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Diritto di critica | April 16, 2024

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Grillo spopola tra i giovanissimi, è primo partito

Beppe GrilloGrillo piace ai giovani. E questo lo sapevamo già. Ma che il suo MoVimento 5 Stelle sia il primo partito tra gli under 23, cioè tra coloro che votano per la prima volta è segno che qualcosa nella società italiana sta seriamente cambiando. Al netto del fatto che Grillo non conquisterà Palazzo Chigi, la sua incredibile ascesa tra i giovani dimostra il divaricamento sempre più evidente tra le generazioni; il campanello di allarme per i vecchi partiti. In sostanza, la fine delle vecchie ideologie.

Grillo, la “voce” dei giovanissimi. E pensare che fino a poco tempo fa esistevano scuole di sinistra, quelle di destra e quegli istituti dove giovanissimi politicanti si contendevano un posto nei consigli d’istituto o nelle consulte, rispolverando concetti e ideologie del secolo scorso. I “fascisti” e i “comunisti” lasciano ora spazio ai grillini, o meglio ad una generazione seriamente preoccupata per il proprio futuro, in preda al timore di vivere peggio dei propri genitori. Un incubo che li spinge a guardare verso colui che parla il linguaggio più semplice, più diretto, più chiaro. Verso chi li riesce ancora a far sognare. Grillo, nell’età post-ideologica del web 2.0, rappresenta il vero fulcro intorno al quale ruota la speranza dei giovanissimi, al di là della fattibilità di tante sue proposte.

Scetticismo ma partecipazione. Sono 4 milioni i giovani che voteranno per la prima volta alle elezioni politiche. Diversamente da alcuni anni fa, la percentuale degli under 23 che andrà a votare sarà, secondo il sondaggio condotto da Ispo, piuttosto elevata, oltre il 70%. Segno della voglia di partecipare e di incidere sulla politica italiana. Un dato in notevole controtendenza se si pensa che nelle ultime due consultazioni la partecipazione superava a malapena il 50%. Rimane, però, forte lo scetticismo nei confronti della politica tradizionale. Da questo si può comprendere come sia proprio Grillo il veicolo – che prima non c’era – attraverso il quale incanalare il forte disagio giovanile.

Primo partito tra gli under 23. Tutto ciò trova conferma dai numeri che il M5S riesce a raccogliere tra gli under 35. Tra i 18-23enni, cioè tra coloro che votano per la prima volta alle elezioni politiche, il MoVimento conquista il 30,4% delle preferenze, primo partito. Una percentuale impressionante se confrontata con quella conquistata a livello complessivo: ben 17 punti percentuali di differenza. Inoltre, in questa fascia d’età, Grillo è molto forte soprattutto tra coloro che si trovano in difficoltà economiche perché disoccupati o perché in condizione di forte precarietà lavorativa. Meno forte la presa sui giovani tra i 24 e i 34 anni. In questa fascia d’età, il MoVimento raccoglie il 19%, comunque ben al di sopra della media nazionale, conquistando in primo luogo – anche in questo caso – proprio i giovani con maggiori difficoltà economiche e lavorative.

I partiti “vecchi” soffrono. Il successo di Grillo danneggia gli altri partiti che tra i giovani fanno quasi tutti segnare un risultato inferiore rispetto al consenso complessivo. A pagare di più l’incapacità di conquistare le nuove generazioni è certamente il Pdl che tra i 18-23 non supera il 13% (rispetto al 20% ottenuto a livello complessivo). Altri partiti “vecchi” sono la Lega di Roberto Maroni e il Pd di Pier Luigi Bersani. Il Pd è secondo partito tra gli under 23 (dopo appunto il M5S), mentre è primo partito tra i 24-34enni, raccogliendo in questa fascia d’età un risultato simile a quello ottenuto nel complesso. Le uniche eccezioni a questo trend complessivamente negativo sono Sel e Fratelli d’Italia (la nuova lista guidata da Giorgia Meloni). Entrambe le liste guadagnano tra i giovanissimi 2-3 punti percentuali.

Twitter: @PaoloRibichini

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