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Diritto di critica | April 19, 2024

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Grillo pigliatutto. Pd e Pdl perdono il loro popolo

GrilloNon c’è stata la “Rivoluzione civile”, e nemmeno lo tsunami grillino. Ma queste elezioni, proprio grazie (o per colpa) del MoVimento 5 Stelle hanno messo in luce un radicale cambiamento della società italiana. I tradizionali partiti hanno, per lo meno in parte, perduto il proprio elettorato di riferimento e i “feudi” regionali sono stati, in alcuni casi, abbattuti dall’avanzata dei 5 stelle, come rivela l’Osservatorio Elettorale LePolis dell’Università d’Urbino.

C’era una volta il partito operaio. Alle ultime elezioni il centro-sinistra capitanato da Pier Luigi Bersani ha conquistato percentuali bassissime nelle fabbriche. Appena il 21,7% degli operai ha scelto di votare Pd o Sel. Un risultato magro che rientra nel trend che vede – da anni – ormai il Pd come il partito della media borghesia impiegatizia (conquista infatti in questa categoria lavorativa il 32,4%) e dei pensionati (il 39,5%).

Il successo del milionario interclassista. Tra gli operai è Beppe Grillo che raccoglie il maggior numero di consensi. Se a livello nazionale il MoVimento 5 Stelle si attesta al 25,6%, nel ceto operaio fa man bassa di voti (40,1%). Ma il MoVimento non può definirsi un partito operaio. Non ha nulla a che vedere con il vecchio Pci. Anzi, le dinamiche elettorali ricordano, come spiega Ilvo Diamanti, quelle della vecchia Democrazia Cristiana. Si tratta di un partito interclassista che riscuote successi sia tra il “proletariato”, sia tra i “padroni”. Infatti, il MoVimento ottiene un successo insperato anche tra i lavoratori autonomi e tra gli imprenditori (40,2%), oltre che tra i disoccupati (42,7%).

Il partito delle casalinghe. Anche se il Pdl riesce a raccogliere più voti del Pd tra gli operai (25,8%) – una situazione che dovrebbe far riflettere la dirigenza del Partito democratico –, la “creatura” di Silvio Berlusconi più che partito operaio, dovrebbe essere definito il partito delle casalinghe. Proprio tra le donne sposate e senza lavoro per scelta familiare il Cavaliere fa breccia ottenendo il 43,3% delle preferenze. Un successo certamente aiutato dalle televisioni. Finisce invece l’idillio con gli imprenditori. Pur rimanendo la classe sociale pilastro dell’universo berlusconiano, il Cavaliere, leader dell’imprenditoria nostrana per decenni, viene spodestato da Beppe Grillo.

Monti speculare a Grillo. Le dinamiche elettorali del “quarto polo”, quello di Mario Monti, sembrano ricalcare – in parte – quelle del Pd. Monti non piace agli operai (6,6%) e nemmeno agli imprenditori (5,8%). In questo appare speculare al MoVimento 5 Stelle. Raccoglie voti, invece, tra la classe impiegatizia e tra i libero professionisti. Nonostante la riforma delle pensioni, Monti – comunque – sembra essere apprezzato anche dai pensionati (12,3%).

Comments

  1. ricdil

    Un articolo che non porta grandi novità. Dire che Monti riscuote successi tra i pensionati non mi sembra un grande scoop, chi è GIA’ pensionato non si indigna di fronte a 6 o 7 anni di lavoro in più che ALTRI dovranno fare. Monti non ha intaccato di una virgola i diritti acquisiti di chi si è pensionato a 40 anni in barba a chi dovrà lavorare fino a 70. Il PD non è più il partito degli operai da molto tempo, sempre più gente di spettacolo dice di essere del PD (gente con molti soldi) oppure la grande imprenditoria (le Cooperative rosse le hanno inventate loro, Della Valle etc.). Ovviamente le intenzioni di persone molto ricche sono diverse da quelli della piccola imprenditoria che tradita dal PDL migra verso M5S. Il M5S più che una Dc credo sia una nuova Lega, il tempo ci dirà se saranno “addomesticati” o meno. Ma non credo.

    • mogol_gr

      Cose condivisibili e risapute il vero scoop é il marchese del Grillo pardon il perdono del Grillo.

  2. mogol_gr

    PD e Pdl perdono (da perdonare) il loro popolo.