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Diritto di critica | October 7, 2024

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Dopo la Polverini si dimettano Vendola, Formigoni ed Errani. Senza dimenticare Penati

Renata Polverini ha fatto benissimo a dimettersi. Ha dato l’esempio in un periodo in cui tutti si tengono stretta sedia, scranno e seggioloni vari. I suoi hanno rubato e foss’anche per omesso controllo, lei non poteva non sapere: la pagavamo profumatamente anche per vigilare accuratamente sull’operato di Giunta e consiglieri.

Ma la comune acrimonia mediatica sta dimenticando altri indagati d’eccellenza – la Polverini si è dimessa senza che ci fosse alcuna inchiesta a suo carico – che invece il seggiolone in Regione non lo lasciano nemmeno per sogno. Si tratta del leader-filosofo di Sel e governatore della Puglia, Nichi Vendola, del presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, e del numero uno lombardo, Roberto Formigoni. Nessuno di loro tre sta pensando di dimettersi sebbene indagato. “Le liste non devono farle i magistrati che un bel giorno si svegliano e decidono di indagare questo o quel politico”, mi si obietterà più che giustamente. Motivo in più per ribadire che allora la Polverini non avrebbe dovuto dimettersi, non ancora per lo meno, dal momento che non era indagata.

E si badi bene che le accuse per le quali nessuno (o quasi) chiede più le dimissioni dei suddetti governatori, non sono di poco conto. Formigoni è accusato addirittura di corruzione, Nichi Vendola di concorso in abuso d’ufficio, mentre per Vasco Errani è stato chiesto il rinvio a giudizio per falso ideologico. E come la Polverini, sia Vendola che Formigoni hanno dovuto fare i conti con le mele marce in Regione, eppure nessuno di loro si è dimesso. Né il Pd – vedi il caso Vendola – ne ha chiesto le dimissioni.

C’è poi il caso Penati: indagato per corruzione e concussione. Ha lasciato la poltrona di vicepresidente del Consiglio regionale ma si è guardato bene dal dimettersi e dal rinunciare allo stipendio da consigliere. Anche qui, nessuna richiesta da parte del suo partito. Dov’è la coerenza? Perché in Regione Lombardia e in Puglia nessuno chiede le dimissioni dei consiglieri, in modo da tornare al voto?  Domande che tutti – media, opinione pubblica e politica stessa – si dimenticano da tempo di porre. La verità è che le dimissioni della Polverini fanno comodo: paghi lei per tacer degli altri.

Twitter@emilioftorsello

Comments

  1. Fate le dovute distinzioni però: Vendola è indagato (e con ogni probabilità ne uscirà anche pulito) per una singola transazione, non per un’intera giunta che faceva la bella vita a spese dei contribuenti. Con la politica del “sono tutti uguali” non si va da nessuna parte.

  2. danskara

    C’è una bella differenza fra il sistema Compagnia delle Opere-CL-Formigoni e quanto successo a Vendola per aver chiesto di prorogare la scadenza di un bando di concorso. Se si mette tutto insieme e si fa una demagogica equivalenza Polverini=Formigoni=Vendola no si risolvono i problemi, si fanno solo polveroni !

    • Vendola deve togliersi dalle palle, non sa mai un cazzo quando i suoi compari combinano le stronzate. “A Vendola non farei amministrare neanche un condominio” ha scritto Travaglio.