L’Iran, “la più grande prigione per giornalisti”

“Lo spazio per raccontare i diritti umani in Italia è molto limitato rispetto alle televisioni estere. Quando si parla di diritti umani, vengono invitati in trasmissione “esperti” come l’ex ministro Roberto Castelli o deputati come Antonio Di Pietro”. Una pratica distorsiva, messa in evidenza da Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International, moderatore… Continua a leggere L’Iran, “la più grande prigione per giornalisti”

Libia: denuncia uno stupro, arrestata. L’allarme di Amnesty per i diritti umani

Stuprata dai soldati di Muhammar Gheddafi durante i giorni delle rivolte, aveva avuto il coraggio di denunciare l’accaduto e per questo  era stata accusata di calunnia: è la vicenda di Iman al-Obeidi, donna libica di 26 anni che il 26 marzo scorso, presso un hotel di Tripoli aveva segnalato ai giornalisti la violenza subita da parte di… Continua a leggere Libia: denuncia uno stupro, arrestata. L’allarme di Amnesty per i diritti umani

Pena di morte nel mondo, la lunga strada verso l’abolizione

Luci e ombre quelle che emergono dal rapporto Amnesty International 2010 sulla pena di morte nel mondo, diffuso il 28 marzo. Da un lato, il 2010 ha confermato che la pena di morte è ormai  un’eccezione piuttosto che una regola, ma dall’altro c’è un fenomeno che continua ad esistere e, in molti casi, a mietere… Continua a leggere Pena di morte nel mondo, la lunga strada verso l’abolizione

“Test di verginità” e torture: l’Egitto contro le donne scese in piazza

Chiedevano partecipazione, rivendicavano i diritti per cui loro stesse erano scese in piazza nei giorni della rivolta anti-Mubarak: per questo sono state arrestate e torturate. Botte, scariche elettriche, umiliazioni e “test di verginità” sotto la minaccia di essere incriminate per prostituzione.

Il destino sospeso dell’informatore americano di Wikileaks

Sorvegliato a vista ogni cinque minuti, isolato 23 ore su 24, ammanettato durante le visite e sottoposto al regime di “prevenzione lesioni” che lo costringe a dormire su un letto di metallo, senza materasso, lenzuola né niente con cui possa ferirsi o tentare il suicidio: queste le condizioni detentive di Bradley Manning, il soldato americano… Continua a leggere Il destino sospeso dell’informatore americano di Wikileaks

Egitto, i colpi di coda del regime di Mubarak

Non tutto rose e fiori nell’Egitto del post Mubarak. Mentre per le strade si cerca di tornare alla normalità e nei palazzi istituzionali si lavora per modificare in tempi brevi la Costituzione sull’onda delle proteste, proseguono anche gli episodi di violenza, colpi di coda di un regime andato ormai allo sfascio. Il dito è puntato… Continua a leggere Egitto, i colpi di coda del regime di Mubarak

All’ombra di Sakineh, in Iran un’esecuzione ogni otto ore

Un’esecuzione ogni otto ore. All’ombra di Sakineh, in Iran si continua a morire. Impiccati, appesi alle gru, si viene messi a morte per reati comuni come il traffico di droga. La stessa Zahara Bahrami, cittadina iranolandese, ufficialmente è stata impiccata in quanto trafficante internazionale di stupefacenti. Arrestata nel dicembre 2009, poco dopo le grandi proteste dell’Ashura, aveva “confessato” di far parte di un’organizzazione di narcotrafficanti olandese.

Sakineh, un caso che «conviene a tutti». Intervista a Riccardo Noury (Amensty)

  Di Erica Balduzzi ed Emilio Fabio Torsello La vicenda di Sakineh Mohammadi Ashtiani sembra ben lontana da una soluzione. L’attenzione mediatica sul suo caso, infatti, va riducendosi in proporzione al silenzio che giorno dopo giorno mette in sordina la sorte quantomai incerta della donna, accusata in Iran di adulterio e di concorso nell’omicidio del marito.… Continua a leggere Sakineh, un caso che «conviene a tutti». Intervista a Riccardo Noury (Amensty)