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Diritto di critica | April 20, 2024

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I due Berlusconi in campagna elettorale. Per tacer di Bersani

IL GRAFFIO – Ormai la campagna elettorale è a due. Da una parte Mario Monti, dall’altra Silvio Berlusconi. E il secondo finge di non considerare il primo che invece ha preso a comportarsi in modo molto simile al secondo. Già perché Bersani, invece, costretto tra i diversi elastici delle correnti, sempre sul punto di creare strappi o – peggio – emorragie, nicchia e fa il moderato in un momento politico in cui la moderazione non paga.

E se il segretario Pd può contare su un margine di voti che – secondo i sondaggi – sarebbe relativamente sicuro (insomma: può permetterselo, ancora per un po’), a far paura a Berlusconi è Mario Monti, l’odi et amo del Cavaliere. Berlusconi rischia un’emorragia di voti proprio a favore del premier uscente, vicino alle posizioni del centrodestra e ben più credibile del leader Pdl, quantomeno per non avere sulle spalle processi scomodi come quello per il caso Ruby (tanto per citarne uno).

Ma il modus operandi di Mario Monti è più berlusconiano di quanto non si direbbe. In una politica dove i partiti dagli anni Novanta ruotano attorno alla personalità di un leader di riferimento, anche il Professore, come a suo tempo fece il Cavaliere, ha inserito il suo nome nel simbolo. Ma non solo. Se la strategia del rinato Berlusconi è stata quella di partecipare a tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche possibili e immaginabili (domani sarà addirittura da Santoro e Travaglio), il Professore ha adottato una strategia identica: la pervasività mediatica, unita al personalismo con cui sta trainando una lista che – a ben vedere – è composta dai soliti vecchi nomi. Con una differenza: se Berlusconi attacca, blandisce e a volte dileggia con commenti e lezioncine chi lo intervista o i partiti avversari, Monti incentra sulla pacatezza della sua figura e sulla credibilità “per contrasto”, la sua forza.

All’orizzonte, quindi, per tacer del Segretario Pd, si profila uno scontro tra due Berlusconi, con Mario Monti che ha velocemente imparato la lezione del Cavaliere, riuscendo addirittura a mettere in ombra i “vecchi” politici di cui si  è circondato – Fini e Casini, in primis – per “salire in politica”. Il format è sempre quello: il one man show.

Twitter@emilioftorsello

Comments

  1. one man show,all italians b side ,niente di nuovo…..