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Diritto di critica | December 2, 2024

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Arrestato un assessore lombardo, "Ha comprato voti dalla mafia"

Mentre a Roma il caso Fiorito si allarga anche all’Idv, a Milano viene arrestato con l’accusa di aver acquistato dalla ‘ndrangheta voti per la sua elezione, l’attuale assessore alla Casa della Regione Lombardia, Domeni Zambetti del Pdl.

L’assessore e le ‘ndrine di Milano. L’ennesimo duro colpo per la giunta Formigoni che, nonostante i vari scandali e nonostante le minacce leghiste, prosegue sulla sua strada. Eppure, secondo gli inquirenti, Zambetti avrebbe acquistato dai boss calabresi circa 4mila voti, degli 11mila che ha ottenuto per essere eletto. Ben 50 euro per ogni voto ottenuto. Il tutto pagato a rate. Ma a chi? Secondo gli inquirenti l’assessore alla Casa avrebbe versato la cifra a Giuseppe D’Agostino, gestore di locali notturni, già condannato negli anni scorsi per traffico di droga, che appartiene alla cosca calabrese Morabito-Bruzzaniti, e all’imprenditore Eugenio Costantino, referente del clan Mancuso.

Crespi (il fratello) dietro le sbarre. Dietro le sbarre anche Ambrogio Crespi, fratello del noto sondaggista, Luigi. Secondo il pm, sarebbe proprio  Crespi l’anello di congiunzione tra i clan e Zambetti. Sarebbe, inoltre, stato lui a rastrellare i voti nei quartieri periferici di Milano, grazie ai suoi numerosi contatti con la malavita organizzata.

L’anti-Nicole coinvolta nell’inchiesta. Nell’inchiesta è coinvolta anche Sara Giudice, la giovane esponente del Pdl a Milano animatrice della campagna ‘anti-Nicole Minetti’. Avrebbe ottenuto, anche lei, voti dalla ‘ndrangheta anche se probabilmente a sua insaputa. Uno strano scherzo del destino: solo poco tempo fa invocava liste pulite e attaccava la ‘politica del bunga bunga’.