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Diritto di critica | March 29, 2024

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Benedetto XVI lascia il pontificato il 28 febbraio - Diritto di critica

ratzingerBenedetto XVI terminerà il suo pontificato il prossimo 28 febbraio. La notizia, come “un fulmine a ciel sereno” (parole dell’ex segretario di Stato, Sodano), è stata data a Otranto durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. “Sento il peso dell’incarico, è per il bene della Chiesa”, avrebbe detto il papa. La decisione di per sé è un evento rarissimo.

– IL TESTO DELLE DIMISSIONI DI RATZINGER (IN ITALIANO) <– LEGGI

Benedetto XVI, nel suo breve pontificato, ha imposto cambiamenti importanti come le regole antiriclaggio alla Banca Vaticana e il dovere – da parte di tutti i livelli del clero – di collaborare con la magistratura per quel che riguarda i casi di pedofilia (tutti verificatesi non sotto il pontificato di Benedetto XVI ma sotto Giovanni Paolo II). E proprio Ratzinger è stato il primo papa a chiedere il perdono delle vittime per gli abusi sessuali, prima di lui sulla vicenda regnava il silenzio, patendo però una serie di inesattezze e imprecisioni mediatiche che hanno notevolmente oscurato la sua azione riformatrice. I sette anni trascorsi in Vaticano, per Benedetto XVI non sono stati semplici e il suo – per diversi aspetti – è stato un papato molto difficile.

Famosa l’intervista del cardinale di Vienna Schoenborn in cui accusava l’ex segretario di Stato Vaticano, Angelo Sodano, di insabbiare proprio le inchieste di Ratzinger sui pedofili, impedendo addirittura la creazione di una commissione che facesse luce sul “caso Groer”.

“Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata (“ingravescentem aetatem”), non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”, avrebbe detto il papa. L’impressione, però, è che non si tratti solo di una questione di età.

Twitter@emilioftorsello

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