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Diritto di critica | April 25, 2024

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Mediaset in crisi, Berlusconi senza pubblicità

Ora c’è anche l’Europa a disturbare i piani di Berlusconi imprenditore. Mediaset rischia di non potersi accaparrare le frequenze tv che sarebbero dovute andare all’asta con il Beauty Contest. Le frequenze a lunga scadenza andranno agli altri operatori. L’ultimo dei tanti problemi che le aziende del Cavaliere devono affrontare, un regno in declino, non solo per colpa della crisi.

Mediaset senza soldi. Prepensionati, accorpamenti, service esterni. Le tv di Berlusconi sono senza soldi. E se la crisi proseguirà, saranno costretti addirittura a licenziare. E pensare che il Cavaliere si vantava di non aver mai mandato via un lavoratore per motivi economici. Già adesso l’azienda ha chiesto ad un centinaio di impiegati della sede romana di trasferirsi a Milano, senza alcuna indennità. Avanti e indietro tutti i weekend, oppure addio lavoro. A Cologno Monzese, invece, sono arrivati i prepensionamenti che ridurranno, dicono fonti interne, l’organico della metà. D’altronde l’azienda ha bisogno di riorganizzarsi ed abbattere i costi: sono 450 milioni di euro i soldi che Mediaset dovrà risparmiare entro il 2014.

Chi perde il lavoro e chi ha uno stipendio senza lavorare. Ma, mentre negli uffici tremano, bisogna ricordare che, come ha rivelato Libero tempo fa, molti soldi sono finiti nelle feste e nei processi del Cavaliere. Non solo. Ci sono a Mediaset giovani donne stipendiate senza alcun lavoro. È il caso di Giovanna Rigato che prende dall’azienda del Biscione ben 50 mila euro l’anno per non fare nulla. Per non parlare poi del giro delle Olgettine.

Pubblicità addio. Ma fino a qualche mese fa, anche se con qualche difficoltà, l’azienda sembrava guardare avanti con ottimismo. Ma la situazione sta seriamente peggiorando. Il motivo principale sembra sia legato al crollo degli utili pubblicitari di Mediaset, crollo che c’è stato nel momento in cui Berlusconi ha rassegnato le dimissioni. Ma fino al novembre 2011 Mediaset raccoglieva più pubblicità della Rai nonostante uno share inferiore. Il potere attira denaro, è ovvio. Ma è impressionante il crollo registrato un anno fa, con una perdita di 250 milioni di euro nel periodo gennaio-agosto 2012, rispetto ai primi otto mesi del 2011.

Una tv senza idee. Ora anche Le Iene – trasmissione di successo e low cost – sono state posticipate a gennaio. Non ci sono i soldi, dicono. E in molti ritengono che il vero problema, oltre alla crisi, risieda nella gestione aziendale. Quando c’era Gori, c’erano trasmissioni di successo. “Oggi si è tutto sfarinato, hanno dilapidato la rendita che ci ha fatto andare avanti fino ad oggi”. Così Mediaset non presenta più novità: al di là di Tgcom 24, l’informazione è di fatto “smontata”. I programmi sono sempre gli stessi: dall’inossidabile Forum a Maria De Filippi nelle sue varie declinazioni. Chissà se anche quest’anno assisteremo all’ennesima riproposizione del trito di sempre: il Grande Fratello.

Comments

  1. *Cologno Monzese