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Diritto di critica | April 23, 2024

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Amok, il primo album degli Atoms for Peace - Diritto di critica

Amok, il primo album degli Atoms for Peace

atomsforamokdi Lorena Bruno

 

A meno di una settimana dall’uscita del loro nuovo album, Amok, gli Atoms for peace ne rendono possibile l’ascolto in streaming sul loro sito e scoppia la febbre anche su Twitter, con gli hashtag #amok, #atomsforpeace.

Il leader del gruppo, Thom Yorke, ha sempre riconosciuto il web come un canale privilegiato per la diffusione della musica, sin da quando nel 2007 autorizzò il download del settimo album dei Radiohead, In Rainbows, con un’offerta libera. Era la prima volta che una band del calibro dei Radiohead azzardava un esperimento simile. “Comprendo le ragioni di chi scarica musica, la radio trasmette merda”, aveva dichiarato tempo fa a chi gli aveva chiesto cosa ne pensasse del download.

Tra i membri della band ritroviamo Flea, bassista dei Red Hot Chili Peppers, Nigel Godrich, storico produttore dei Radiohead, Joey Waronker che vanta collaborazioni con Beck & R.E.M. e Mauro Refosco. Gli Atoms for peace si riunirono per la prima volta nel 2009 a Los Angeles, per suonare l’album solista di Thom Yorke, The Eraser, di cui si riconosce l’eco di certe sonorità sia nell’ultimo album dei Radiohead, che in Amok, in uscita per XL Recordings il 25 febbraio.

Per inquadrare il genere musicale in cui si iscrive Amok, sono state considerate molte etichette, alternative rock o experimental rock, quel che è certo è che Yorke da molti anni (da Kid-A, si direbbe), segue progetti sperimentali sempre caratterizzati da una fortissima attenzione per il ritmo e le percussioni, ma anche per le linee melodiche. Yorke sperimenta anche nel modo di interpretare i brani, modulando la sua voce – dall’estensione non indifferente – verso tonalità più alte, dimostrando sempre un certo debole per il campionamento dei suoi ghirigori vocali.

L’influenza di The Eraser si sente chiaramente in tracce come Default e Unless; Judge, Jury and Executioner, prima vera canzone della band, propone un gioco di ritmica, bassi e voce che ricorda un po’ quello di 15 step. Pianoforte e chitarra si confermano per tutto l’album gli strumenti che accompagnano i suoni elettronici verso sonorità più ricche, calde.

Il brano cliccatissimo su Youtube, nel video delle esibizioni dal vivo, rimane la title track Amok (da cui l’intro scelto per il sito della band), dal ritmo irresistibile; in un crescendo di percussioni, la voce ovattata sul basso godibilissimo di Flea, infine il pianoforte inconfondibile di Yorke.

The Eraser trattava nelle sue tracce delle problematiche legate al riscaldamento globale, gli Atoms for Peace continuano su questa linea col motto “Nuclear Power? No Thanks”.

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