Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | April 24, 2024

Scroll to top

Top

Gheddafi: quella lettera che imbarazza Berlusconi - Diritto di critica

Gheddafi: quella lettera che imbarazza Berlusconi

Scritto per noi da Enrico Ruffino

Una lettera per cercare la salvezza. Così il 5 agosto Muahamar Gheddafi, asserragliato nel suo bunker, avrebbe scritto una missiva a Silvio Berlusconi per chiedere di “fermare i bombardamenti che uccidono i fratelli libici e i bambini”. Lo riporta, sul suo sito, il settimanale francese “Paris match” con la trascrizione del testo integrale della lettera.

È un raìs totalmente disperato che cerca di giocare la carta della diplomazia proprio con l’ex alleato italiano. Si dice disposto a “dimenticare questa pagina nera dei rapporti che legano il popolo della Libia e il popolo italiano” e chiede al premier di fare da intermediario tra i “nuovi amici ed alleati” e la sua Libia per raggiungere il cessate il fuoco. Il raìs sosteneva, inoltre, che Berlusconi non sia favorevole “a quest’azione nefasta” che – aggiunge – “non fa onore a te ( Berlusconi – ndr) e al popolo italiano”.

Gheddafi era rimasto deluso “per l’atteggiamento di un amico con cui ho concluso un trattato di amicizia favorevole ai nostri due popoli” e rimproverava il premier italiano dal quale si sarebbe “aspettato un interessamento almeno ai fatti e una mediazione prima di dare il tuo sostegno a questa guerra”. Dalla lettera emerge un Gheddafi risentito nei confronti di una nazione con cui ha stipulato un patto che prevedeva “ il non intervento militare in caso di guerra”, ma anche preoccupato per la sua sorte.

Silvio Berlusconi di fronte alla pubblicazione della lettera, al momento, si è trincerato dietro un “no comment”. Forse impegnato a fronteggiare problemi interni al governo dettati dall’incontro a Bruxelles dell’altroieri. Tra una risatina e l’altra di Sarkozy e della Merkel, Berlusconi dovrà tenere conto anche di questa ultima notizia. Molti, infatti, i lati oscuri di questa lettera. Soprattutto l’incipit lascia intravedere preoccupanti scenari: “Ti invio questa lettera attraverso tuoi concittadini che sono venuti in Libia per fornire supporto in un momento molto difficile per il popolo della grande Jamahirya“. Chi sono questi italiani che sostenevano il regime di Gheddafi?

Ecco il testo integrale della lettera diffusa dal sito del settimanale Paris match:

“Caro Silvio. Ti invio questa lettera attraverso dei tuoi concittadini che sono venuti in Libia per fornire supporto in un momento molto difficile per il popolo della grande Jamahirya. Sono rimasto sorpreso per l’atteggiamento di un amico con cui ho concluso un trattato di amicizia favorevole ai nostri due popoli. Avrei sperato che da parte tua ti interessassi almeno ai fatti e che tentassi una mediazione prima di dare il tuo sostegno a questa guerra. Non ti biasimo per ciò di cui non sei responsabile perché so bene che non eri favorevole a quest’azione nefasta, che non fa onore a te e al popolo italiano. Siate certi che io e il mio popolo siamo disposti a dimenticare e a voltare questa pagina nera delle relazioni che legano il popolo della Libia al popolo italiano.

Fermare i bombardamenti che uccidono i nostri fratelli libici e dei nostri figli. Parlo con i tuoi [nuovi] amici e i vostri alleati per pervenire a una soluzione che garantisca al grande popolo libico la totale libertà di scelta che porti alla fine di questa aggressione contro il mio Paese. Spero che Dio Onnipotente vi guiderà sulla via della giustizia per fermare il massacro subito dal mio Paese.”

Comments

  1. Luca

    Non ci vedo alcun imbarazzo.

    Imbarazzanti son tutti i morti causati dalle bombe occidentali e la miseria che probabilmente questa guerra porterà al popolo libico.

    Morti di cui non si da alcun notizia, talmente ci si vergogna.

    Imbarazzante e che i nostri aerei siano andati a gettar bombe sui nostri fratelli libici.

    La lettera è piena di umanità, quella umanità che manca nelle bombe nato.

    Vergognosi hanno usato pure i bombardieri senza pilota.

  2. Enruffino

    E’ quel punto che rende tutto molto strano. E la cosa grave è che non è stato preso in considerazione da nessuno. Ho dovuto tradurlo io, attraverso un amica che studia francese. E’ emblematica per il resto: un leader in declino che cerca il tutto per tutto per arrivare alla salvezza.

  3. Abigor86

    non era di certo un “poverino” ma a conti fatti penso che abbia fatto più morti la nato di lui e ora la libia è il nuovo stato marionetta in mano ai “buoni” dell’occidente……chissà perchè sono sempre tutti ad “aiutare” dei fantomatici ribelli nelle nazioni tendenzialmente povere ma ricche di petrolio e varie risorse naturali e non aiutano mai chi ha problemi con russia o cina per esempio…..bah!