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Diritto di critica | August 27, 2024

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Simboli e politica, quando la tradizione diventa propaganda - Diritto di critica

Un nuovo complesso scolastico trasformato in una ‘sezione di partito’ della Lega Nord, con tanto di Sole delle Alpi stampato ovunque, dal tetto ai banchi, dai cestini ai cartelli del cortile: questa  la novità del comune di Adro, nel bresciano, all’inaugurazione del nuovo anno scolastico. L’edificio, intitolato allo storico fondatore della Lega Nord, Gianfranco Miglio, è stato realizzato nel tempo record di dieci mesi e gli abitanti del paese si sono autotassati per finanziare banchi, sedie e lavagne d’avanguardia nel nuovo polo scolastico.

Non è la prima volta che Adro fa parlare di sé. L’ultima è stata solo pochi mesi fa, quando l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco leghista Oscar Lancini, aveva negato l’accesso alla mensa scolastica ai bambini (soprattutto extracomunitari) le cui famiglie erano in ritardo sui pagamenti del servizio. Allora la situazione si era risolta grazie all’intervento di un imprenditore locale che saldando gli arretrati si era attirato le critiche indignate di una larga fetta della popolazione e dello stesso sindaco.

Adesso a destare scalpore è invece l’affissione di simboli legati all’iconografia leghista all’interno della scuola, unita alla presenza del crocifisso inchiodato in ogni aula, perché, parole del sindaco, “a nessuno venga in testa di toglierlo o di coprirlo”. Lancini ha specificato come il Sole delle Alpi non sia un simbolo di partito, ma di identità locale, tradizione e soprattutto di compattezza comunale, testimoniata dal fatto che la comunità difende a spada tratta istituto e simboli annessi.

Quella della scuola di Adro è una situazione che ha fatto e continua a far discutere anche il mondo politico. E se Gian Antonio Girelli, consigliere regionale in Lombardia del Pd, si è detto pronto a scrivere al Presidente della Repubblica riguardo all’accaduto, anche Gianmarco Quadrini, capogruppo in regione dell’Udc, ha chiesto sulla vicenda una “riflessione seria”, mentre gli esponenti del Carroccio fanno quadrato difendendo il provvedimento del sindaco. Il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ha invece replicato alle critiche augurandosi che “tutti coloro che hanno polemizzato in queste ore con il sindaco di Adro lo facessero per coerenza anche le molte volte in cui sono simboli della sinistra a entrare in classe”.

Ora, forse il Ministro dell’Istruzione dimentica che in questo caso non si tratta solo di ‘simboli entrati in classe’ , magari per motivi didattici, ma di simboli di partito – perché questo è il Sole delle Alpi oggi- stampati ovunque in una scuola pubblica. E forse scorda anche che scuole con falci e martelli su banchi, lavagne e cestini non se ne sono mai viste in Italia, per un motivo semplice quanto fondamentale in una democrazia: come può una scuola ‘pubblica’, ovvero ‘di tutti’, diventare in modo così chiaro portavoce di un unico schieramento politico?

Pensare di mascherare l’iconografia di partito con giustificazioni legate al territorio, come pretendeva di fare anche l’europarlamentare del Carroccio, Matteo Salvini, a Otto e mezzo lunedì sera (“Il Sole delle Alpi è un simbolo della Padania da almeno cinquecento anni. Se non va bene, ci sarebbero in Padania circa duemila tra chiese, fontane, palazzi, baite e monumenti da abbattere perché su di essi i nonni dei nostri bisnonni hanno inciso questo simbolo”) è propaganda non molto velata. Il Sole delle Alpi non rimanda più al passato glorioso di una presunta Padania storica, ma alla Lega Nord attuale, con tutti i significati politici annessi e connessi.

Il valore veicolato da simboli antichi ripresi da forze politiche moderne non può essere nascosto dietro la facciata delle tradizioni. Sarebbe un po’ come pretendere che oggi la svastica richiami antichi significati benaugurali al posto del ben più tragico valore di emblema del nazismo che essa ha assunto nell’ultimo secolo.

Comments

  1. Ci prendono in giro. Il sindaco di Adro Oscar Lancini e il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini vogliono farci credere che il simbolo che tappezza il 'polo scolastico Gianfranco Miglio' sia un innocente retaggio della cultura e della storia della Lombardia. Invece è, anche legalmente, un logo del Carroccio, protetto dalla registrazione n.0000857037 del Ministero dello Sviluppo Economico (articolo di Chiara Avesani). Il fatto quotidiano

    • Elena Russo

      Ma esiste un sole delle alpi????? Ma questi nn hanno solo la nebbia???????