Rom e gay, il "double standard" di Futuro e Libertà - Diritto di critica
- Andrea Tornese+
- 10 Febbraio 2011 Aggiungi questo articolo al tuo Magazine su Flipboard
«È più facile educare un cane di un rom». Parole shock della portavoce milanese di Futuro e Libertà, Tiziana Maiolo in diretta su Radio24 martedì sera. Nei giorni scorsi un altro esponente finiano, l’europarlamentare Potito Salatto, si era espresso contro coppie gay con discutibili argomentazioni bibliche.
Per le frasi razziste, i vertici di FLI prendono le distanze; poi arrivano le dimissioni ma anche le precisazioni: «ho poassato la giornata a giustificarmi per una frase che non ho detto». Per le opinioni omofobiche di Salatto nessun commento dall’alto: Luca Barbareschi aveva accentrato su di sé le attenzioni della dirigenza.
I ROM VISTI DALLA MAIOLO – «Tutte le etnie sono integrabili tranne i rom». Perché? le ha chiesto il conduttore della trasmissione “La Zanzara”, Giuseppe Cruciani; «non vogliono assolutamente lavorare» ha risposto la Miaolo insieme ad altre argomentazioni stereotipate: «a noi ci odiano e pensano soltanto a sfruttarci, ci chiamano gaggi, gagé, non so, quella parola lì», «non hanno il senso dell’igiene», «fanno bambini perché li mandano a rubare» e «in molti casi avviano i bambini alla prostituzione minorile». Per concludere con un commento alle parole del Presidente della Repubblica che dopo il rogo in un campo rom a Roma e la morte di quattro bambini aveva chiesto alloggi più dignitosi: «Il Presidente Napolitano ha sbagliato perché ha parlato senza cognizione di causa: ha detto che devono avere una casa e perché gli italiani no? Quelli ci odiano e ci vedono solo come possibilità per sfruttarci o rubarci qualcosa e noi gli diamo la casa: ma l’italiano che non ha una casa cosa dovrebbe dire?».
FLI CONTRO LA PORTAVOCE MILANESE – «La dichiarazione di Tiziana Maiolo sui Rom è inaccettabile e da noi assolutamente non condivisa» dichiara il coordinatore di FLI, Adolfo Urso. «Futuro e Libertà – mette in evidenza Urso – si fonda sui principi del pieno rispetto dei diritti umani e della dignita’ di ogni persona, si batte per una seria politica di integrazione e lotta contro ogni pregiudizio e discriminazione».
Alessandro Ruben, parlamentare di Futuro e Libertà e vicino a Gianfranco Fini, ha definito le parole della Maioli «vergognose ed inaccettabili», «inammissibili per la mia coscienza e per il movimento politico a cui con orgoglio appartengo».
LE SCUSE, LE DIMISSIONI, LE PRECISAZIONI – E dopo le polemiche, Tiziana Maiolo ha prima chiesto scusa e poi ha deciso di dimettersi dall’incarico di portavoce di FLI a Milano. «Mi scuso per la frase infelice – ha spiegato in un comunicato l’esponente di Fli – ma i problemi di integrazione restano». L’ex assessore del Comune di Milano ha ricordato che l’«esperienza di amministratore al Comune, dove ho svolto il ruolo di assessore alle politiche sociali dal 2001 al 2006 – ha aggiunto – è storia del mio grande impegno per l’integrazione dei rom, come delle altre etnie presenti in città».
Poi, dopo le dimissioni, alle 23.40 sul suo profilo Facebook, dove si leggono messaggi di sostegno di diversi sostenitori (non mancano quelli di Forza Nuova), Tiziana Maiolo pubblica una breve nota in cui invita ad ascoltare la registrazione su Corriere.it o quella trasmessa dal TG3 Lombardia: «la frase “è più facile educare un cane che un rom” è stata pronunciata dal giornalista David Parenzo, che poi se l’è rivenduta come se fosse stata mia. Basta ascoltare le voci. Visto come stanno le cose, non leggo i commenti ma mi aspetto che quelli negativi siano rivisti alla luce di come sono andati davvero i fatti» e conclude ribadendo la sua posizione: «poi, nel merito, ribadisco che i rom sono l’etnia più difficilmente integrabile. È vero o no?»
SALATTO E LE UNIONI GAY – «No, nella maniera più assoluta no. Sono contrarissimo alle coppie gay. San Giuseppe era con Maria, non era con Giovanni quando ha procreato nostro Signore. Credo che le indicazioni che ci arrivano dalle Sacre Scritture siano chiare. La Bibbia ci insegna che l’umanità deriva dall’unione di Adamo ed Eva, non di Adamo e Giuseppe». Sono parole di Potito Salatto, europarlamentare di Futuro e Libertà e coordinatore romano di Generazione Italia, pronunciate nella trasmissione televisiva “KlausCondicio” del 31 gennaio.
«Confermo quanto detto alla trasmissione ‘La Zanzara’ di Radio24 qualche giorno fa e, cioè, che su questi temi nel FLI c’è libertà di coscienza. Gianfranco Fini è un liberale e non ci impone una linea dall’alto. Questo è un suo grande merito».
È forse su questa linea che né Fini, né Bocchino, che pure ripetono costantemente l’impegno di FLI a favore dei diritti civili, non hanno ritenuto di prendere le distanze. Erano i giorni del Barbareschi-show, la dirigenza doveva gestire quel problema. E così a rappresentare la “nuova destra” italiana in Europa, dove i diritti lgbt sono ampiamente tutelati, rimangono Salatto e le sue opinioni.
«NOI CI DISSOCIAMO» – Le uniche critiche arrivano dalla base. « Che dire delle gravissime offese che ha recato alle persone omosessuali, e del barocco accostamento con le Scritture (che evidentemente non ha mai letto)?»: esordisce così Serenella Accorsi di “FLI Laici Liberali” in una critica a Salatto ripresa da FareFuturo web magazine.
La giovane militante futurista fa notare a Salatto che «Maria era Vergine e non si è mai unità carnalmente con Giuseppe» e poi gli chiede dove fosse quando a Bastia Umbra «il Presidente Fini a bastia Umbra ha parlato dei diritti delle coppie di fatto, anche di quelle omosessuali, e c’è stata una standing ovation? Dov’era? Era per caso al congresso del Pdl o aveva sbagliato strada ed era finito a Pontida ? E il manifesto per l’Italia, l’ha letto onorevole? Punto 7: “Un’Italia rispettosa della dignità di ogni persona, cosciente della funzione educativa e sociale della famiglia, garante dei diritti civili di ognuno”. Ogni persona…garante dei diritti civili di ognuno. Ogni. Ognuno. C’è scritto questo. Non uno e qualcuno».
LA REPLICA – Con una lettera Salatto replica alle critiche della Accorsi e spiega: «Non ho mai contestato la libertà sessuale di nessuno. So bene che Gesù nasce da Maria Vergine. Volevo solo dire che ha avuto un Padre ed una Madre, non due Padri o due Madri. Sono contrario al matrimonio fra omosessuali e questo me lo deve concedere in nome di quella libertà di pensiero che Lei stessa sicuramente non può disconoscere. Per quanto riguarda le posizioni dell’On. Fini da lei citate, le faccio presente che dal 1993 ho sempre condiviso il suo progetto politico senza traumi o anatemi reciproci su visioni a volte diversificate che certamente non inficiano né il progetto stesso né la stima reciproca. Ci sono argomenti riconosciuti come attinenti alla coscienza individuale».
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