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Diritto di critica | April 20, 2024

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Allarme Unione Europea, il 56% dei britannici voterebbe per la scissione

Gli elettori diventano sempre più euroscettici. Il sentimento anti-Ue è trasversale e sta attraversando i tre principali partiti politici britannici. Il sondaggio Opinium/Observer rivela che il 56% dei cittadini sarebbe favorevole alla scissione dall’Unione Europea, se la scelta fosse fatta attraverso un referendum.  Snocciolando i dati, il 68% degli elettori conservatori vorrebbe lasciare l’UE, contro il 24% che vorrebbe rimanere. Il 44% dei votanti laburisti, invece, sceglierebbe di uscire contro il 39% che si pronuncerebbe per il mantenimento dello status quo. Il 39% dei democratici liberali si esprimerebbe per l’uscita, mentre il 47% preferirebbe restare nell’Unione Europea.

Le rilevazioni del sondaggio offrono una lettura importante per i tre maggiori partiti, che ora rischiano di perdere parte del sostegno in favore del partito anti-UE Ukip (UK Indipendence Party), con due punti di vantaggio percentuali sui Lib Dems al 10%. Nel complesso, solo il 28% dei potenziali elettori pensano che l’Unione Europa sia una “buona cosa” mentre il 45% è di tutt’altro avviso. La fascia d’età 18-34 è quella che conferma il maggiore sostegno all’UE con il 44%, il 25% è contrario. Il sondaggio mette ancora più pressione sul premier David Cameron per la negoziazione di un difficile accordo sul bilancio dell’UE. Nel vertice, che prenderà il via giovedì prossimo a Bruxelles, i primi ministri europei cercheranno un’intesa per i prossimi sette anni a partire dal 2014.

L’euroscettico Mark Reckless ha minacciato una rivolta qualora Cameron non tornasse da Bruxelles con un accordo sul taglio delle spese dell’Unione Europea, oppure non avesse esercitato il diritto di veto. “Cameron è tra l’incudine e il martello – ha ammesso Reckless –. Il premier britannico andrà a Bruxelles per discutere sul congelamento degli stanziamenti UE, una posizione negoziale che avrebbe dovuto attirare il sostegno di altre nazioni tra cui Germania e Paesi Bassi. Ma, avendo forzato la mano, ora Cameron è sotto pressione ed è molto probabile che nessun altro paese dell’UE supporti la sua posizione.

Oggi Ed Miliband, il leader del Labour Party, farà un discorso alla CBI (una delle aziende leader nel settore lobbistico britannico) in cui sosterrà con forza l’importanza di rimanere nell’Unione Europea e contrastare le spinte “verso l’uscita” dei Tories. I laburisti accusano il premier Cameron di oscillazioni verso destra. Il sondaggio ha mostrato il vantaggio dei laburisti sui conservatori, scendere dall’11%, di due settimane fa, al 7% attuale. I Lib Dems sono ora all’8%, mentre l’Ukip è al 10%. Gli elettori over 55 sono i più critici dell’UE con una percentuale del 59%.

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