che continuano a ripetere il mantra del rischio terremoto da quarant’anni. Per rimanere all’ultimo quinquennio, previdero l’Aquila (se si può dire “previsione” un allarme circostanziato da 6 mesi di sciame sismico d’intensità crescente) e non furono ascoltati. Nemmeno nella ricostruzione, tuttora inattuata.

Vale però la pena ricordare, con il presidente del Cng Gian Vito Graziano, la situazione reale, quella che non vogliamo ancora accettare: 725 comuni sull’orlo del terremoto (il 10% circa), altri 2.344 sono a medio rischio. Le case “ballerine” sono 12 milioni. In un anno, collezioniamo almeno 2mila (2000!) terremoti, ognuno composto in media da decine di scosse. Sicilia, Calabria, Toscana e Campania sono le regioni messe peggio: eppure il numero maggiore di vittime le hanno registrate l’Abruzzo e l’Emilia Romagna – tettonicamente attiva, ma considerata nel complesso a rischio medio-basso.

I terremoti sono pericolosi per la mancata prevenzione. I danni (e le vittime) dipendono da dove sono costruite le case e come. Non soltanto abbiamo costruito sui “punti caldi”, ma abbiamo lasciato tutto così com’era da secoli, ignorando gli allarmi e le scoperte della tecnologia. Il 60% delle case italiane (circa 7milioni e mezzo) e’ stato realizzato prima del 1971, prima della  legge antisismica del 1974. E le nuove costruzioni sono abusive (non rispettano i parametri di legge) in due casi su tre.

Se continueremo ad avere 8 case su 10 inadatte a resistere ai terremoti (anche quelli di terzo o quarto grado), continueremo a contare le vittime. Innocenti, come tutte le vittime delle catastrofi, e inconsapevoli.

Comments

  1. Danzaluna09

    L’elevato costo delle abitazioni, in Italia, fa rischiare la vita…
    Belle parole, già perneate nelle nostre teste, ma che mancano di attuabilità, poichè non si può metter su una tenda, magari chi come me che ha 3 figlie, sapendo che la casa non è a norma…
    Vivo a Città di castello, zona ad alto rischio, in una palazzina anni ’60 costruita con fondi “case popolari”(allora ancora esistenti) e cosa dovrei fare?
    Mi spiace, non apprezzo certi discorsi che servono solo ametter paura alla gente inerme e…
    non credo che nessun architetto o costruttore legga “qua” e si metta una mano sulla coscenza…
    Io protestare?
    Beh! Lo sto già facendo per la scuola di mia figlia, non a norma, con tante (e dico tante) altre persone,  sarà già difficile raggiungere qualcosa là…
    Nel frattempo di sapere se devo metter su una tenda(per fortuna arriva l’estate…) aspetto iformazioni in merito!
    Silvia tancini

    • Cdss

      faccio girare questo dato su costi e sicurezza delle case italiane. Per chiunque intenda comprare case degli anni 50, ricordate che non vi stanno vendendo oro colato, ma potenziali edifici pericolosi

  2. Il Governo Monti conosce benissimo questi dati agghiaccianti. Idem dicasi per tutti i politici. Dati che riguardano l’intero paese che cade a pezzi sotto i nostri occhi. Le nostre case, il nostro territorio sono in stato d’abbandono da più vent’anni e quel poco che hanno fatto sono danni. Potenzialmente siamo tutti in pericolo se 8 case su 10 sono inadatte a resistere ai terremoti .
    Per questo il Governo ha già trovato una (non) soluzione in tempi velocissimi contro catastrofi naturali, terremoti, inondazioni..  abbandona di fatto l’intero paese a se stesso, non si cura neanche delle NECESSITA’. Le Assicurazioni  ringraziano!