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Diritto di critica | April 14, 2024

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India e Stati Uniti ai ferri corti, al via l’inchiesta sulla morte di un pescatore nel Golfo Persico - Diritto di critica

India e Stati Uniti ai ferri corti, al via l’inchiesta sulla morte di un pescatore nel Golfo Persico

Si prospetta un caso diplomatico non indifferente tra le due superpotenze India e Stati Uniti. Dopo la morte di un 29enne pescatore nel Golfo Persico, Nuova Delhi ha sollecitato l’apertura di un’inchiesta negli Emirati Arabi. La stampa indiana punta forte sulla totale responsabilità dei soldati statunitensi, rei di non aver avvertito adeguatamente il peschereccio che si stava avvicinando alla nave militareRappahannock”, prima di fare fuoco. Versioni contrastanti rispetto a quelle della marina militare Usa, che riferisce di aver inviato diversi feedback al peschereccio. L’ambasciatore indiano negli Emirati Arabi ha sottolineato che la piccola imbarcazione è stata “colta di sorpresa”. Durante gli spari sono rimasti feriti altri tre connazionali della vittima.

Gli Emirati Arabi Uniti sono a tutti gli effetti un alleato forte degli Stati Uniti. La flotta statunitense negli ultimi anni visita spesso il Jebel Ali Port di Dubai. Gli Emirati hanno già annunciato un’inchiesta autonoma, simile a quella dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati, a loro volta, di aver ucciso due pescatori indiani colpevoli di “essersi avvicinati troppo” alla petroliera Enrica Lexie.

L’imbarcazione, lunga nove metri e con tre motori, è stata scortata a Dubai e ispezionata dalla polizia degli Emirati Arabi. Non ci sarebbe, a bordo, alcun contrassegno militare. Ciò che potrebbe aver tratto in inganno, però, l’esercito statunitense è la somiglianza del peschereccio con altre imbarcazioni munite di lanciamissili, usate dalle Guardie rivoluzionarie iraniane per pattugliare il Golfo. La loro andatura piuttosto elevata, infatti, crea non poche preoccupazioni alle navi nordamericane.

L’episodio in questione, ora, riporta alla ribalta il problema delle comunicazioni in mare tra grandi navi militari e piccole imbarcazioni. Lo Stretto di Hormuz rappresenta uno dei passaggi strategici per l’entrata nel Golfo. Da qui transita il 40% delle esportazioni mondiali di petrolio. Anche se la pirateria si registra in calo nel 2012, le navi commerciali restano in allerta soprattutto in tutto l’Oceano Indiano, nel Golfo di Guinea e a largo della costa occidentale dell’Africa.