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Diritto di critica | March 28, 2024

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La vittoria di Hollande e la speranza dei giovani - Diritto di critica

La vittoria di Hollande e la speranza dei giovani

di Nadia Stefanelli

Dopo 31 anni, Piazza della Bastiglia è di nuovo stracolma di persone. Sono migliaia quelle venute da ogni angolo di Parigi e dai suoi dintorni per salutare il nuovo presidente della Repubblica francese. La sinistra torna al governo dopo quasi vent’anni e con lei la speranza di quei diciotto milioni di elettori che domenica scorsa hanno scelto François Hollande, un socialista, come massimo rappresentante e presidente della Repubblica francese.

L’elezione di Hollande è vissuta in tutta la Francia come portatrice di speranza e di cambiamento. Un dato significativo è l’altissima percentuale, pari al 72%, dei votanti pro Hollande a Clichy-sous-Bois, paese di circa 29mila abitanti della banlieue parigina, noto alle cronache per le rivolte del 2005 e dove oggi la disoccupazione raggiunge il 20%.

Segno, questo, che la vittoria di Hollande dà speranza alle banlieue parigine che sotto l’era Sarkozy erano state descritte come luoghi di violenza e di paura. Quel 72% dei votanti per Hollande ha espresso, con il suo voto, il desiderio di avere un’immagine nuova della banlieue, positiva e diversa da come che era stata fino ad ora dipinta.

Quello che balza subito agli occhi è la diversità dell’elettorato del nuovo presidente. Sono tantissimi i giovani francesi che festeggiano sotto la sede del partito socialista parigino e in tutte le piazze di Francia. E tante e diversissime tra loro sono le bandiere che sfilano per le strade, non solo francesi, europee o della pace ma anche algerine, marocchine, tunisine e palestinesi.

È infatti la volontà di voler essere il presidente di tutti, più volte ribadita dal nuovo capo di stato francese durante tutta la sua campagna elettorale, che viene di nuovo sottolineata durante il suo primo discorso alla Bastiglia domenica notte. Un presidente della Repubblica di tutti i cittadini francesi, perché la Francia di oggi è quella della “diversità, dell’unità, radunata e riunita”.

Hollande è anche il presidente dei giovani di Francia. Nel suo primo discorso si rivolge infatti a tutti ma soprattutto alle nuove generazioni che con il voto di domenica hanno espresso il forte desiderio di voler prendere parte ora alla costruzione della Francia del terzo millennio.

Dopo 17 anni i francesi hanno votato anche per un cambiamento che dia alla Francia nuova credibilità all’interno dell’Unione Europea, di fronte all’asse Merkel-Sarkozy oramai sgretolato. Infatti, un voto dato a Hollande è anche un voto contro Sarkozy e contro la politica di rigore ed austerity dettata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.

Ma Hollande presto avrà bisogno nuovamente dell’appoggio del suo elettorato per poter dare una maggioranza a questo neo presidente e quindi permettere l’effettiva attuazione delle riforme da lui promesse.