Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | April 26, 2024

Scroll to top

Top

Una famiglia su quattro a rischio povertà, Equitalia sorveglia i telefoni - Diritto di critica

Una famiglia su quattro a rischio povertà, Equitalia sorveglia i telefoni

L’Agenzia delle Entrate controllerà anche il conto telefonico degli utenti per stabilire chi evade e chi no. Il rischio è che si scopra una realtà difficile da digerire: cioè che entro il 2012 una famiglia su 4 sarà al di sotto della soglia di indigenza. Per gli esperti dell’Osservatorio nazionale, la situazione è al limite: “nuove misure di aggravio fiscale non possono che peggiorare la situazione“.

Ad oggi, il 15,5% delle famiglie italiane è povero. Significa che, in termini di reddito, una famiglia mononucleare non supera i 650 euro al mese nelle grandi città (le più costose), mentre una coppia non va oltre i 1000 complessivi. Ma la situazione sta peggiorando. Il direttore dell’Osservatorio nazionale della Salute nelle Regioni Italiane, Walter Ricciardi, avverte che “con l’attuale crisi e gli aggravi economici per i cittadini stimiamo un aumento del 7% degli italiani che potrebbero scivolare al di sotto della soglia di povertà”. Si raggiunge quindi quel valore del 23% che spaventa, forse perché rievoca immagini di miseria e carestia. Uno su quattro dei tuoi amici, dei tuoi conoscenti, dei tuoi parenti, è povero o sta per diventarlo.

Al fisco non ne sono certi, e vogliono verificare. Nella lotta all’evasione fiscale, si aggiunge ora il controllo delle spese telefoniche. All’Agenzia delle Entrate, infatti, dovranno essere comunicate le fatture della bolletta telefonica, a cadenza annuale, per verificare che siano in linea con il reddito dichiarato. Chi dichiara poco e spende molto in telefonate, naturalmente, finirà subito nel mirino degli agenti delle tasse.

La misura, assicura il direttore generale Attilio Befera, “non lede in alcun modo la privacy dei cittadini, dal momento che non viene indagata la natura delle telefonate ma solo l’entità della spesa“. E, specie nel comparto delle aziende, su cui per primo verrà sperimentato il nuovo sistema di trasparenza del reddito, potrebbe portare a consistenti scoperte di evasione fiscale.

Però suona male, bisogna ammetterlo. Pensare che una bolletta telefonica troppo alta – magari per una figlia innamorata, o per un parente all’estero – possa esser causa sufficiente a passare per evasore fiscale, è pesante. Il clima di polizia che circonda l’Agenzia delle Entrate si rafforza: che sia bene o che sia male, dipende dal punto di vista. Ma certo non depone a favore di quel principio democratico per cui “tutti sono innocenti fino a prova contraria”. Con le tasse non vale, a quanto pare.

Comments

  1. che cazzata. E quelli che hanno il “tutto compreso”? e non pagano quindi la singola telefonata ma un fisso mensile?
    bah.

    • Matteo Mircoli

      speriamo che capiscano io anche ho una situazione così

    •  Appunto, sono talmente idioti da non sapere che oggi le tariffe sono a costo
      (praticamente) zero perché tutti hanno una connessione ad internet?  C’è
      gente che paga 40 euro a bimestre, io, con tutte le telefonate urbane
      ed extraurbane non arrivo a novanta euro ogni due mesi. Sono ricca e non
      lo sapevo.

  2. Io non ho telefono fisso e ho tre utenze cellulari per le quali pago: la prima (ricaricabile) 5 euro mensili, la seconda  (sempre ricaricabile) 6 euro mensili, la terza intorno ai 30 (perché è un contratto comprensivo di traffico dati). Che l’Agenzia delle Entrate controlli pure: penso che forse sarà la volta buona che mi daranno loro un po’ di soldi. Mossi a compassione.