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Diritto di critica | April 26, 2024

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Luce, Robin Tax la paghiamo noi

ContatoriLa bolletta elettrica, per una famiglia media, è oggi di 545 euro l’anno: nel 2002 non superava i 340 euro. Perché questo boom del prezzo della luce? Qualcuno incolpa gli incentivi alle rinnovabili, ma non è così (l’incremento è stato del 52%, le rinnovabili pesano per meno del 10%). C’entra il petrolio internazionale – e così anche la benzina è arrivata a sfiorare i 2 euro al litro. Tutto vero. Ma una fetta di almeno il 5% dipende da una truffa: le aziende produttrici hanno scaricato sui consumatori una tassa che dovevano sostenere da soli.

La legge 112/2008 è chiara. Le aziende energetiche con ricavi superiori ai 10 milioni di euro l’anno e un reddito imponibile oltre 1 milione di euro devono pagare un’aliquota IRES più alta: si chiama “Robin Tax” – dovrebbe prendere ai ricchi per dare ai poveri, in teoria. L’importo è pari al 10,5%, contro il 6,5% normale. La legge però è molto pignola: vieta alle aziende di scaricare questa tassa in bolletta, facendola pagare di fatto agli utenti. Eppure, l’Autorità garante dell’Energia e del Gas ha scoperto che in molti “glissano”.

A fine gennaio l’Authority ha pubblicato la relazione annuale al Parlamento, denunciando oltre 199 operatori del mercato elettrico. Secondo l’Autorità, queste aziende avrebbero “aumentato il prezzo finale per i consumatori” aggirando sostanzialmente il divieto della legge 112/08. Pochi euro a bolletta, ma la somma pesa: in tutto il 2011, si stima un “maggior costo” indebito di quasi un miliardo di euro sulle spalle dei consumatori. Sono i 2/3 dell’intero gettito della Robin Tax: l’abbiamo pagata noi, direttamente allo Stato, lasciando intonsi i guadagni del 60% delle aziende.

Contro questo furto – illecito maggior costo, se preferite, l’essenza è quella – si staglia solo il Codacons, che ha già annunciato un esposto alla Procura della Repubblica: “Chiederemo l’apertura di una indagine – spiega il presidente Carlo Rienzi – eventuali maggiori introiti legati alla violazione delle norme vigenti, configurerebbero infatti un ingiusto guadagno per le società energetiche, e un chiaro danno economico per i consumatori“. E si prepara la class action per il recupero del “maltolto”.

Dubbio: i dati pubblicati dall’Autorità si riferiscono al 2011. Ma gli aumenti della bolletta sono proseguiti per tutto il 2012, e si prevede un nuovo aumento entro marzo. Possibile che non sia partita prima questa denuncia? E ancora, è possibile che nessun politico abbia reagito con un’interpellanza parlamentare, o un intervento sui media? Niente. Non se ne parla. Forse son troppi i politici sostenuti – in questa lunga campagna elettorale – dai colossi dell’energia. Viva le Lobbies.

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