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Diritto di critica | April 19, 2024

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Quarto indagato per la morte di Morosini, l’inchiesta si allarga

Il prossimo 9 novembre ci sarà l’incidente probatorio che farà luce sulle responsabilità dei tre medici indagati. Lo aveva chiesto la procura ed è stato disposto dal gip. Intanto, è stato iscritto nel registro degli indagati il cardiologo Leonardo Paloscia, direttore dell’Unità Coronarica e Cardiologia interventistica dell’ospedale di Pescara. Il giorno della morte dell’ex giocatore del Livorno, avvenuta il 14 aprile scorso allo stadio “Adriatico-Cornacchia”, Paloscia era allo stadio come tifoso e, qualche minuto dopo l’incidente, entrò in campo per soccorrere Morosini.

Il cardiologo è stato raggiunto da un avviso di garanzia per il reato di concorso in omicidio colposo. Anche Paloscia parteciperà all’incidente probatorio, anche se più in funzione testimoniale, che accusatoria. Si tratterebbe di un atto dovuto, anche se giunto forse con eccessivo ritardo, quello del pm Valentina D’Agostino, dettato da motivazioni diverse. Prima fra tutte una relazione suppletiva del medico legale, Cristian D’Ovidio, che il pm nominò per eseguire l’autopsia. Secondo, per non avere nessuna spada di Damocle sulla testa per un incidente probatorio che rischiava di doversi ripetere proprio per l’assenza, tra gli indagati, del quarto medico che quel giorno era presente in campo e che ebbe comunque un ruolo. Terzo, perché sembra che i tre indagati, o comunque uno di loro, nelle dichiarazioni rese alla Digos che conduce le indagini, abbia tirato in ballo l’intervento di Paloscia.

Nell’inchiesta, condotta dal pm Valentina D’Agostino, ci sono, come detto, altri tre indagati per omicidio colposo: il medico sociale del Livorno Manlio Porcellini, quello del Pescara Ernesto Sabatini  e il medico del 118 di Pescara, Vito Molfese. Il 2 luglio scorso furono resi pubblici i risultati definitivi dell’autopsia, che confermarono i primi sospetti: a causare la morte del giocatore fu una rara malattia ereditaria, la cardiomiopatia aritmogena. Il 10 settembre scorso, a seguito dell’inchiesta aperta dal pm Valentina D’Agostino, sono stati iscritti nel registro degli indagati i sanitari che hanno soccorso Morosini sul campo. In particolare, sarà fatta luce sulla condotta del medico del 118 Molfese che avrebbe dovuto utilizzare il defibrillatore, procedura prevista dal pronto intervento.

Il gip del Tribunale di Pescara Maria Michela Di Fine, intanto, ha nominato i tre periti dell’incidente probatorio: si tratta di Vittorio Fineschi, Francesco Della Corte e Riccardo Cappato.

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