Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | April 16, 2024

Scroll to top

Top

Le intercettazioni di Trani: «Noi coi telegiornali stiamo dando tutto un'altro messaggio» - Diritto di critica

La serata di Raiperunanotte sarà sicuramente ricordata come il punto di svolta dell’informazione autogestita in Italia. Il record di visioni via web con più di 120 mila contatti contemporanei solo sul sito ufficiale sommato alle 350mila connessioni solo sul sito di Repubblica, ai canali satellitari ( dalle 21 alle 24.23 su Sky TG24 e Current 964 mila spettatori medi complessivi, share del 4,4%, 1.671.000 i contatti unici), alle tv locali e alle 180 piazze in tutta le penisola hanno fatto si che diventasse  l’evento web più imponente mai realizzato fin ora nel Belpaese. Un trasmissione che secondo i primi dati Auditel, decantati dallo stesso Santoro avrebbe raggiunto un totale del 13% di share, togliendo sia alla Rai che a Mediaset un 10% di ascolti.  Dati che difficilmente però verranno confermati o smentiti perché elaborati su un mezzo completamente diverso dalla televisione come lo è internet. Un mondo nuovo che non permette il conteggio totale di tutti i siti che hanno trasmesso la diretta e ancor meno il resoconto delle visite di ognuno (Esempio: Diritto di critica ha avuto un picco di 2300 connessioni per lo streaming che però non sono rientrate in nessun conteggio auditel).

Le intercettazioni integrali di Trani interpretate dagli attori sono state invece il punto forte informativo della serata. Le parole di Berlusconi Innocenzi (membro dell’Agcom) e Mauro Masi (direttore della Rai) hanno mostrato con chiarezza come la televisione pubblica e i suoi dirigenti vengano usati e  trattati dal potere politico attuale, che in Italia coincide incredibilmente con quello del proprietario del polo televisivo concorrente. Ecco i testi trascritti dalla trasmissione Raiperunanotte, pubblicati  in parte sul Fatto Quotidiano il 17 e 18 marzo scorso:

Legenda:

B = Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dei Ministri
I = Giancarlo Innocenzi, Commissario dell’Agcom ( Agenzia Garante delle Comunicazioni)
M = Mauro Masi, direttore della RAI
G: =Alessio Gorla, consigliere della RAI

B: “Ciao, ti volevo avvisare che ho fatto l’altra sera nel corso della trasmissione di Annozero, una telefonata indignata al presidente della commissione dell’Autorità”.
I:i: “A Calabrò? Non mi ha detto niente”.
B: “Ecco dicendo ma, dico, sta guardando la trasmissione? È una cosa oscena quello che succede”.
I: “No, ma lunedì apriamo l’istruttoria, comunque anche per il passato”
B: “Ecco, è una cosa oscena, perché tieni presente che… hanno fatto praticamente un processo a Cosentino (Nicola, sottosegretario all’Economia, ndr) in costanza di un procedimento giudiziario che è arrivato addirittura ad una richiesta di arresto (per camorra ndr), utilizzando degli attori per…”.
I: “Qui è la cosa grave”.
B: “Ecco, è grave anche il fatto che facciano il processo a uno, è gravissimo che qua non ci sia nessuno che lo difenda, che quindi non ci possa essere nessuno in contraddittorio. È grave che facciano interpretare da degli attori che risalivano, tra l’altro, di dieci anni”.
B: “Che vuol venire con me e… ha fatto una stronzata ieri. Ha detto che è una porcheria quella legge lì ecc, ecc… va bene, comunque adesso io gli parlerò di Magri, ma ti dico subito che io non andrei più addosso alla singola trasmissione in modo…
I: “Sono tutte e cinque”.
B: “No, io farei così. Io ho parlato con il direttore Masi e parlerò con tutti i nostri uomini perché ho fatto uno studio sulle televisioni europee: non c’è nessuna televisione europea in cui ci sono questi pollai. E allora perché noi dobbiamo avere queste fabbriche di fango e di odio. Io sono dovuto stare un giorno chiuso a Palazzo Chigi, dormirci la sera prima e la sera dopo”.
I: “L’ho letto sui giornali”
B: “Perché è venuto fuori che volevano farmi un attentato accostando una macchina alla mia nel percorso da casa mia a Palazzo Chigi. Allora ti domandi… oggi Ghedini ha ricevuto una cosa con cinque pallottole in cui gli dicono che lo aspetta un caricatore intero, che sarà per lui, per sua moglie, per sua sorella, per suo figlio, che sanno dove va a scuola suo figlio, che sanno dove va a giocare suo figlio e gli hanno praticamente rovinato la vita”.
I.: “È allucinante, ma è questo… perché caricano sempre di odio…”.
B: “E allora non si può più vedere i Di Pietro che fanno quella faccia in televisione. Non si può più avere poi un pubblico di parte con quello che gli dice applausi e questi approvano quando c’è una cosa contraria al vero e soprattutto la Rai non può più accettare di non avere più canone perché la Rai con queste trasmissioni fa si che la gente dica ‘io non pago più il canone’ perché non voglio che i miei soldi siano andati a Santoro o a Floris”.
I: “No ma guarda”.
B: “Ecco, no quello, fammi finire, quello che adesso bisogna concertare è che l’azione vostra sia un’azione che consenta… che sia di stimolo per la Rai per dire ‘chiudiamo tutto'”.
I: “Guarda ti dicevo, avevo fatto già una riunione con Gorla, con Cosimo Ferri, con Romani (Paolo, viceministro delle Comunicazioni, ndr) ed io per mettere un po’ a fattor comune, perché il problema vero è che poi ognuno va per i cazzi propri, come sempre facciamo noi purtroppo. Cosimo ha messo in piedi questo gruppo di giuristi. Lunedì io ho già detto al segretario generale, a Calabrò che i quattro nostri fanno subito una denuncia all’autorità, noi chiediamo l’apertura dell’istruttoria non solo per l’aspetto specifico di Cosentino, ma per tutto il seguito di trasmissioni. Le abbiamo analizzate tutte. È un crescendo continuo da parte sua. In più c’è un codice che avallato dal Csm e anche da Napolitano, con il plauso di Napolitano oltre che del Consiglio superiore della magistratura, lui (Santoro) in spregio totale continua a sbattersene i coglioni. Allora l’idea nostra è che martedì cominciamo ad aprire il fuoco a tutto spiano”.
B: “Ma non solo su Santoro, apritelo su tutte le trasmissioni di questo tipo”.
I: “Su tutte quelle che hanno questo… Ecco la cosa per cui ti avevo cercato anche per dirti, e mi, non farlo tu, mi basta che mi metti in contatto con i Carabinieri, perché mi è utile anche un esposto da parte dell’Arma, per l’altra puntata, quella che era stata fatta (sul caso Marrazzo, ndr).
B: “Ma io, guarda, sui carabinieri… con Gallitelli (Leonardo, comandante generale dei Cc, che però non risulta aver presentato esposti, ndr)”.
I: “Ecco me lo fai preavvertire”.
B: “Eh, eh certamente Gallitelli…”.
I: “Lunedì lo chiamo e vado a trovarlo in modo che mi faccio avere anche da lui l’esposto e a quel punto apriamo Annozero; la mia idea è che martedì ci rivediamo tutti quanti… facciamo l’esposto e andiamo avanti”.
B: “Va bene, d’accordo…”.

I: “No, ma lui ormai… ho messo insieme adesso, mi sono incontrato con Ferri, con Cosimo, e abbiamo messo insieme un gruppo di giuristi amici di Ferri. Abbiamo analizzato tutte cinque le trasmissioni. Abbiamo riscontrato che ci sono tutta una serie ovviamente di infrazioni abbastanza gravi,lunedì io, assieme… purtroppo mi manca Magri (Gianluigi, membro dell’Agcom, ndr), perché Magri… gli ho già parlato… è molto titubante”.
B: “Adesso parlo io con Casini (Pier Ferdinando, leader dell’Udc partito a cui fa riferimento Magri, ndr)”.
I: “Bravo”.
B: Napoli da dove deriva,da Mastella?
I. Si, da Mastella!
B: Mastella adesso è totalmente con me.
I: Si si ma lui è d’accordo? Onestamente io ti dico..
B: E con Napoli avete la maggioranza senza Magri?
I: Se il presidente dice di si. Diciamo c’è Mannoni… Savarese… che era amico di Fini..però è più amico di Maurizio Gasparri…gli ho raccontato tutto quanto e mi ha detto che è d’accordo..con Mannoni ci siamo visti..
B: Stai attento a parlare al telefono con il presidente..perché voci che non so se siano vere o meno dicono che ha il telefono sotto controllo.

B: “Cioè dal garante non è venuto nulla di nulla nei confronti della Rai. Vanno avanti così. Adesso giovedì, cioè Ghedini, lui a me dice che dà il processo Mills. Ora è una cosa assurda, dico, questo garante, se voi non riuscite nemmeno a intervenire a dire che non si fanno in televisione i processi che si svolgono nelle aule dei tribunali, ma che cazzo di organismo siete?”
I: “Noi abbiamo aperto l’istruttoria”
B: “Aprite l’istruttoria e lasciate andare avanti delle cose del genere? Ma scusa”
I: “Eh, ma sai i tempi sono da un punto di vista…”
B:: “Eh, ma i tempi, ma non è possibile che voi sappiate che esiste il male e non che è programmato un appuntamento che è contro ogni cosa giusta, che è contro ogni…”
I: ” hai ragione, purtroppo”
B.: “Eh, fai un casino della madonna. Fai delle dichiarazioni pubbliche. Dici. ‘Questa autorità qui fa schifo, mi vergogno di appartenere a un’autorità che non decide niente”
I: “Ma se tu, come dire, mi autorizzi ad andare fino in fondo…”.
B: “Ma certo. Ma non si può più accettare una situazione del genere. Ma scusami, ma devo venire a sapere che io sono processato a Milano e che la Rai anticipa il processo Mills giovedì sera, ma siamo matti”.

I: “Direttore”
M: “Ciao, eccomi”
I: “Allora ho appena parlato con il presidente loro fanno il processo Mills”.
M: “Eh”.
I: Allora lui dice: “Che cazzo state a fare tutti quanti”, mi ha fatto un culo che non finiva più”.
M: “Sì, ho capito, ma qui, cioè Giancarlo, adesso mettiamo su una strategia… il comitato lo facciamo subito operativo… io domani mattina gli mando la lettera immediatamente… {…} noi stiamo facendo di tutto. Soltanto che il problema Santoro è un problema particolare, non è che sta lì da vent’anni, eh”.
I: “Lo so, purtroppo sembra terra di nessuno lì dentro”.
M: “Santoro, dici”.
I: “Santoro, sì, sì”.
M: “Ah, no io pensavo la Rai”.
I:”No”.
M: “Sa, la stiamo aggiustando, stiamo facendo di tutto, abbiamo pure mandato via Ruffini…”.

M: Lui lo sa perché ha chiamato Belpietro. Mi ha chiamato pure a me Maurizio, perché Santoro ha chiamato a Belpietro.
M: Domani ci sentiamo verso le dieci, dieci e mezza. Mi fai uno squillo e cerchiamo di vederci fuori Rai. Ci incontriamo. tu portami com’è lo stato della questione..perché quella è l’unica strada per poter fermare qual cosa. perchè sul processo lui dice : Vabbè, io mi rimetto al diritto di cronaca. Metto quello che c’è su tutti i giornali e basta quello per creare casino, capito? Come fa Travaglio no? Travaglio non dice neanche una parola in più di quello che è andata già su tutti i giornali..pronto?
I: Si si, no…stavo pensando.
M: Tu portami tutto quello che è possibile avere di come stanno le cose sulla famosa istruttoria perché quella è l’unica strada possibile. D’altronde deve pure vedere che noi..Sai, la Rai è fatta anche di cose articolate e lui lo sa. Noi con i telegiornali stiamo dando tutto un’altro messaggio. Vedi adesso il TG1 come ha trattato quell’argomento e il 2 (TG n.d.r.) come ha trattato l’argomento…lo stesso 3 come l’ha trattato l’argomento. Santoro sta li da 25 anni . Ho saputo pure io di Mills ma non è ancora sicuro, è una ipotesi.
I: Già tanto sarebbe se si riuscisse a non farglielo fare.
M: Bisogna muoversi indirettamente perché se gli dico di non farlo è il momento che…
I: Ah, certo!

G: “Ciao Giancarlo, sono Alessio”.
I: “Ciao Alessio”.
G: “Eccomi, troppo presto?”
I: “No, no, benissimo. Ti avevo cercato ieri sera perché mi ha chiamato il capo incazzato come una biscia… proprio idrofobo… perché gli hanno comunicato che giovedì Santoro farà la puntata sul processo Mills”.
G: “Porco cane”.
I: “E allora è andato fuori di testa dicendo: ‘Cazzo basta… a sto punto vaffanculo che cazzo ci state a fare tutti quanti qui”… allora ho cercato anche Masi… ho cercato anche i miei che vedrò oggi per vedere che cosa è possibile fare… poi ho cercato anche Mauro dicendoglielo… dopo lui mi ha chiamato, mi ha detto sì.. {…} adesso bisogna capire che cosa cazzo si può fare.. fare in modo che veramente… figurati tu che cazzo sparerà fuori Santoro”.
G: “Certo… quando arrivo in ufficio vado anch’io da Mauro… e vediamo che cosa si può fare”
I: “Poi io gli ho detto lo vediamo oggi… sto anche chiamando quel mio amico del Csm”.
G: “Sì,sì'”
I: “Magari entro domani ci vediamo tutti quanti… per una strategia”.
G: “Va bene, ok, porco cane {…} tutta quella operazione che avevamo ipotizzato l’altra volta è in alto mare immagino… come tempi?”
I: “Sì, purtroppo ce la fai per giovedì”

B: “Ciao Giancarlo”
I: “No è per dirti che ieri ho parlato 2 o 3 volte con Masi, con il quale ci vediamo tra un po’… ho chiesto … perché il presidente qui Calabrò è fuori all’estero… ho chiesto di mettere a disposizione il capo di gabinetto per raccogliere un po’ di documentazione. Poi prima di sera mi vedo con Cosimo Ferri e con Gorla… in modo che buttiamo insieme tutti quanti la strategia per vedere se riusciamo a farla in via preventiva, in modo tale che se ci riusciamo la Rai ci chiede una cosa e noi rispondiamo secondo alcuni criteri… ma in un certo modo..
B: “Penso che sia abbastanza semplice dire che non possono essere consentite in costanza di situazioni sottoposte a procedimenti giudiziari trasmissioni e … siano sullo stesso argomento.. insomma “.
I: Tra l’altro c’era stata fortunatamente un altra lettera che non avevamo mandato noi..l’avevano mandaya quelli della sinistra su vespa.
B: Perché è una cosa barbara e inaccettabile quella del processo mediatico.
I: Si, ma qui comunque il problema è che bisogna risolverlo alla radice.
B: Stasera vai in onda il processo Mills a Berlusconi?
I: Masi non ci ha comunicato niente…ufficialmente.
B: Lo sanno tutti….ufficialmente non c’entra niente…l’avere una autorità che sa tutta questa roba qui…c’è scritto sui giornali..è scritto sui giornali e voi non fate un emerito c…
I: No no però scusa presidente. Cioè il problema è un autorità fatta secondo alcune norme..se non le segui dopo?
B: E tutto quello passato prima non conta un emerito c..?
I: Sono aperte le istruttorie!
B: Va bene Giancarlo, ti saluto. Guarda, siete una barzelletta, non siete un authority, dillo al presidente da parte mia che non siete una authority, siete una barzelletta. Che si vergogni di portare a casa i soldi per quello che state facendo. Foste delle persone serie vi dovreste dimettere, ti saluto.

I: Ecco..volevo dirti che ho dato a Masi gli elementi…se lui non ci manda una lettera nella quale chiede, purtroppo non si può fare niente, è quello il punto.
B: Va bene!
I:Ha tutto quanto lui..io oggi pomeriggio, alle tre. Ci sono anche quelli della vigilanza che vengono da me ai quali abbiamo dato tutti i documenti secondo una certa linea… io
B: Ma che lettera ti deva mandare Masi?
I: Gli ho dato anche la copia , gli ho dato la bozza della copia dove lui deve scrivere.
B: Va bene, adesso lo chiamo subito!

I: Direttore , ti sei preso anche tu la dose quotidiana?
M: No, no è stato tranquillo con me. Ha detto: Giancarlo mi ha detto che dovete scrivere la lettera in modo che loro la sospendano. No questo non è cosi, Giancarlo. La lettere, anche se io te la scrivo può servire per il dopo, non il prima.
I: No, io infatti gli ho detto…fermo restando che noi ufficialmente non sappiamo neanche chi ci sarà in trasmissione. L’unica cosa che gli ho detto che può fare è richiamare i conduttori, gli autori, i direttori di rete ad attenersi a regole che sono quelle precise. Se poi esce fuori, da domani mattina tutti sappiamo perfettamente…
M: E’ quello che gli ho detto io, perché lui dice: tu gli devi scrivere una lettera, ma che lettere ti scrivo io adesso, scusa.
I: Lui purtroppo ha in mente una cosa che non esiste che è quella della possibilità di dire che vengano fatte, cioè lui ha in mente che qualcuno possa oggi dire a Santoro: stasera non puoi parlare del processo Mills. Uno gli può scrivere, come appunto : stai attento a quello che dici. Ma non: non puoi fare la trasmissione.
M: Esattamente.

M: Tu ex ante non puoi fare nulla. Se tu la metti ex ante ha ragione lui. Bisognava fare dopo, cioè bisognava andare sulla questione D’Addario, capito…scusa eh. Non è che io c’è l’ho con te, figurati. Nessuno può fare ex ante, neanche nello Zimbabwe. Se questo fa una trasmissione tu devi prima vederla per poter fare una cosa. Che fai…ex ante…in un paese…in occidente, gli dici ex ante non farla. Tu oltre a richiamare le norme e a fare le diffide non puoi fare. L’autorità doveva stare sulla questione D’Addario che c’è ne stavano 50 di possibilità. Intanto per cominciare lui in aula ha Ghedini, ha Belpietro… forse Tarek Ben Ammar, per cui non è che… intanto il contraddittorio lui lo ha assicurato formalmente, ex ante.
I: Tu comunque la lettera gliela hai mandata, quella li che gli dice che deve stare attento, e io adesso dico a Calabrò..
M: Lo mandata attraverso Liofredi, l’ho mandata a Massimo perché io cosi devo fare.
I: Io adesso dirò a Calabrò che comunque metta nella risposta i paletti, quelli che abbiamo detto sempre , insomma se non puoi fare niente prima, se esce fuori da quelli…
M: Ok, va bene, ciao!

Oggi Mauro Masi, direttore della Rai ha chiesto ufficialmente attraverso una lettera al presidente della Rai Garimberti che la commissione prenda in considerazione la risoluzione del contratto a Michele Santoro perché «alla luce delle ultime evenienze» e cioè “Rai per una notte”  bisognerà valutare se i comportamenti del conduttore danneggiano o meno «la credibilità dell’azienda» e se il suo contratto «al di là di ogni giudizio di merito, travalica i limiti della gestione ordinaria e dei poteri del direttore generale».  Alla luce delle intercettazioni questi dichiarazioni sembrano una vera e propria presa in giro. Uno scherzo di cattivo gusto.  Si parla della «violazione dell’esclusiva» che per alcuni potrebbe portare ad un licenziamento per giusta causa del conduttore salernitano. Un soluzione che il presidente della FNSI Roberto Natali da per impossibile: «Ricordi bene la Rai, la vergognosa Rai di questi giorni che questa è un’iniziativa sindacale (“Rai per una notte“) e non si azzardino a pensare a provvedimenti, pensino piuttosto alle scandalose telefonate del direttore generale». Vedremo cosa accadrà.

Comments

  1. Dannatamente sconcertanti e senza precedenti.

  2. alby33

    Questi cavoli di tribunali di provincia, non ci aiutano!
    Bisogna vincere sul campo, combattendo e senza farci rappresentare da qualche giudiciattolo in cerca di notorietà!

    • Non posso darti torto. Serve dell’altro per vincere: idee, serietà,progetti,cultura..ma che bisogna fare per rendere questo possibile? L’italiano non vota, tifa… e già questo è un grosso errore..

  3. juliette

    Una cosa giusta però è stata detta. “Neanche nello Zimbawe”

    • Mi ricorda la battuta di Benigni…in Kenya ci sono i Masai..in Zimbabwe i Masi ..:)