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Diritto di critica | April 25, 2024

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Quando gli arabi bombardavano i palestinesi. E tutti tacevano

Israele bombarda i palestinesi e l’Italia si indigna davanti ai bambini morti, i giornali sbattono in prima pagina i loro cadaveri (facendo una seconda violenza a quei corpicini), si moltiplicano gli appelli contro l’esercito con la Stella di Davide per un cessate il fuoco. E poi le bandiere, le proteste, le manifestazioni, gli attivisti pronti a tutte le Freedom Flotilla possibili. Una perfetta manifestazione di strumentale ipocrisia.

Per concretizzare l’ipocrisia, però, conviene raccontare una storia. Quella di Mahmoud Kiali, palestinese del campo di Yarmouk che ospitava oltre 100mila rifugiati. Un ragazzo con i capelli arruffati e gli occhi pieni di vita. Nella foto spiegazzata che lo ritrae, indossa una camicia bianca a quadri. Mahmoud viene ucciso in uno dei bombardamenti di Yarmouk effettuato nei mesi scorsi dalle truppe di Assad. Insieme a lui muoiono almeno almeno 21 persone – diverse centinaia dall’inizio del conflitto – e numerose restano ferite. E i cannoneggiamenti proseguono per molti giorni, da terra – con l’artiglieria – e dal cielo, con i cacciabombardieri che sganciavano tonnellate di esplosivo senza sosta. In una delle testimonianze si legge: “i Palestinesi segnalano bombardamenti – iniziati nei giorni precedenti – aerei e di artiglieria, che hanno colpito persino il cimitero del campo. In un’atmosfera definita di “orrore e panico”, sono state bombardate le zone di Uruba Street, quella dell’ospedale Palestine, quella della scuola Jerusalem, quella della scuola Abaad, quella di Takadm, la strada n. 30 e, nei pressi del campo, l’area di Hajer Al Aswad. Cinque persone sono state uccise da bombardamenti aerei nel campo di Henderat ad Aleppo ed altre cinque sono state ferite nel campo di Daraa. A Yarmouk è rimasto ferito un volontario della Fondazione Jafra, che cerca di assistere le vittime della violenza. Oggi, lunedì 11 settembre, continuano i bombardamenti sul campo di Yarmouk: fino ad ora, si registrano due morti e numerosi feriti, mentre dall’ospedale arrivano appelli per donare il sangue e si sta evacuando l’area di Uruba Street verso posti più sicuri”.

LE ESECUZIONI SOMMARIE A GAZA – LEGGI

E il palestinese Abu Mazen cosa dichiarava in quei giorni? La stampa riporta appena due parole di commento: “crimini orribili”. Null’altro. Silenzio anche dai pacifisti nostrani che scendono in strada solo quando a cannoneggiare è Israele. E se sono gli arabi a maciullare i corpi dei fratelli arabi? Pare che il ruolo del cattivo sia solo di Israele. I pacifisti e la politica, infatti, tacciono e continuano per lo più a tacere su grandi questioni come la Siria o le guerre dimenticate che maciullano piccoli corpi inermi proprio come i tank israeliani. Per loro non c’è e non ci sarà mai alcuna Freedom Flotilla. Il silenzio su questo aspetto è quasi totale. E ipocrita.

P.S.: avvertimento per gli smanettoni pacifisti con il tic antisraeliano a senso unico: andate a riguardare le fotografie dei bambini massacrati in Siria – se all’epoca le avete viste – ecco: le stanno facendo passare come immagini provenienti da Gaza. Occhio ai falsi.

Comments

  1. Pierluigi Di Pietro

    Sarebbe giusto , doveroso e necessario avere altri riferimenti (links) per approfondire la questione.

    Chi uccide i bamini (oltre agli altri) e’ un criminale a prescindere dalla professione, dalla lingua e dalla nazionalita’. E mi pare alquanto ingeneroso perdersela con i pacifisti, come se fossero niente piu’ che un qualsiasi schieramento politico.

    E poi, tic antisraeliano una ceppa. Chi uccide, uccide, e non ha nessuna scusa. Semlicemente, dobbiamo allagare il parco dei criminali sottoposti all’attenzione.

  2. Omar D.

    Per concretizzare l’ipocrisia, allora, oserei dire che gli Israeliti sono stati messi li in palestina dagli Inglesi subito dopo la seconda guerra mondiale, malgrado la terra fosse già occupata dai palestinesi (che, in modo perfettamente democratico, non hanno avuto la possibilità di esprimersi). E fu così che secoli e secoli di pacifiche relazioni tra ebrei e musulmani sono state annientate per sempre nel giro di una semplice firma su foglio di carta. State dicendo che i Palestinesi dovrebbero semplicemente arrendersi all’idea di non essere padroni a casa loro?

  3. Salvatore Lucente

    Egregio editorialista Emilio Fabio Torsello
    Vivere in sicurezza è una cosa legittima e sacrosanta quello che non è legittimo usare un arsenale bellico che neanche nella seconda guerra mondiale e stato impiegato per annientare, cancellare o meglio non all’esistenza di un popolo. Con il massacro dei bambini, l’obbiettivo d’Israele e quello di cancellare l’esistenza della Palestina e questo non è accettabile, come pure non è stato accettabile quello subito dal popolo d’Israele con il nazifascismo. E’ chiaro questo Egregio editorialista Emilio Fabio Torsello e carissimi usurai d’Israele del mondo.

    Pubblicare le foto degli infanti è doveroso. La storia si scrive con immagini e scritti, sé la notizia non c’è rimane solo il buio. Spero di essere stato sintetico è chiaro.

  4. PaoloRibichini

    Sì, è vero, ma è ribadito anche nel Vecchio Testamento e nel diritto romano

  5. Meno male che ogni tanto qualcuno ha coraggio di andare controcorrente. Un buon 90% delle foto di poveri bambini morti che circolavano in questi giorni venivano spacciate per foto di bambini palestinesi e invece si tratta di foto vecchie di bimbi siriani o addirittura di bambini morti in terremoti … Queste mistificazioni, questa propaganda basata su falsita’ a me fa schifo. Oh si’ anch’io ce l’ho con chi ammazza i bambini e mi indigno per la violenza ma questa indignazione a senso unico, questa faziosita’ , questi attacchi che sanno di antisemitismo ( leggi qua sotto commento ‘ carissimi usurai d’Israele) mi fanno molto pensare. Perche’ i bambini non sono solo palestinesi. Esistono anche i bambini Israeliani su cui non si puo’ far ricadere le colpe dei padri. E esistono pure i poveri bambini siriani dimenticati. E un’ultima cosa: tutti i milioni di euro e di dollari che vengono elargiti a piene mani alla Palestina dove sono finiti? Saluti.

  6. Alessandro

    Non capisco il senso di questo articolo…vuol dire che non bisogna criticare Israele quando bombarda i civili perché qualcuno prima non ha criticato altri attacchi. Dipende anche da cosa leggi: io leggo il Manifesto da 7 anni e hanno sempre raccontato i massacri di civili, da chiunque questi siano stati compiuti. Poi sinceramente basta difendere Israele e tacciare di antisemitismo chi prova a criticarlo. Il Governo israeliano è composto da criminali di guerra che andrebbero processati per terrorismo e genocidio. Qualche anno fa il Capo delle Forze Armate israeliane dichiarò che l’assedio di Gaza sarebbe durato finché il popolo paelstinese non fosse stato annientato. L’intento è chiaro, e la cosa più scandalosa è che gli attacchi vengono usati da Nethanyau per propaganda elettorale, per cercare di recuperare il consenso degli israeliani per le elezioni del 2013.
    Poi tra la lettera del poliziotto e questo articolo mi viene da pensare che questo sito abbia come capo redattore Renato Farina.

  7. barbara 78r

    Io conosco ragazzi palestinesi e israeliani che sono amici e non vogliono la guerra. Vorrebbero vivere come tutti gli altri ragazzi di altri paesi, ma non possono, ci sono tante lobby. Israele è l’unica democrazia in medioriente, sarebbe bello vederne altre, vedere due paesi che vivano d’accordo e costruiscano insieme il futuro per i loro ragazzi. al mondo c’è posto per tutti. E’ sempre il fondamentalismo che rovina tutto. Quello che serve è la collaborazione, il dialogo e la tolleranza reciproca. Volere è potere.