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Diritto di critica | December 14, 2024

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Travaglio sbugiardato da uno scoop del quotidiano "Il Giornale"? La solita bufala - Diritto di critica

Il quotidiano diretto da Vittorio Feltri pubblica oggi (domenica 11 aprile 2010 ndr) un ulteriore articolo rivelatore su Marco Travaglio: «Sbugiardato lo scoop che aveva reso famoso Travaglio». Il suo autore Antonio Selvatici, prendendo spunto dal mensile Libero Reporter racconta che «l’ospite fisso della trasmissione televisiva Annozero avrebbe raccontato e scritto fatti non corrispondenti alla verità» riferendosi nello specifico alle questioni riguardanti Marcello Dell’Utri e i suoi contatti con Vittorio Mangano, il boss mafioso di Porta Nuova. Sempre secondo Il Giornale nella famosa puntata di Satirycon del 2001 la «futura spalla di Michele Santoro, nel libro che stava presentando riportava il testo di un’intervista dove il senatore, rivolgendosi a Mangano, avrebbe parlato di «cavalli da mandare in un albergo». Ma chi manda un cavallo in un albergo? Anomalia spiegata dalla probabile consuetudine in uso tra malavitosi che quando usano il termine «cavalli» in realtà intendono partite di droga. La conclusione appare evidente: quelli di Arcore sembravano essere dediti anche al commercio di stupefacenti. Com’è prevedibile la puntata suscitò un putiferio». La menzogna secondo l’autore  starebbe proprio nella «telefonata tra il senatore Dell’Utri e “lo stalliere” Mangano che in codice parlano di “cavalli da mandare in un albergo” trattandosi in realtà di droga. Così non è. La ricostruzione non è vera. Ed è lo stesso Veltri a prendere le distanze dall’ipotesi. È tutto scritto in una mail che il coautore dell’Odore dei soldi ha inviato a Gabriele Paradisi, il curatore dell’articolo pubblicato su Libero Reporter: Mangano “a proposito dei cavalli, come sostiene Paolo Borsellino, parlava con un esponente degli Inzerillo e non con Dell’Utri”. Dunque la famosa telefonata dei “cavalli da mandare in un albergo” su cui sono stati costruiti tanti teoremi, con Dell’Utri non ha niente a che fare. Certamente fare apparire il fondatore di Forza Italia al posto di un membro della famiglia Inzerillo è stato un gioco di prestigio che ha permesso la diffusione di manipolazioni.»

Si legge inoltre sul quotidiano di Feltri che «Marco Travaglio tace» e che «non ha ancora risposto alle critiche». Un silenzio forse normale visto che l’editorialista del Fatto Quotidiano ha già risposto al tutto in un articolo del 18 marzo 2008 scritto per l’Unità.

«C’è poi la questione della telefonata intercettata dalla Criminalpol tra Mangano e Dell’Utri il 19 febbraio 1980: i giudici di Milano scrivono ciò che tutti sanno da 7 anni, e cioè che è diversa da quella citata da Borsellino, fra Mangano e Inzerillo, sui “cavalli da mandare in un albergo”. Borsellino ­in una risposta montata da Canal Plus sulla domanda a proposito della telefonata Mangano-Dell’Utri­ si riferisce a quella coeva Mangano-Inzerillo, “inserita nel maxiprocesso” (dove Dell’Utri non era imputato, mentre Mangano e Inzerillo sì). E ricorda che al maxiprocesso si era “asseverata la tesi dei cavalli che vogliono dire droga” (Mangano chiamava la droga “cavalli o magliette”).
Che tipo di “cavallo” sia, invece, quello di cui Mangano parla a Dell’Utri, nessuno lo sa. Né Borsellino ha mai detto che fosse un cavallo vero.
Mangano prospetta a Dell’Utri “il secondo affare che ho trovato per il suo cavallo”. E Dell’Utri risponde di non avere i soldi. Mangano era in affari col cavallo di Dell’Utri? Dell’Utri rispondeva al telefono per contro del suo cavallo, noto business-man, anzi business-horse, che non riusciva ad afferrare la cornetta per via degli zoccoli? Mistero. Ma davvero Mangano era un esperto di cavalli?»

Ancora una volta per screditare un giornalista che fa egregiamente il suo lavoro, si utilizzano i soliti  pochi argomenti, pubblicati e discussi già altre volte ma utili per confondere chi non è a conoscenza o  è malinformato. Un motivo in più per sperare che l’informazione alternativa aiuti a riempire queste voragini di disinformazione.

Comments

  1. "Borsellino ­in una risposta montata da Canal Plus sulla domanda a proposito della telefonata Mangano-Dell’Utri­ si riferisce a quella coeva Mangano-Inzerillo, “inserita nel maxiprocesso” (dove Dell’Utri non era imputato, mentre Mangano e Inzerillo sì). E ricorda che al maxiprocesso si era “asseverata la tesi dei cavalli che vogliono dire droga” (Mangano chiamava la droga “cavalli o magliette”)."

    Già, perchè è una cosa perfettamente normale, sostituire, su una domanda dove si richiede di commentare una telefonata, la risposta originale con un'altra risposta dove si parla di tutta un'altra telefonata. Comunque le chiacchiere stanno a zero, c'è l'intervista originale e la manipolazione è evidente. Così come è scritto a pag. 432 della sentenza Dell'Utri: "evidenti manipolazioni".
    Così' sta scritto. dai giudici.
    Quando i francesi doamandano a Borsellino di esprimere un parere sul significato della parola "cavalli" utilizzata da mangano nella telefonata con dell'utri, chiedendo se secondo lui poteva significare droga, Borsellino non "ricorda" un cazzo, nessuna "asseverazione", come dice Travaglio. Nossignori. E' una bugia.
    Borsellino prima risponde che non conosceva quella telefonata perchè non si era occupato di quel processo, ed in seconda battuta, al secondo sollecito, risponde che nella telefonata del maxi-processo si parlava di cavalli in albergo, fatto inverosimile che pertanto indicava droga. Con ciò sottintendeva dire: dipende da cosa si è detto, e cioè se il contenuto della telefonata mangano-Dell'Utri era altrettanto invrosimile. Poichè lui non la conosceva.
    Travaglio fa il furbo e mischia le carte in tavola, come se la sua fosse stata un'operazione di comunicazione serena e corretta, quella cioè di riprendere quel lavoro di taglio e ritaglio e riproporlo, santerellino, da Luttazzi paro paro, col risultato che mezza Italia, me compreso, ha creduto per sette anni non, come dice lui oggi, che le cose fossero come effettivamente erano, ma proprio che Dell'Utri si faceva portare droga in albergo da Mangano. Il che rappresenta una manipolazione bastarda dei fatti, anche se la manipolazione fisica dell'intervista non l'ha fatta lui, ma altri.
    E' stato un montaggio scientifico, fatto in studio con criminale lucidità, finalizzato ad indurre a credere una circostanza falsa, STRUMENTALIZZANDO VIGLIACCAMENTE LE PAROLE DEL GIUDICE UCCISO.

    Statemi bene.

    • Ciao Enrix, grazie per il tuo copioso commento che mi da l'opportunità di dibattere un pò :)

      La cosa principale che volevo far notare con questo articolo non era la manipolazione del filmato, cosa evidente anche a Travaglio. Era come "Il giornale" faccia passare come una nuova notizia l'intercettazione di Mangano con Inzerillo ( e non con dell'utri) e che per di più accusi Travaglio di colpevole silenzio quando invece già due anni fa…(e in altre occasioni) abbia parlato di questa intercettazione. Questo è quanto.

      Sulla questione "Cavalli", che citi dalla sentenza dell'utri a pag. 432 , mi dispiace ma sbagli…perché Borsellino ricorda proprio che c'è l' asseverazione" ..in riferimento alla telefonata inzerillo-mangano:

      "Giornalista:Comunque lei in quanto esperto, lei può dire che quando Mangano parla di "cavalli" al telefono vuol dire droga?
      Borsellino:Sì, tra l'altro questa tesi dei "cavalli" che vogliono dire droga, è una tesi che fu asseverata alla nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta al dibattimento, tant'è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxi-processo per traffico di droga.( pag 436) " http://www.scribd.com/doc/1964160/sentenza-dellut

      Le "evidenti manipolazioni" di cui parlano giustamente i giudici hanno permesso l'assoluzione di Dell'Utri? No, quindi erano ininfluenti sulla totalità del processo..e in una condanna a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa…
      Per 7 anni molti hanno creduto che Dell'Utri trafficasse droga con Mangano..mmm….E' stato realmente questo il punto può importante della serata di Satirycon di Travaglio? Quello che ha scatenato il putiferio? O sono state le rivelazioni in TV dei collegamenti tra un mafioso e dell'utri e berlusconi??

      Ora, ammettendo per assurdo che Travaglio abbia sbagliato o fatto il furbo, possiamo screditare tutto il resto del suo lavoro (che ha avuto conferme nella condanna di Dell'Utri) solo per questo motivo? Se lo facciamo è veramente solo perché non abbiamo altro a cui aggrapparci per colpire Travaglio e quindi difendere gli indifendibili. A presto

    • silken

      …non c'è stata nessuna manipolazione…
      1 intercettazione: mangano parla di un affare di un cavallo con dell'Utri…
      2 intercettazione: mangano parla con inzerillo di cavalli…
      conclusione…..
      dell'utri e mangano trattavano su cavalli…… quindi droga…….
      dov'è la differenza??

  2. Ciao Simone, leggevo stamattina l’articolo sul Giornale. Non sono di parte, nessuna. Ma vorrei dire la mia. Il giornale essendo obbiettivi ha un solo scopo, denigrare chiunque metta il naso sugli affari di Berlusconi/Mafia/’nDrangheta/Camorra/Sacra Corona Unita e questo è un dato di fatto, basta leggere i loro articoli e non essere dementi per capirlo. Marco Travaglio sarà anche un ottimo cronista giudiziario, avrà fatto qualche gaffe, ma messo a confronto con gli scribani del nano sinceramente sembra un bambino che ruba le caramelle alla nonna messo a confronto con chi fa stragi nelle scuole.

    Questo è essere obbiettivi sulle cose. Nessuno si salva, ma metterli a confronto significa essere dementi forte. O collusi. Vie di mezzo non ne esistono.

    • Ciao Sfattucci. E' quello che penso io..lo scopo è sempre quello ! Denigrare il più possibile l'avversario per portarlo al tuo livello cosi da far dire al maggior numero di persone che " sono tutti uguali", ma senza entrare nei fatti e nelle storie per valutare esattamente dove sta la verità o la menzogna..

      • Insomma "giornalismo creativo" come quello che portò alle dimissioni di Boffo. Più che giornalisti questi signori fanno i sicari su commissione. Una categoria riprovevole.

  3. Dopo la pubblicazione del mio articolo su Libero Reporter ho provato a inviare una decina di domande molto precise a Travaglio. Credo che solo risposte esaustive ad esse potrebbero fare chiarezza. Eccole:

    Caro Travaglio
    1)Lei ebbe modo di leggere il servizio sulla famosa intervista pubblicato sul numero dell’8 aprile 1994 dell’Espresso? O comunque ebbe modo di farlo prima del settembre 2000?
    2)Lei vide la messa in onda, il 21 settembre 2000, della famosa “clip” su Rainews24 ?
    3)Lei quando seppe delle polemiche che si scatenarono addirittura prima della messa in onda della “clip”? Le ricordo che lo stesso 21 settembre su La Stampa uscì un articolo firmato da Guido Ruotolo in cui si evidenziavano alcune anomalie e differenze tra il filmato e la trascrizione dell’Espresso.
    4)Lei seguì le polemiche successive? Quando ad esempio nel dicembre 2000 venne evidenziata la “manipolazione” operata sulla “clip” e venne denunciato il fatto che la famosa telefonata dei “cavalli in albergo” non era tra Mangano e Dell’Utri, ma tra Mangano e uno della famiglia Inzerillo?
    (continua)

  4. Sono l'autore dell'articolo di Libero Reporter "La lampada di Travaglio", citato da Antonio Selvatici su Il Giornale dell'11 aprile 2010.
    Per completezza vorrei invitarvi a leggere per intero il mio articolo poi se ne può discutere: http://www.cielilimpidi.com/?p=643
    Grazie

  5. 5)Se era a conoscenza di questi fatti perché pensò di pubblicare su “L’odore dei soldi” (febbraio 2001) la trascrizione del filmato di Rainews24 e non la trascrizione più completa e corretta dell’Espresso?
    6)Supponendo anche che Lei ed Elio Veltri abbiate dato il testo de “L’odore dei soldi” all’editore in un momento precedente alla vostra presa di coscienza che il filmato era stato “manipolato”, perché Lei la sera del 14 marzo 2001 nel Satyricon di Luttazzi raccontò la storiella dei “cavalli in albergo” come se appartenesse alla telefonata tra Mangano e Dell’Utri?
    7)Quando ha avuto modo di vedere per la prima volta il cosiddetto filmato “integrale”, quello cioè pubblicato in DVD con il Fatto e distribuito il 18 dicembre 2009?
    (continua)

  6. 8)Quando si è accorto esattamente che il filmato “integrale” era molto diverso da quello della “clip”, tanto da farle dire nella presentazione del DVD “in effetti il montaggio è un po’ diciamo, un po’ sbrigativo e anche un po’ troppo riassuntivo, ecco, forse forza un tantino la mano di quello che vuole dire Borsellino”?
    9)Perché nonostante ciò ha deciso nella riedizione de “L’odore dei soldi” (ottobre 2009) di ripubblicare il testo dell’intervista ricavato dalla “clip”, quindi quello “manipolato”, anziché il testo “integrale” (o almeno sue parti fedeli)?
    10)Perché secondo Lei Elio Veltri ha diffidato l’editore dalla pubblicazione della nuova edizione chiedendone il sequestro?
    (fine)

    • Ciao Gabriele! Prima di tutto vorrei dirti che mi fa molto piacere che tu (come autore dell'articolo citato da "Il Giornale") sia intervenuto qui da noi.
      Le tue dieci domande a Travaglio sono più che legittime e spero vivamente risponda cosi da fare chiarezza e spiegare l'accaduto. In molti punti la vedo esattamente come te perché se una persona fa dei "fatti " il suo principio e il suo lavoro deve portare avanti quest'idea sempre, anche quando si accorge di aver sbagliato..ancor di più se (si spera) involontariamente.

      Come già rispondevo a Enrix la cosa che volevo mettere in luce con questo post non è la falsità sulla questione inzerillo-del'utri, telefonate, etc ma come ora "Il giornale" abbia fatto passare tutto come una novità… mentre ancor prima dell'uscita del video integrale sul Fatto lo stesso Travaglio aveva scritto di questa cosa.
      Probabilmente non mi sono spiegato benissimo ma è l'atteggiamento del "giornale " che criticavo. Un modo di fare che secondo il mio parere serve solo al loro scopo: screditare tutto l'operato di una persona ( in questo caso il racconto dei collegamenti tra mangano e dell'utri-berlusconi)usando uno sbaglio (la telefonata con gli interlocutori errati) che nel contesto totale della vicenda processuale di dell'utri incide molto poco.
      Spero di essermi spiegato meglio! :)
      A presto

      • Caro Moon81,
        sono un po' di corsa e probabilmente tornerò più tardi per un messaggio più articolato ed approfondito.
        Ma c'è una cosa che mi preme precisare subito.
        Il ragionamento che tu hai fatto sulla "asseverazione" di Borsellino alla parola "cavalli-droga", rappresenta proprio il cuore della manipolazione.
        Ci sono due fasi distinte: la prima è quella in cui a Borsellino viene chiesto se Mangano quando parlava di "cavalli" al telefono lo faceva per mascherare la parola droga. Si tratta di una richiesta generica a cui Borsellino risponde con stretto riferimento al materiale processuale in suo possesso. La risposta "diceva cavalli e talvolta magliette" e l'altra risposta che tu hai citato, quella dove lui dice che come uso gergale quello fu asseverato al maxiprocesso, vanno interpretate OVVIAMENTE in senso NON univoco. Vale a dire: Borsellino ha soltanto confermato che si riscontrava nel linguaggio di mangano AGLI ATTI IN SUO POSSESSO l'uso di quelle parole per indicare la droga. Ma chiaramente non in modo univoco. Se Mangano avesse dovuto parlare di un vero cavallo o di una vera maglietta in qualche altra circostanza, non avrebbe potuto utilizzare che quei termini. Segui la logica.
        Infatti, passando alla seconda fase, quando a Borsellino viene chiesto più volte di confermare se secondo lui anche nella telefonata del febbraio 80 la parola cavalli poteva significare droga, Borsellino, nonostante si trattasse di mangano che parlava di un "cavallo", pone tutta una serie di "distinguo" e puntualizzazioni (per cui "l'asseverazione" va a farsi benedire), e vale a dire:
        1) Borsellino precisa che la telefonata di cui lui stava parlando (nel senso cioè, quella che lui conosceva dove Mangano parlava di cavalli-droga), non aveva come interlocutore dell'utri, ma un altro soggetto (e questo punto viene accuratamente tagliato)
        2) Borsellino precisa che la telefonata della san valentino non faceva parte di atti che egli conosceva. Quindi non la conosceva. (e questo punto viene accuratamente tagliato)
        3) Borsellino precisa che nella telefonata del maxiprocesso l'uso della parola cavalli avveniva in un contesto non credibile (cavalli in albergo), anteponendo l'esclamazione "beh" (tagliata anche lei). Un implicito invito a confrontare se nella telefonata del febbraio 80 fosse avvenuta una cosa analoga.

        Inoltre, in un'altra parte dell'intervista, Borsellino precisa che in processi precedenti riguardanti Mangano, che lui conosceva, saltavano fuori "dei veri cavalli", non dei cavalli usati per nascondere stupefacenti. (e anche questo punto viene accuratamente tagliato)

        Ora tu cerca di capirmi: se anche solo un paio di questi 4 punti fossero stati lasciati in piedi o nel loro ordine logico, nella versione televisiva di quell'intervista, oggi io e te non saremmo qui a discutere. E tu non saresti qui ad affermare che Borsellino "ha asseverato", perchè sapresti che quando Borsellino assevera, lo fa con stretto riferimento alla telefonata che lui conosce; quella appunto maxi-processo. Quando invece viene sollecitato ad esprimersi sull'altra telefonata, non assevera un bel niente. Anzi, prende le distanze, e precisa che la telefonata di cui lui stava parlando era un'altra.

        Per nascondere tutto questo e far credere una cosa completamente diversa, (e cioè che il magistrato desse per scontato che anche nella san valentino cavallo stesse per droga) non si è dovuto solo tagliare, o "accorciare" il girato. No, si è dovuto fare un certosino e laborioso lavoro di montaggio con parti di audio montate su parti di video improprie, anticipi e posticipi.
        Insomma, un lavoro tanto scientifco quanto doloso.

        E siccome è provato che quando Travaglio parlava da Luttazzi, non poteva non sapere di quella manipolazione, perchè lo conferma nell'odore dei soldi di aver letto l'altra versione, quella dell'Espresso (manipolata anch'essa, ma sostanzialmente corretta in questa parte), egli non si può appellare alla buona fede o al travisamento.

        No, quella era una manipolazione che mirava a far credere che Dell'utri trafficasse in droga, PER LE PAROLE DI BORSELLINO (non di uno qualsiasi), e lui l'ha fatta sua, e l'operazione è riuscita.

        Il risultato è stato quello che ho detto: ci son cascati tutti.

        Ti porto l'esempio autorevole di Gianni Barbacetto, che nel suo libro “Dossier Dell'Utri, Kaos edizioni, 2005”, ha scritto: . “È del febbraio 1980 la famosa telefonata tra Mangano e Dell’Utri in cui i due parlano di «cavalli» da «consegnare in albergo».

        Oggi quell'assunto ed il suo fautore, sono stati sbugiardati, esattamente come dice Selvatici.

        A meno che Barbacetto sia un tale pallaro, da scrivere una cosa del genere inventandosela di sana pianta.
        Ma non è così: è stato vittima di quella fabbricazione pure lui.

        • Il rispetto che ho per Barbacetto mi fa chiaramente pensare che sia stato" fregato" pure lui. Grazie per la tua nuova spiegazione che mi fa comprendere ulteriormente il tutto. Le cose che mi dici tagliate , come la storia dei veri cavalli , le conoscevo già. Forse il mio problema è che non le giudico importantissime nel contesto totale della storia..L'unica cosa da capire è se Travaglio, pur sapendo della montatura errata del filmato, c'ha marciato lo stesso. Se è cosi non è stata una bella mossa, per lo più perché in tutta questa storia c'è ne erano di cose incredibili e comunque gravi da raccontare senza il bisogno di crearne delle altre.

  7. Caro Simone
    credo che i giornali, nessuno escluso, privilegino ciascuno le ragioni del proprio schieramento (o editore) e cerchino qualsiasi occasione per attaccare le ragioni dell’avversario. Mi illudo anche, addirittura, che ciò, almeno il più delle volte, avvenga sia da una parte sia dall’altra nella più totale buonafede. Pensa te…
    Infatti ho superato già nella tarda adolescenza il manicheismo e non credo più che il bene sia tutto da una parte e il male tutto dall’altra.
    Sono anche convinto che l’informazione corretta debba rispettare alcune regole semplici e a mio avviso anche facili da applicare se si fosse intellettualmente onesti. Ad esempio credo che i fatti, i documenti, dovrebbero essere riportati nella loro oggettività, separandoli in modo netto e chiaro dalle opinioni, legittime, che ciascuno ha il diritto di avere.
    (continua)

  8. Se trascuro questo principio fondamentale tu capisci che salta tutto. Se intervengo e manipolo o modifico un reperto originale, un documento (nel nostro caso il filmato dell’intervista nella sua sequenza naturale e cronologica, dove a precise domande poste a Borsellino egli rispondeva in un certo modo esattamente a quelle e non ad altre), tu capisci che il gioco è falsato in partenza.
    L’informazione produce l’opinione pubblica. Se l’informazione viene alterata sono i cittadini ad essere manipolati.
    Se a compiere queste nefandezze poi è addirittura chi si erge a paladino della verità, tu capisci che la cosa non può e non deve passare sotto silenzio. Chi fa cantare le carte deve giocare con il mazzo non truccato. Non credi?

    PS
    Temo che Travaglio non risponderà mai alle mie domande. Le conosce da mesi ma le ignora con nonchalance. Il silenzio su certi passaggi delicati talvolta è la tecnica migliore per far decantare un problema, per farlo morire nell’indifferenza. È molto facile fare ciò, soprattutto per coloro i quali urlano ad ogni occasione, da trasmissioni TV di prima serata, che la libertà d’informazione è in pericolo… Parole sante…

    • Ti sembrerà incredibile ma parlavo di questa cosa proprio in questi giorni con un altro autore di questo sito, Emilio e mi diceva proprio a grandi linee le stesse cose, cioè la convinzione che ci sia veramente poca gente che fa informazione restando totalmente super-partes e della convinzione che nessuno rappresenti la verità assoluta. Io non conosco direttamente questo mondo (sono un blogger autodidatta ) e quindi apprezzo molto le opinioni di chi me lo racconta dall'interno. Su tutto il resto del tuo commento non posso che darti ragione, specialmente sulla questione di chi " fa cantare le carte"…che deve essere il primo a rispettare questa regola.
      Io spero comunque che Travaglio ti risponda…ma i tuoi timori non sono certo infondati..
      Grazie ancora per i tuoi interventi!

    • Ti sembrerà incredibile ma parlavo di questa cosa proprio in questi giorni con un altro autore di questo sito, Emilio e mi diceva proprio a grandi linee le stesse cose, cioè la convinzione che ci sia veramente poca gente che fa informazione restando totalmente super-partes e della convinzione che nessuno rappresenti la verità assoluta. Io non conosco direttamente questo mondo (sono un blogger autodidatta ) e quindi apprezzo molto le opinioni di chi me lo racconta dall'interno. Su tutto il resto del tuo commento non posso che darti ragione, specialmente sulla questione di chi " fa cantare le carte"…che deve essere il primo a rispettare questa regola.
      Io spero comunque che Travaglio ti risponda…ma i tuoi timori non sono certo infondati..
      Grazie ancora per i tuoi interventi!

  9. "Nel 1980 la Criminalpol intercetta una telefonata di Mangano a Dell'Utri, in cui mangano propone a Dell'Utri "Il secondo affare che ho trovato per il suo cavallo". Per Dell'Utri era Mangano che voleva vendere un Cavallo a Berlusconi, ma allora perché non dice "Il mio Cavallo" ma dice "Il Suo Cavallo". Di chi era questo cavallo? Perché Dell'Utri risponde "Non ho i Soldi" se tanto non era lui che lo doveva comprare? Mistero. Borsellino ricorda che casualmente nello stesso periodo Mangano parlava di cavalli con un mafioso Inzerillo e voleva dire partite di eroina. "

    Qui Travaglio diciamo che sistema un pò la questione a suo favore..:) è un pezzo di Annozero dell'anno scorso. Leggendo qua e la sulla rete molti usano questa frase per criticare questo modo di fare del giornalista torinese:” I fatti vanno raccontati tutti, chi ne censura qualcuno è un disonesto che prima o poi viene smascherato.” . Ironia è che sia di Indro Montanelli, il suo maestro.

    http://www.amanteaonline.it/amantea/html/modules.php?name=News&file=article&sid=793141

    [youtube M4chMkCKk6Y&feature=player_embedded http://www.youtube.com/watch?v=M4chMkCKk6Y&feature=player_embedded youtube]