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Diritto di critica | October 14, 2024

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Il Cio ignora la richiesta di Israele, no al minuto di silenzio per le vittime di Monaco - Diritto di critica

Il Cio ignora la richiesta di Israele, no al minuto di silenzio per le vittime di Monaco

Un lettera del presidente del Cio, Jacques Rogge, rischia di creare un caso diplomatico tra il Comitato Olimpico Internazionale e Israele. Alla base del rifiuto, nel concedere un minuto di silenzio per le vittime del massacro di Monaco, ci sarebbero le già frequenti commemorazioni organizzate da Israele e una specifica ricorrenza a Guildhall, sede storica del municipio di Londra. “Il Cio – si legge nella missiva di Rogge – ha ufficialmente reso omaggio alla memoria degli atleti in varie occasioni. All’interno della famiglia olimpica, la memoria delle vittime del terribile massacro di Monaco di Baviera nel 1972, non potrà mai svanire”.

Come dimenticare una delle stragi che ha segnato, nell’immaginario collettivo, la memoria degli appassionati di sport e non. Un commando di terroristi, dell’organizzazione palestinese Settembre Nero’ (fondata dai fedayyin nel 1970) fece irruzione nelle prime ore del 5 settembre del 1972 negli alloggi degli atleti israeliani nel villaggio olimpico, uccidendo subito due membri della squadra olimpica e prendendone in ostaggio altri nove. Gli aggressori chiesero la liberazione di 234 prigionieri palestinesi, in cambio di quella degli ostaggi israeliani. L’intervento della polizia tedesca non portò i risultati sperati: poco dopo la mezzanotte, tutti gli 11 atleti, più cinque terroristi e un poliziotto tedesco persero la vita. Anche se il dramma degli ostaggi avesse colpito i telespettatori di tutto il mondo, le Olimpiadi furono sospese, solo, al culmine della crisi e ripresero la mattina seguente.

Due vedove delle vittime, ora, hanno dato vita a una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica, rivolgendosi al vice ministro degli Esteri israeliano Danny Ayalon. “Un minuto di silenzio per mandare un messaggio chiaro affinché questi terribili eventi di Monaco non si ripetano”. Il responso del Cio, al riguardo, è stato laconico. “E’ uno scandalo – ha precisato il portavoce del ministero degli Esteri israeliano al Guardian – che il massacro sia considerato una questione interna a Israele, anche se l’attacco ha toccato la famiglia olimpica e gli ideali dello sport”. La dimostrazione del Cio – ha aggiunto il portavoce –, pecca di coraggio e integrità”.

La vedova di Andre Spitzer, allenatore di scherma, anch’egli morto nell’atto terroristico, è da decenni in lotta per veder riconosciuto il minuto di silenzio, in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi: “Per me – ha sottolineato in un’intervista al Guardian –, la lotta non è finita qui. Sono fiduciosa che il Cio rivedrà le sue posizioni”. In una petizione, lanciata con un video il mese scorso, la donna ha chiesto “il minuto di silenzio per gli uomini che sono andati ai Giochi di Monaco in pace, amicizia, sportività e hanno perso la vita. Un minuto – si legge nell’appello – per le 11 vittime di Monaco, per mostrare al mondo che la dottrina dello spirito olimpico, per costruire un mondo migliore e più pacifico..è molto più efficace della politica”. Intanto, come ogni precedente Olimpiade, Israele terrà una cerimonia di commemorazione per ricordare il massacro di Monaco 1972.