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Diritto di critica | April 19, 2024

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Laziogate, il cerchio si allarga

Laziogate, il cerchio si allarga

E’ facile darsi all’anti-politica, leggendo le notizie che arrivano da Roma: dopo Fiorito, è la volta dell’opposizione. Sotto indagine il capogruppo dell’Italia dei Valori Maruccio, per un giro da 700mila euro di fondi del partito “privatizzati”. E mentre le autorità regionali di mezza Italia tremano davanti alle Fiamme Gialle, a Reggio Calabria il Comune sciolto per contiguità mafiosa cede il passo ai commissari straordinari. Tempo di repulisti glocal?

Di Pietro l’ha liquidato prima ancora di pensarci: “Il partito aveva concesso tre ore di tempo per dimettersi, la magistratura svolga il suo compito”. Il povero Vincenzo Salvatore, ex-capogruppo dell’Idv nel Lazio, è solo di fronte ai giudici, che l’hanno convocato per dare spiegazioni su parecchie cose.

Al centro dell’indagine a suo carico, ci sono 500 mila euro in assegni, prelievi in contanti e bonifici in suo favore: denaro fluito dai conti del gruppo politico a quelli personali di Maruccio, senza motivazioni comprensibili. Il giro si allargava poi ad altri 200mila euro prelevati da due conti correnti regionali dell’IdV nell’ultimo anno: gli inquirenti hanno avviato l’indagine proprio su segnalazione della Banca d’Italia, che ha riscontrato le anomalie nei movimenti bancari dell’ex-capogruppo IdV.

Il reato contestato, proprio come nel caso di Fiorito, è peculato. Maruccio si difende: “Non ho nulla da nascondere, le risorse del gruppo sono state utilizzate da me solo per fare attività politica”. La stessa attività politica “creativa” che, in queste ore, toglie il sonno ai membri di 10 consigli regionali (dopo i sette già sotto indagine la scorsa settimana, si aggiungono la Lombardia di Formigoni, le Marche e il Molise). E sono in molti a chiedere un repulisti glo-cal degli enti territoriali.

Un repulisti che a Reggio Calabria è già iniziato. Lunedì si insedieranno al Comune i tre commissari straordinari designati dal ministero di Grazia e Giustizia: per 18 mesi sostituiranno il Sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale. Tutti e tre gli organi sono infatti stati sciolti, su iniziativa del ministro Cancellieri, per contiguità con la criminalità organizzata. Attraverso la Leonia, società mista pubblico-privata di raccolta e smistamento dei rifiuti, le cosche reggine ricevevano denaro dal Comune: fatture gonfiate su parti di ricambio e mezzi meccanici facevano la “magia” senza lasciar traccia. Un sistema messo in piedi dalla cosca Fontana e svelato da tre collaboratori di Giustizia – Nino Lo Giudice, Roberto Moio e Consolato Villani – dalle cui rivelazioni è partita l’indagine della Direzione Antimafia di Reggio Calabria. Un’indagine che in pochi mesi ha raccolto abbastanza prove da convincere anche il ministro Cancellieri.

 

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