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Diritto di critica | March 29, 2024

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"Credimi! Ti sto mentendo", così sul Web si manipola la realtà

Il libro di Ryan Holiday svela il meccanismo perverso dell'informazione su internet, mera illusione di verità

E la situazione è forse ancora più complessa e sta minando e illudendo di verità i giovani come gli adulti, “nos non sentientes”, come scriveva Seneca: senza che noi ce ne rendiamo conto. “L’idea che il Web ci fornisca i mezzi per essere cittadini partecipi e responsabili – spiega Holiday – rappresenta solo un mucchio di chiacchiere senza senso. Tutto ciò che consumiamo online è stato “ottimizzato” per rendercene dipendenti. Il contenuto è progettato per essere cliccato, adocchiato o scovato tra molti altri, esattamente come una trappola pensata per adescarvi, distrarvi e catturarvi. I blog vogliono ingannarvi per rubare il vostro tempo e venderlo agli advertiser. E lo fanno ogni giorno“.

Credere a tutto quanto viene propinato dal web, quindi, significa lasciarsi abbindolare da quanti il web lo conoscono in modo approfondito, ne sfruttano i cortocircuiti e lo manipolano senza scrupoli, consapevoli che una volta lanciata, la notizia non si ferma. E la vittima – o la verità, quale che sia – potranno solo rincorrere affannosamente (senza contare che la rincorsa stessa viene quindi avvertita dall’opinione pubblica come un punto debole rispetto alla notizia).

E se un tempo proprio internet rappresentava il mito di una vastità di informazioni senza pari, oggi – a fronte della medesima percezione – la qualità di quanto viene detto e scritto è di gran lunga minore. Un mix fatale se lo si confronta con quanto scriveva Lippmann nell’opera “L’opinione pubblica”, in cui sottolineava come le persone dedicassero complessivamente alla lettura delle notizie poco più di un quarto d’ora al giorno. E anche oggi nessuno ha tempo per verificare – “il tempo medio che un utente medio trascorre su un sito come Jezebel è poco più di un minuto”, scrive Holiday -, si dà però per scontato che il web aggiorni, rettifichi, adegui. Ma non è così e comunque – quando accade – difficilmente veniamo avvisati della modifica. La fortuna sarebbe arrivare ultimi in questo processo di aggiornamento, diversamente la certezza è una sola: il web per molti aspetti è un inganno.

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Comments

  1. MarcoMenu

    Questo post è stato scritto ricalcando gli stessi meccanismi e strategie che in teoria vorrebbe criticare.

    Un esempio? Citare “Il Web” come soggetto dell’azione di mentire.

    Il Web non mente: è uno strumento e tra l’altro molto più difficile da manipolare rispetto a TV e carta stampata. Può mentire semmai chi lo usa, e ho il sospetto che lo faccia volontariamente l’autore di questo post, a fini politici, citando Grillo e il M5S.

    Inoltre sul Web è possibile verificare con più facilità se quello che si sta leggendo è vero oppure no. E si dovrebbe valorizzare l’accesso libero alle informazioni come bene comune, non fare del banale “trolling” su un argomento così complesso.

    Provate a fare fact checking sui media unidirezionali. Immaginate di doverlo fare senza il Web. Poi ne riparliamo. Con onestà intellettuale, si intende.

    • Emilio Fabio Torsello

      Il Web è tra virgolette. E’ scontato che “il Web” non decide alcunché e – come si evince dall’articolo – la critica è su chi utilizza il web in chiave manipolatoria.
      Sul resto, rimando all’articolo. Il focus della recensione è diverso da quanto si sostiene nel commento precedente. Anche e soprattutto sulla reale capacità di fare fact-checking.
      Infine: consiglio vivamente di leggere il libro, poi ne riparliamo :)

  2. Christian Carradori

    Internet bisogna saperlo usare, ci vogliono mesi di pratica se non di più. Intendo dire che leggere una notizia da un solo sito non basta, bisogna riscontrarla da più parti e bisognerebbe ignorare chi non linka le fonti originali. E sottolineo che se c’è la possibilità di inserire e leggere i commenti degli utenti che possono a loro volta linkare altre fonti e siti, la verità della notizia grazie alla massa di gente viene fuori.Comunque un solo sito non basta, tutti possono sbagliare. Nella rete ci sono sicuramente persone che per farsi pubblicità scrivono boiate a caso ma grazie agli utenti informati che contribuiscono a smentire o ad affermare qualcosa, ecco che l’attendibilità diventa più concreta. Informarsi correttamente richiede tempo è vero, è quasi un lavoro.
    Io lo definisco il vero “GRANDE FRATELLO” della realtà che ci circonda:andare ogni giorno a cercare cosa è successo oggi, è molto più appassionante di quella porcata della TV finta.