Debito e inflazione, la coperta è troppo corta

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Non abbiamo lasciato scoperto nulla: cassa integrazione e missioni sono finanziate. Il ministro dell’Economia Grilli cerca di difendere il lavoro del governo Monti, Bankitalia sembrerebbe sostenerlo: il debito pubblico sarebbe sceso a febbraio di 5 miliardi di euro, prima controtendenza dopo anni di crescita. Ma la crisi c’è ed è reale: la spesa per consumi cambia, gli italiani spendono meno e low cost per farcela. La coperta è troppo corta.

La coperta troppo corta. Un anno di rigore ha dato i suoi frutti, giurano da via XX settembre. La cassa integrazione è coperta per il momento e per il prossimo futuro, le missioni all’estero sono finanziate. Quindi nessun allarme immediato, afferma Grilli. Ma la verità sottesa è che la coperta arriva appena a finanziare le spese correnti. Il decreto sui debiti della Pubblica Amministrazione, ad esempio, farà uscire di cassa altri 40 miliardi di euro, e si torna a sforare. Siamo stati “bravi” a risparmiare e cancellare 5,2 miliardi di euro di debito pubblico – scendendo a febbraio da 2.022 a 2.017 miliardi (sarebbe il 128% del Pil) – ma ora per pagare le imprese torneremo al 130%. Sforzi inutili?

Imu, brutta ma inevitabile. Il rigore non è stata una scelta, l’anno scorso. L’emergenza finanziaria, come ha detto Monti da Fazio iersera, era enorme. Tutti i sacrifici sono serviti per fermare la spirale speculativa sul debito italiano, e averlo ora ridotto (anche se di poco) è un segnale importante. Ma se il prossimo governo taglierà l’Imu, allora sì che servirà una nuova manovra economica e più tasse (o tagli). Parola di Monti, che avverte: l’emergenza reale è ancora in corso.

Inflazione in calo, ma non è una vittoria. A marzo rallenta il costo dei beni di consumo: rispetto a febbraio, siamo passati dall’1,9% all’1,6% di marzo. Grazie soprattutto al rallentamento del petrolio: ma per Coldiretti la verità è che l’italiano medio spende sempre meno, cambia menù e si accontenta di una spesa low cost, magari fatta al discount. Nulla che aiuti la ripresa, secondo gli imprenditori. Per gioire è ancora presto.

Di Sirio Valent

Giornalista professionista, 25 anni, ho iniziato con una tesi sul tracollo del Banco Ambrosiano, braccio finanziario della loggia massonica P2, per la facoltà di Economia. Due stage nella redazione economica dell'Agenzia Italia e una breve parentesi dietro le quinte di Confindustria mi hanno aperto gli occhi sulla realtà quotidiana del cronista economico. Mi piace lavorare su questioni di geopolitica, macroeconomia e retroscena finanziari, difficili da spiegare in modo semplice ma fondamentali per capire la realtà dietro lo specchio.