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Diritto di critica | April 20, 2024

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Berlusconi tira per la giacchetta Montezemolo. E pensa a un nuovo partito - Diritto di critica

Berlusconi tira per la giacchetta Montezemolo. E pensa a un nuovo partito

Una cosa nuova. Un “predellone”, qualcuno lo ha chiamato. Il partito di plastica di Berlusconi sta per cambiare di nuovo forma. Il Pdl è oramai divenuto una bad company che sarà presto messa in cantina. Ma prima c’è il voto delle amministrative che sanciranno la fine di un partito mai nato, nonostante il successo “bulgaro” del 2008.

Cambiare nome per cambiare il partito. Il Cavaliere sa bene che il nome Pdl non ha mai realmente acceso gli animi dell’elettorato. Non a caso nel 2008 nel logo la scritta “Berlusconi” era decisamente più visibile del nome “Popolo delle Libertà”. Ma oggi che il capo sa di non aver più possibilità di ricandidarsi – sia perché i sondaggi lo danno in grosso calo, sia perché troverebbe metà partito contrario – bisogna trovare un nuovo nome – un nome che scaldi gli animi – a quella “cosa” informe che tenta di andare oltre a 18 anni di berlusconismo.

Chi candidare? Non c’è solo il problema del nome. Le elezioni sono vicine e ancora manca un candidato. Secondo fonti di palazzo, quasi sicuramente il Pdl (o come si chiamerà) non candiderà l’attuale segretario Angelino Alfano. Secondo il Cavaliere, l’ex ministro della Giustizia non è in grado di scaldare gli animi e soprattutto ha un grosso problema: è siciliano. Un handicap grave nel momento in cui la nuova “cosa” ha il primario obiettivo di riconquistare i voti del nord.

Montezemolo alla guida del centro-destra? Allora, secondo Maurizio Belpietro, Berlusconi sarebbe pronto a lanciare una candidatura che potrebbe realmente scompaginare il centro-destra e ridare qualche speranza di vittoria nel 2013: Montezemolo. La sua associazione Italia Futura ha già ufficializzato la sua partecipazione alle elezioni del 2013. In quale forma ancora non è chiaro. Solo il suo leader non si è espresso (anche se Italia Futura ha duramente smentito Libero). In ogni modo, in ambienti di palazzo molti sono convinti che sia poco disponibile a scendere direttamente in campo. Un suo eventuale partito non riuscirebbe a conquistare più del 5-7%, ma la nascita di Italo e la sua sfida a Trenitalia potrebbe rappresentare un volano comunicativo fondamentale. Montezemolo potrebbe essere quell’ “uomo nuovo”, il Berlusconi del terzo millennio, che combatte la burocrazia per favorire la liberalizzazione dei mercati. Ed Italo può essere la metafora intorno alla quale costruire il suo messaggio comunicativo, come fece il Cavaliere nel 1994 con Mediaset/Fininvest. Per questo meglio arruolarlo o indebolirlo.

La paura degli ex An. E, mentre Belpietro, dalle colonne di Libero, paventa questa possibilità, contemporaneamente il Secolo d’Italia, quotidiano degli ex An, lancia un attacco frontale ad Alfano (che ieri aveva annunciato la nascita della nuova “cosa”). “Il Partito dei moderati c’è già, è il Pdl”, si legge sulla prima pagina del Secolo. La nascita di un nuovo partito spaventa la destra del partito, in via di estinzione dopo l’abbandono dei finiani. Ma soprattutto spaventa il nome di Montezemolo. La Russa e Gasparri non vogliono morire democristiani.