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Diritto di critica | April 19, 2024

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Corsera-La Stampa, la Fiat punta alla fusione


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Scritto da Francesco Rossi

La notizia è di quelle capaci di terremotare il mondo dell’editoria, e da giorni rimbalza negli ambienti finanziari e sui media. “Corriere della Sera” e “La Stampa” potrebbero convolare a nozze, ovvero passare sotto il controllo dello stesso gruppo editoriale. L’operazione porterebbe la firma di John Elkann e della Fiat, che già governa il quotidiano torinese ed è pronta a raddoppiare la sua partecipazione in RCS (che edita il Corsera). Una mossa che potrebbe assestare un altro duro colpo al pluralismo dell’informazione.

Chi sale e chi scende. L’aumento di capitale che dovrebbe traghettare RCS ed il Corsera fuori dalla crisi è ricco di colpi di scena. Mediobanca, da decenni player fondamentale nelle vicende di via Solferino, manterrà per ora la sua quota (14%) ma uscirà dal patto di sindacato che controlla la società (sempre che questo non venga sciolto prima, come chiesto da alcuni azionisti). La decisione rientra in una revisione generale delle partecipazioni “strategiche” di piazzetta Cuccia, che segna il tramonto del “salotto buono”. Nel frattempo Fiat ha deciso di raddoppiare la sua quota in RCS, passando dal 10 al 20%. L’azienda torinese, già proprietaria de “La Stampa”, diventerà così azionista di riferimento del Corriere della Sera. Ecco da dove nascono le voci che parlano di una possibile fusione tra le due testate. Un matrimonio che economicamente potrebbe convenire ad entrambe, visto che anche il quotidiano diretto da Mario Calabresi, nel 2012, ha fatto segnare un calo della tiratura ed un bilancio in rosso di 27 milioni.

Spezzatino RCS. L’ipotesi al vaglio di Elkann è una sorta di operazione “spezzatino” sulla pelle di RCS. Il gruppo, che qualche giorno fa ha ceduto i periodici alla Prs di Alberto Bernardini de Pace, potrebbe essere ulteriormente smembrato. Per l’acquisto delle attività editoriali spagnole si è detto interessato Rupert Murdoch, che punta a rafforzarsi nella penisola iberica. Il Corriere della Sera, invece, verrebbe scorporato dal resto degli asset e fatto confluire, insieme a “La Stampa”, in un nuovo soggetto editoriale, controllato da Fiat. Infine, tutte gli altri settori di business (libri in testa) rimarrebbero sotto il marchio RCS.

Il ruolo di Della Valle. L’unico a poter mettere i bastoni tra le ruote a questo ambizioso progetto è Diego Della Valle. Mister Tod’s, nei mesi scorsi, è stato il critico più aspro dell’attuale gestione RCS e del piano di salvataggio; più volte in dura contrapposizione con i vertici del gruppo e con la stessa Fiat. Ha dimostrato spesso di essere interessato a “pesare” maggiormente nel controllo del Corsera, e di voler sparigliare le carte. Ad oggi, però, non avendo ancora fatto sapere se parteciperà o meno all’aumento di capitale, rischia di rimanere in disparte. O mette mano al portafogli oppure la sua quota (8%) si diluirà, costringendolo ad un ruolo marginale. Se così sarà, John Elkann potrà davvero sperare di mettere le mani su due dei tre quotidiani italiani più letti. Con buona pace della pluralità dell’informazione.