Politici alla gogna, richiesta illegittima? - Diritto di critica
Diego Anemone, l’imprenditore che e gestiva la cosiddetta “Cricca degli appalti” che fa tremare il Governo, non sta cantando. Questo è quanto ci tengono a far sapere i sui legali, forse per rasserenare qualcuno di cui non abbiamo ancora modo di conoscere l’identità. «Anemone non ha reso interrogatori o fatto dichiarazioni spontanee e soprattutto non ha fatto alcuna ammissione», ribadiscono i difensori dell’imprenditore con una nota all’Ansa. A cantare, a quanto sembra, per ora sono quantomeno le carte. Ieri sui giornali nazionali sono stati pubblicati alcuni nomi di circa 400 custoditi nel computer dello stesso Anemone, recentemente sequestrato dalle forze dell’ordine. Si continua ad indagare per portare alla luce gli intrecci e i favori che Anemone avrebbe fatto ad importanti figure del Governo, come ad esempio la misteriosa donazione di 900 mila euro all’ormai ex Ministro Scajola per l’acquisto della casa con vista Colosseo.
Berlusconi è furioso e preoccupato. Voci interne al partito e vicine al Cavaliere lo descrivono con un umore nero, da funerale. «Troppi si sono arricchiti alle mie spalle. Se c’è qualcuno che si è arricchito personalmente dovrà pagare», tuona il Premier oggi, dando finalmente una svolta alla linea della maggioranza nell’affrontare questa nuova tangentopoli. Basta dunque con l’indulgenza. Basta con i “golpe” o le accuse alla giustizia ad orologeria. La fogna si è aperta e non sembra bastare il taumaturgico sorriso del Premier per nascondere ancora agli italiani le nefandezze dei suoi. E’ ora della resa dei conti?
Solo pochi mesi fa avevamo analizzato su queste pagine i dati diffusi dal procuratore generale Mario Ristuccia e del presidente della Corte dei Conti Tullio Lazzaro, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario; Corruzione +229%, concussione +153%. Qualcuno forse avrebbe dovuto prevedere conseguenze come quelle di cui siamo spettatori in questi giorni. La politica, essendo spesso l’espressione del peggio della società italiana, è a maggior ragione ancora più facilmente appetibile per malfattori e corruttori.
Intanto, mentre Berlusconi salta alcuni incontri istituzionali con il Governo, ufficialmente per problemi di salute, il timore è che qualcosa di grosso stia per accadere. L’On. Cicchitto attacca i giornali sostenendo che si stanno creando le condizioni per una “gogna pubblica“, ma alla luce di quanto accaduto recentemente in Grecia, dove la corruzione ha messo in ginocchio la nazione, forse mettere alla gogna i responsabili politici di questo scandalo sarebbe il male minore. Sanità, istruzione, ricerca e occupazione credo siano temi più importanti della reputazione di qualche politico corrotto, o forse mi sbaglio?
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