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Diritto di critica | April 19, 2024

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Tornano le stanze in affitto. È l' "effetto Imu"

Affitto condiviso. Al tempo dei social network e del car sharing può suonare trendy. Ma si tratta di una pratica che, a causa della crisi economica, sta diventando piuttosto frequente. E interessa tutti: dai giovani che cercano la prima indipendenza, alle famiglie.

Coinquilini dopo i 30 anni. L’affitto condiviso è da vari anni una pratica piuttosto comune tra gli studenti universitari fuori sede. In genere uno studente prende un appartamento e lo subaffitta ad altri. Oppure è lo stesso proprietario di casa che decide di affittarla a più studenti; posti letto e camere. Ma oggi sono sempre più i ragazzi che, dopo la laurea, continuano a vivere con i propri coinquilini. Ma gli stessi trentenni che decidono di staccarsi da mamma e papà spesso decidono questa soluzione. Per l’autonomia si rinuncia ad un po’ di privacy. Tant’è che è raddoppiato negli ultimi anni il numero degli over 30 che decide di “convivere” con amici o con estranei per risparmiare.

“Effetto Imu”. Oltre ai giovani, anche le famiglie talvolta devono subaffittare una camera del proprio appartamento per far fronte ad un inaspettato licenziamento. Poi, per effetto dell’Imu, anche le famiglie proprietarie di casa si sono rese conto della necessità di metterne in affitto una parte. Con quei soldi, almeno, ci si pagano le tasse. “Per molti la lampadina si è accesa con la seconda rata dell’Imu”, spiega Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it, sito che ha messo in evidenza questo trend. “Hanno capito che la casa costa anche se non si deve pagare un affitto”. E sono molti che danno alloggio a giovani, magari proprio nella camera del figlio andato via.

I dati. Il fenomeno è cresciuto del 14% dallo scorso anno, mentre se guardiamo al 2010, l’incremento è ben più significativo, pari al 26,5%. Il 58% degli annunci pubblicati sul web riguarda lavoratori fuori-sede che nei weekend tornano nella città d’origine e utilizzano l’alloggio come semplice dormitorio.

Office sharing. La crisi ha causato anche una diminuzione del personale impiegato in molte aziende. Così, molti spazi sono inutilizzati. Per questo è sempre più frequente anche la cessione parziale in affitto o subaffitto di parti di uffici. D’altronde nel decennio dei social, anche l’ufficio non poteva che essere “condiviso”.

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