Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | April 14, 2024

Scroll to top

Top

Non tutti gli indulti sono uguali

Non tutti gli indulti sono uguali

carceri-donneAnche le colombe rilanciano: amnistia per Berlusconi. A dirlo è la colomba del Pdl per eccellenza, Gaetano Quagliarello. Certo, come si può giustificare l’amnistia per chi ha rubato o truffato e non per Silvio Berlusconi? Così, mentre le carceri esplodono e le condizioni dei detenuti – oltre ad essere reclusi dovrebbero essere anche rieducati e reinseriti nella società – peggiorano costantemente, qualcuno ne approfitta per trarne un qualche vantaggio.

Anche le colombe vogliono salvare B. Oggi il Pdl vive una situazione interna – anche sotto il profilo economico – disastrosa. Il rischio, nel caso in cui Berlusconi dovesse – volente o nolente – mollare, sarebbe la bancarotta. Il Pdl è il partito in assoluto più indebitato. Troppe spese soprattutto da quando è stato ridotto il rimborso (comunque ancora piuttosto generoso) ai partiti. Così, anche alle colombe conviene tenersi stretto il grande capo con i suoi soldi. Se la grazia sembra un percorso oramai impraticabile anche a causa delle dichiarazioni di Berlusconi su Napolitano, l’amnistia e l’indulto potrebbero salvarlo e salvare l’intero centro-destra. È un problema di regole. E queste regole le scrive il Parlamento, non Napolitano.

Il fiato sul collo della Ue. Checché ne dica il Fatto Quotidiano, le possibilità che Berlusconi riesca ad usufruire di indulto o amnistia appaiono piuttosto ridotte. Ma dall’altro lato bisogna tenere in considerazione l’Unione europea che ci ha chiesto di adeguarci agli standard carcerari dei paesi civili che non significa “coccolare” i detenuti come qualcuno insinua, ma rendere più umano il percorso carcerario, favorendo il reinserimento nella società: chi sbaglia una volta non può rimanere marchiato a vita. Ma per far questo avremmo bisogno di seri investimenti. Non bastano nuove strutture (in alcune regioni esistono carceri vuote) ma soprattutto organizzazione e personale. Bisogna, in effetti, compiere una vera e propria riforma del sistema carcerario che forse non è pensabile entro la scadenza imposta dalla Ue. Superato quel termine il nostro Paese sarà costretto a pagare un’ingente multa: a maggio 2014 l’Italia dovrà sborsare tra i 300 milioni e un miliardo di euro per la sua inadempienza.

Amnistia o indulto? Qualcosa bisogna fare. E non si può dipendere dal solito stanco discorso su Berlusconi. La soluzione in astratto più semplice è quella di ampliare le carceri e spendere soldi per programmi di inserimento. Ma questo difficilmente si potrà mettere in atto entro maggio. Allora non resta che riflettere sull’amnistia e sull’indulto, ma solo come provvedimenti-tampone. L’amnistia estingue la pena e il reato, l’indulto solo la pena. Estinguere il reato non serve a risolvere (anche se temporaneamente) il problema delle carceri. Estinguere o commutare la pena certamente sì. Quindi, se l’amnistia si può tranquillamente escludere, l’indulto deve essere, però, ben calibrato. Si tratta, infatti, di far uscire dal carcere persone condannate, mettendo in discussione il principio fondamentale della certezza della pena.

I domiciliari per i non recidivi. Un provvedimento serio che tiene in considerazione tutte le esigenze – dal rispetto della certezza della pena alla necessità di svuotare le carceri – non può prescindere da una scelta politica, quella di garantire l’indulto solo a coloro che sono nelle carceri e non a coloro che sono agli arresti domiciliari o ai servizi in prova. E questo indulto non dovrebbe estinguere la pena ma dovrebbe commutarla, a seconda della gravità del reato, in ammenda, servizi in prova e arresti domiciliari, per tutti i non recidivi, ad eccezione di reati quali violenza privata e aggravata, violenza sessuale, terrorismo e omicidio doloso. Questo indulto dovrebbe essere poi accompagnato immediatamente da investimenti per progetti di reinserimento e rieducazione, e in una seconda fase, per l’edilizia carceraria. Questo sarebbe un percorso serio di intervento che bypasserebbe il problema Berlusconi. Troppo facile?

@PaoloRibichini

Comments

  1. luigitoso

    la vedremo ribichini! il discorso è ineccepibile ma il provvedimento verrà scritto e approvato dalla maggioranza dell’inciucio napolitanico, che è ben intenzionata a salvare berlusconi e già che ci siamo anche l’altra settantina di condannati che stanno in parlamento, un numero davvero consistente anche in termini di voti. comunque è vero se il problema è l’affollamento carcerario,
    che senso ha che il provvedimento riguardi chi non è in carcere?