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Diritto di critica | April 18, 2024

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Il finto perdono di Beppe Grillo

Tsunami Tour: chiusura della campagna elettorale del M5S, il palcoIL GRAFFIO – Beppe Grillo non poteva espellere proprio nessuno. Non dopo soli due giorni dall’ingresso in Parlamento. Non dopo le proteste dei suoi sul blog. Non dopo i post che lui stesso aveva scritto – quasi una sorta di promessa – sulla libertà dei parlamentari a 5 stelle, che non avrebbero mai dovuto obbedire ad alcun capibastone. L’alternativa sarebbe stata il disfacimento del M5Stelle che sarebbe apparso come un gruppo di parlamentari eletti ma privi di una qualsiasi autonomia dall’autorità del comico. Se per una minacciata espulsione si è scatenato un piccolo tsunami, facile immaginare cosa sarebbe accaduto se davvero si fosse deciso l’allontanamento dei parlamentari del MoVimento.

Meglio dunque scegliere un fantomatico quanto improbabile perdono, a dire il vero mai visto prima da parte di Grillo (vedi i casi di Favia, Salsi, ma non solo). Meglio lasciar correre, parlare di trappola, dipingere i parlamentari grillini come degli ingenui, dei candidi neofiti, meglio mostrarsi misericordiosi.

Il tutto affiancando ai capigruppo – i portavoce ufficiali – due “consulenti” come Claudio Messora e Daniele Martinelli. Blogger.

Di sé Messora scrive: “Sono nato ad Alessandria d’Egitto, da genitori italiani, e ho studiato il pianoforte fin dall’età di cinque anni. Ho compiuto studi scientifici e ho una preparazione informatica maturata alla Statale di Milano”, con il suo blog – Byoblu – ha vinto il Premio Agenda Rossa e il XXXI Premio Ischia Internazionale del Giornalismo, nella categoria social media 2010. Vicinissimo alle posizioni di Beppe Grillo – populismo a parte – Messora è un blogger che sa stare sulla rete. Martinelli, invece, è più in ombra: blogger e giornalista, ha collaborato con l’Idv di Di Pietro e con il Fatto quotidiano, oltre ad aver scritto anche per il blog di Beppe Grillo. Una notazione: Martinelli è stato “ripescato”, dopo essere arrivato ultimo alle Parlamentarie nella bergamasca.

I parlamentari grillini, insomma, sono avvisati. La comunicazione è commissariata. E quelli che erano “portavoce” adesso dovranno coordinarsi con altri due consulenti nominati direttamente da Grillo e Casaleggio che – è evidente – in prima persona non avrebbero mai potuto esporsi per indirizzare le dichiarazioni e la comunicazione dei loro parlamentari, pena l’accusa di verticismo. E se lo stesso Grillo dice di essere “portavoce” del MoVimento, così come lo sono i capigruppo di Camera e Senato, non si capisce davvero cosa intendano i grillini per “portavoce”: il primo sembra essere il capo più che il Capezzone della situazione, gli altri due sono stati appena commissariati. Per tacer dei portavoce.

Twitter@emilioftorsello

Comments

  1. Ancora con questi ‘perdono’ da cattolici perdenti? Torsello sei la vergogna dei ragazzi che si fanno (con tanto ardore) i giornali scolastici. Scaduto.

  2. Supermenn

    Cose da chiarire:
    1. non ci potevano essere espulsioni da parte di Grillo perché per l’espulsione è previsto un iter interno ai parlamentari 5S ed una votazione online. Grillo ha chiesto in un suo post di rendere pubblico il voto. Giornali (incluso Il fatto quotidiano) hanno detto che grillo ha chiesto l’espulsione. Il Fatto q. ha addirittura messo tra virgolette, nel titolo, le parole della scomunica, lasciando intendere che Grillo le avesse pronunciate.
    2. I parlamentari sono liberi, ma devono decidere come votare. Hanno deciso LORO di votare scheda bianca, non Grillo.
    Nota mia, mi pare ovvio che il meccanismo sia da collaudare e perfezionare e che nessuno (incluso Grillo) abbia alcun giovamento da espulsioni, come fa credere la stampa.

  3. Ho l’impressione che Vi agitate a vuoto, e create dei casi sul nulla. Evidentemente a Voi andava bene prima, anche se Vi lamentavate comunque, si chiama falsità?

  4. gianni60

    Grillo ha le idee un pò confuse sul significato di Democrazia (con la D
    maiuscola). La presenza dei suoi due nominati “controllori” degli
    eletti per il M5S alla camera e al senato in primo luogo “squalifica”
    gli eletti stessi ritenendoli poco capaci di gestire situazioni nelle quali
    pochi eletti del movimento sanno abilmente districarsi e in secondo luogo
    conferma che lo slogan “un voto una persona” é una mistificazione
    poiché voti e persone per Grillo valgono solo quando sono funzionali ai suoi
    scopi. Mi dispiace molto questa caduta di considerazione che Grillo ha
    manifestato verso coloro che lo hanno votato e, pur apprezzandone gli intenti
    “rivoluzionari”, ritengo che il metodo scelto per portare avanti le
    istanze sia da dittatore della repubblica di bananas, lo stesso portato avanti
    per 18 anni dal suo tanto avversato rivale Berlusconi.
    Mi auguro che Grillo modifichi questo
    modo di vedere e quindi di agire come solo nelle “vere” Democrazie é
    lecito aspettarsi.

  5. Scusate la mia ignoranza… ma chi è Grillo?

    • Perchè dovremmo spiegarglielo se lei è così assente e menefreghista delle cose italiane ??? Viva nella sua beatitudine è meglio…

  6. Gianni

    Se uno dei nostri eletti non sa mantenere la parola data, gli impegni presi ecc. dovrebbe avere il buon gusto di dimettersi non delegando la responsabilità della sua scorrettezza a Beppe Grillo o chi per lui, qualcun’altro prenderà il suo posto. A me sembrano grosse minchiate dato che con ogni probabilità questa legislatura sarà di breve durata e quindi al prossimo giro li scarichiamo al volo, mi sembrano davvero stupidi per partire così come hanno fatto.

  7. Se non si è ben capito che il gruppo deve osservarsi e essere unito… allora le cose non andranno …ma se la lezione è stata sufficiente allora è un bene … Lasciate chaiccherare e dire quello che vogliono… imparate a essere coscienti che siete una forza importante utile per il paese… il paese vi ha eletto ricordaavelo sempre…