Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | April 21, 2024

Scroll to top

Top

Tutti i numeri dei "cambiocasacchisti": 89 in due anni - Diritto di critica

Tutti i numeri dei “cambiocasacchisti”: 89 in due anni

In due anni di legislatura 89 parlamentari hanno ‘cambiato casacca’: 50 hanno lasciato il Pdl, 18 il Pd, 7 l’IdV, mentre l’UdC ne ha conquistati cinque. Eppure nessuno ha aperto alcuna inchiesta. Tutte anime candide per cui non è possibile ipotizzare alcuna corruzione? Altrimenti, per coerenza, la Procura di Roma dovrebbe aprire indagini su ognuno di quei ‘cambiocasacchisti’. E che dire dei finiani? Uno di loro – Roberto Rosso – ha addirittura lasciato il PdL per diventare coordinatore regionale del partito in Piemonte. Più in generale: i finiani sono tutti anime candide? Se così non fosse, per coerenza, la Procura di Roma dovrebbe aprire indagini anche su ognuno di loro.

C’e’ poi la questione non secondaria, ma spesso dimenticata, per cui un deputato è libero di cambiare partito: la Costituzione non prevede il vincolo elettorale. Nè bisogna dimenticare che – il caso Cosentino da questo punto di vista fa scuola – esiste ancora l’immunità parlamentare.

La domanda allora sorge spontanea: su quali basi e perché soltanto adesso la Procura piomba sulle prime pagine dei giornali con la notizia di un’inchiesta che sarebbe stata aperta (o in procinto di esserlo) a carico proprio di transfughi e presunti corruttori? Bene farebbe allora ad indagare anche su tutti i precedenti casi di ‘cambiocasacchismo’, altrimenti l’indagine (se non il solo annuncio) potrebbe essere considerato come una manovra politica ad hoc. Mentre tutti sappiamo che la magistratura è indipendente.

Comments

  1. Giancarlo

    Secondo te non bisogna avviare nessuna inchiesta della corruzione che sta avvenendo in parlamento? Non bisogna accumunare altri fatti che non c’entrano niente, se il PDL in questo momento prima del voto di fiducia compra è un fatto rilevante e punibile poi se l’hanno fatto in passato dovevano essere puniti prima, ma se uno ha cambiato partito tipo Rutelli, Binetti quello è un’altro discorso, come non è normale il passaggio di Capezzone al PDL a fare il lecca c…. di Berlusconi come fanno Bonaiuti, Gasparri, Cicchitto,Bondi, questi individui non esprimono idee ma sono li solo per la difesa delle buffonagini del loro capo e oltre lo stipendio di parlamentari credo che percepiscano soldi extra per fare lo sporco lavoro che fanno, penso che siano queste le cose serie, dobbiano liberarci dell’immondizia, non solo quella di Napoli ma anche quella che c’è in Parlamento

    • Emilio Fabio Torsello

      e chi assicura che in passato non ci sia stata corruzione?!? Indagassero su tutti e su ciascuno, altrimenti e’ una manovra politica

      • non so. ci dev’essere una notizia criminis, qui c’è una denuncia e quindi è stato aperto un fascicolo, lo sai. la giurisprudenza oramai equipara la corruzione in atti d’ufficio a compravendite del genere. vedremo se arriveranno almeno in tribunale. in altri casi le indagini si sono chiuse con un nulla di fatto.

  2. Gianvito Rutigliano

    Alla domanda finale risponderei con: perché ci sono cambi e cambi. Molti “cacciati”, diversi che non trovano spazio che lo cercano altrove. Questi sono nettamente comprati ad hoc. Altro che agopuntura di sta ceppa.

  3. Enrico

    Se Di Pietro fa un esposto per forza di cose deve essere aperta un’inchiesta, che molto probabilmente verrà subito chiusa perchè appunto ogni parlamentare è libero. Ma d’ufficio è necessario apririla…

    • Emilio Fabio Torsello

      Caro Enrico, magari ad ogni esposto corrispondesse sempre un’inchiesta

      • non un’inchiesta, altrimenti il sistema esploderebbe. ma un’indagine sì.

  4. Antonio

    Caro “giornalista professionista” dovresti saperlo ma probabilmente ti sfugge che è stato presentato un esposto alla magistratura e dunque per legge deve essere aperta un inchiesta. Che poi verrà chiusa con un nulla di fatto perchè “il fatto non sussiste” è un altro paio di maniche. Resta sempre un malcostume tutto italiano quello del cambio di casacca

    • Emilio Fabio Torsello

      Caro Antonio, forse non hai letto la mia precedente risposta. Saluti

    • Arturo

      In realtà non è un malcostume. I costituenti hanno garantito la libertà di voto proprio in virtù del fatto che un cambio di casacca dovrebbe inevitabilmente, in un Paese normale dotato di un minimo di senso civico, causare una perdita di credibilità politica, con conseguenze disastrose sul personale consenso da parte degli elettori.
      A meno che tale cambiamento non venga debitamente motivato ai cittadini, adducendo le ragioni ideologiche, morali, o di altra natura, che lo hanno determinato.
      Questo è il modo in cui le persone ingenue come me, e come credo i Padri costituenti, pensano che la democrazia debba funzionare.
      Ma in Italia corruzioni, collusioni, connessioni mafiose, P2 e P3, cricche, telefonate scomode, stallieri e paradisi fiscali non sono sufficienti a demolire la carriera politica di nessuno.
      Figuriamoci una casacca nuova.