I ''Misteri della letteratura'', l'ebook su tutto ciò che non avete mai osato chiedere
Disponibile su Amazon, un volume che svela tanti punti oscuri di trame e libri
E’ questo uno dei libri – ma bisognerebbe specificare “eBook”, dato che lo si può trovare solo su Amazon – che ogni studente, appassionato o semplice curioso della letteratura dovrebbe leggere. Semplice, veloce e a ogni pagina diverso, “Misteri della letteratura” scritto da Arthur Lombardozzi (che sia un nome vero o di fantasia, poco importa), è un volume puntuale, ricco di informazioni su opere e scrittori, ma al contempo ironico, divertente e mai noioso.
Di misteri letterari, infatti, sono costellate librerie e testi scolastici, dalle vicende del Deserto dei Tartari, all’esatta ubicazione del Giardino dei Finzi Contini, della pineta di D’Annunzio, dell’Isola di Arturo o dell’Arcadia.
Ma non mancano interrogativi goliardici come un capitoletto su quale fosse la marca delle sigarette fumate da Zeno Cosini o un altro che indaga su chi abbia mai tagliato “i cipressi alti e schietti”. Fino ad arrivare a domande che chiunque, almeno una volta nella vita (quantomeno scolastica) si è posto: “che animale è il Gattopardo?”.
Nato sulle pagine (web) di Velut Luna Press, Misteri della letteratura prende per mano il lettore e lo conduce alla scoperta di topoi che negli anni ciascuno di noi ha incrociato – per studio o per curiosità – e magari ha sottovalutato o scansato.
Qui vogliamo riportare un paio di questi misteri e svelarvi, a mo’ di esempio, quale sia il nome della rosa e – lo dicevamo poco sopra – che animale sia il Gattopardo. “Premesso che il titolo provvisorio del libro era L’abbazia del delitto – scrive l’autore dei Misteri – e che Umberto Eco aveva anche pensato di intitolarlo Adso da Melk (come il narratore), il titolo Il nome della rosa è sembrato infine all’autore più suggestivo e capace di richiamare implicitamente molti temi del romanzo. Il testo si conclude in effetti con il motto latino “stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus” (ossia “la rosa originaria esiste ormai solo come nome, noi non possediamo che i semplici nomi), un motto che fa chiaro riferimento alla cosiddetta disputa sugli universali: una questione discussa ampiamente dai teologi medievali (i concetti astratti universali hanno un’esistenza autonoma ed è quindi possibile cogliere l’essenza delle cose, oppure no?), che viene ripetutamente affrontata anche nel corso del romanzo. Va peraltro notato che, con una tecnica tipica del postmoderno, Eco modifica il motto latino, che aveva originariamente al centro la parola “Roma” e non “rosa”. Si tratta infatti di un verso del De contemptu mundi di Bernardo Cluniacense, un monaco benedettino vissuto nel XII secolo. Con il verso “stat Roma pristina nomine, nomina nuda tenemus”, Bernardo intendeva riferirsi alla perduta grandezza della Roma classica, di cui nel Medioevo restava ormai solo il nome, la memoria. Sostituendo “Roma” con “rosa”, Eco ne fa invece un motto che teorizza il cosiddetto nominalismo, vale a dire l’idea che quando scompaiono gli individui (ad esempio le singole rose), dei concetti universali (come il concetto di rosa in generale) non resta altro che il nome. Il nome della rosa, appunto”.

E’ questo uno dei libri – ma bisognerebbe specificare “eBook”, dato che lo si può trovare solo su Amazon – che ogni studente, appassionato o semplice curioso della letteratura dovrebbe leggere. Semplice, veloce e a ogni pagina diverso, “Misteri della letteratura” scritto da Arthur Lombardozzi (che sia un nome vero o di fantasia, poco importa), è un volume puntuale, ricco di informazioni su opere e scrittori, ma al contempo ironico, divertente e mai noioso.
Di misteri letterari, infatti, sono costellate librerie e testi scolastici, dalle vicende del Deserto dei Tartari, all’esatta ubicazione del Giardino dei Finzi Contini, della pineta di D’Annunzio, dell’Isola di Arturo o dell’Arcadia.
Ma non mancano interrogativi goliardici come un capitoletto su quale fosse la marca delle sigarette fumate da Zeno Cosini o un altro che indaga su chi abbia mai tagliato “i cipressi alti e schietti”. Fino ad arrivare a domande che chiunque, almeno una volta nella vita (quantomeno scolastica) si è posto: “che animale è il Gattopardo?”.
Nato sulle pagine (web) di Velut Luna Press, Misteri della letteratura prende per mano il lettore e lo conduce alla scoperta di topoi che negli anni ciascuno di noi ha incrociato – per studio o per curiosità – e magari ha sottovalutato o scansato.
Qui vogliamo riportare un paio di questi misteri e svelarvi, a mo’ di esempio, quale sia il nome della rosa e – lo dicevamo poco sopra – che animale sia il Gattopardo. “Premesso che il titolo provvisorio del libro era L’abbazia del delitto – scrive l’autore dei Misteri – e che Umberto Eco aveva anche pensato di intitolarlo Adso da Melk (come il narratore), il titolo Il nome della rosa è sembrato infine all’autore più suggestivo e capace di richiamare implicitamente molti temi del romanzo. Il testo si conclude in effetti con il motto latino “stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus” (ossia “la rosa originaria esiste ormai solo come nome, noi non possediamo che i semplici nomi), un motto che fa chiaro riferimento alla cosiddetta disputa sugli universali: una questione discussa ampiamente dai teologi medievali (i concetti astratti universali hanno un’esistenza autonoma ed è quindi possibile cogliere l’essenza delle cose, oppure no?), che viene ripetutamente affrontata anche nel corso del romanzo. Va peraltro notato che, con una tecnica tipica del postmoderno, Eco modifica il motto latino, che aveva originariamente al centro la parola “Roma” e non “rosa”. Si tratta infatti di un verso del De contemptu mundi di Bernardo Cluniacense, un monaco benedettino vissuto nel XII secolo. Con il verso “stat Roma pristina nomine, nomina nuda tenemus”, Bernardo intendeva riferirsi alla perduta grandezza della Roma classica, di cui nel Medioevo restava ormai solo il nome, la memoria. Sostituendo “Roma” con “rosa”, Eco ne fa invece un motto che teorizza il cosiddetto nominalismo, vale a dire l’idea che quando scompaiono gli individui (ad esempio le singole rose), dei concetti universali (come il concetto di rosa in generale) non resta altro che il nome. Il nome della rosa, appunto”.
Approfondisci
“Il Pentatleta”, vita da (giornalista) precario... 21 Maggio 2014 | Arianna Pescini

Utopia del cittadino libero: “il nuovo corso” di Mario Pomilio... 4 Maggio 2015 | Emilio Fabio Torsello

Ecco l’incipit del nuovo romanzo di Murakami Haruki... 12 Aprile 2013 | Emilio Fabio Torsello

I giovani traditi e quegli adulti incapaci... 19 Marzo 2014 | Emilio Fabio Torsello

Tra razzismo e nulla, come Salvini ha messo nell’angolo il Pd
8 Agosto 2019 | Paolo Ribichini+I dem (e i giornali) non riescono a imporre una loro agenda che non sia fatta di “anti-” qualcosa. E il Capitano alla console se la ride Mentre il governo traballa pericolosamente, l’opposizione litiga. L’irrilevanza del Pd e della sinistra in genere (e forse dovremmo aggiungere anche l’irrilevanza di un’inedita litigiosissima Forza Italia) è drammatica. […]Read More
Riforma Costituzionale, ecco cosa cambia se vince il Sì
11 Ottobre 2016 | Paolo Ribichini+Dal superamento del bicameralismo perfetto alla cancellazione del Cnel. Piccola guida per un voto consapevoleRead More
Videogallery
Ponte Morandi, demolito il “mostro” di Genova – VIDEO
28 Giugno 2019 | Redazione+È avvenuto poco dopo le nove e mezza del 28 giugno: un’esplosione programmata ha distrutto definitivamente i monconi rimasti, dopo il tragico crollo che quasi un anno fa ha provocato 43 vittime. In azione anche numerosi idranti per limitare la dispersione della polvere. Per consentire l’operazione sono state evacuate oltre 3400 persone. Scompare così dopo […]Read More