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Diritto di critica | July 25, 2024

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Gli italiani aprono ai matrimoni gay - Diritto di critica

Gli italiani aprono ai matrimoni gay

Gli omosessuali dichiarati in Italia sono più di un milione, eppure i loro diritti vengono ricordati ben poco al di là della giornata internazionale contro l’omofobia o di singole manifestazioni. Ma dopo il monito lanciato mesi fa dal commissario europeo per i diritti dell’uomo, Thomas Hammarberg, che ha strigliato anche l’Italia per il crescente odio verso il mondo dei Lgbt, arrivano ora i dati del rapporto Istat sulla condizione della popolazione omosessuale e transessuale. Dati che, tutto sommato, registrano un progresso nelle idee degli italiani.

Sebbene l’80 per cento sia contrario all’adozione da parte di coppie dello stesso sesso, infatti, la maggioranza degli intervistati ritiene che sia giusto estendere loro gli stessi diritti concessi alle coppie di fatto eterosessuali; e ben il 61 per cento crede che nei confronti dei gay ci siano ancora troppe discriminazioni, da condannare decisamente. La percentuale sale all’80 per cento quando si parla di transessuali. Ma il dato più significativo riguarda il matrimonio tra due omosessuali, approvato, secondo il rendiconto presentato in Parlamento dall’istituto di statistica, dal 44 per cento degli italiani. «Questo documento è come un megafono che non sarà possibile non ascoltare – ha dichiarato la deputata del Pd Paola Concia – ci dice che il Paese, soprattutto nelle sue fasce più sensibili, donne e giovani, è cresciuto ed è pronto». Secondo la parlamentare è arrivato il momento, per la politica, di discutere nuovamente e approvare le leggi sul reato di omofobia e sulle unioni civili: «Non ci sono più alibi, i progetti giacciono da tempo in commissione Giustizia». A Montecitorio, come ricordato anche nel rapporto del Consiglio d’Europa, è stata rigettata due volte la proposta di legge per rendere l’odio omofobico e transfobico un’aggravante per alcuni delitti.

In attesa del riaccendersi del dibattito tra le varie forze politiche, il governo ha aderito in queste ore ad un piano creato dalla Ue per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche del mondo Lgbt, nonché ad un progetto nazionale per formare i pubblici dipendenti e promuovere eventuali riforme legislative in materia. Il piano delinea le misure da adottare per ridurre la discriminazione nei confronti degli omosessuali nel mondo del lavoro, della scuola e delle istituzioni. Assieme all’Italia hanno detto sì Montenegro, Albania, Polonia, Serbia e Lettonia.

Il rapporto dell’Istat, comunque, rivela ancora le ombre di pregiudizi duri a morire, sia nella vita pubblica che in famiglia. Per gli intervistati non è accettabile che i gay ricoprano ruoli come quello dell’insegnante elementare (41,4 per cento), del medico (28 per cento), del politico (24,8 per cento). Il 53,7 per cento degli omosessuali e bisessuali interpellati dichiara di aver subito discriminazioni in locali, uffici pubblici, nell’accesso ai servizi e nei rapporti con i vicini di casa. Solo il 20 per cento dei genitori, infine, è a conoscenza dell’omosessualità dei propri figli.

Comments

  1. Bella notizia senz’altro, ma attenzione a non cadere nel tranello dell’assegnazione della meritocrazia politica. Nel plaudire a questa apertura, resto perplesso dinanzi al fatto che debba essere una legge a sancire questo DIRITTO! Sarebbe logico e giusto che fossero cambiati quegli articoli della Costituzione che impediscano l’uso del DIRITTO PRIVATO in MERITO ALLA PERSONA CHE E’, senza che vi sia un legislatore o un “illuminato” a sancirlo. 

  2. Bella notizia senz’altro, ma attenzione a non cadere nel tranello dell’assegnazione della meritocrazia politica. Nel plaudire a questa apertura, resto perplesso dinanzi al fatto che debba essere una legge a sancire questo DIRITTO! Sarebbe logico e giusto che fossero cambiati quegli articoli della Costituzione che impediscano l’uso del DIRITTO PRIVATO in MERITO ALLA PERSONA CHE E’, senza che vi sia un legislatore o un “illuminato” a sancirlo.