"Bambini più problematici nelle coppie gay", lo studio che "riabilita" la famiglia etero
Le conclusioni del nuovo rapporto fanno riflettere e spostano, nuovamente, l’ago della bilancia a favore delle coppie eterosessuali: gli adulti, cresciuti in una famiglia con genitori dello stesso sesso, presentano maggiori problematiche rispetto a coloro che hanno vissuto nelle famiglie “convenzionali”. E’ questo il dato che emerge dallo studio redatto da Markus Regnerus, sociologo dell’Università di Austin, in Texas.
La ricerca, “New Family Structures Study” (NFSS), ribalta quanto, precedentemente, dimostrato da altri studi in tema di benessere dei figli di genitori gay e lesbiche, considerati emotivamente più sani e stabili rispetto alle coppie etero sposate. Al contrario, nel rapporto, commissionato dall’Istituto “Whiterspoon” e dalla Fondazione “Bradley” (di matrice conservatrice), si evince come gli adulti cresciuti con genitori dello stesso sesso abbiano una probabilità più che doppia di contrarre disturbi legati all’ansia, alla depressione e alle relazioni interpersonali. Gli adulti avrebbero meno possibilità, rispetto a coloro che sono cresciuti in famiglie etero, di avere un lavoro a tempo pieno, meno probabilità di essere eletti alle elezioni del 2008 e con un livello d’istruzione inferiore.
Questi effetti sembrerebbero essere più marcati per le persone le cui madri avevano avuto rapporti omosessuali rispetto alla figura paterna. Ciò sarebbe confermato anche grazie a fattori come l’età, il sesso, la razza, la ricchezza percepita, se la persona è stata vittima di bullismo. Figli maggiorenni, di madri lesbiche, avrebbero maggiori possibilità di tradire il proprio partner, di fumare marijuana e di essere arrestati per aver commesso reati. Il 23% degli intervistati, che ha avuto una mamma lesbica ha, inoltre, dichiarato di aver subito un abuso sessuale da un genitore, rispetto al 2% dei figli di coppie etero. La ricerca, nonostante la grande mole di rilevazioni e dati, sembra soffrire di una evidente impronta marcatamente conservatrice e cattolica. L’autore del rapporto, Mark Regnerus, ha, infatti, scritto diversi saggi sul magazine evangelico “Christianity Today”.
Il rapporto si basa su dei sondaggi rappresentativi a livello nazionale di circa 15.600 persone, di cui 250 hanno riferito di aver avuto un genitore con un partner dello stesso sesso. La scelta del campione, ha sostenuto l’autore della ricerca, non è stata casuale. Tuttavia, le persone scelte tra una fascia d’età compresa tra i 18 e i 39 anni, non rappresentano uno spettro esaustivo della società degli ultimi 20 anni. Inoltre, non è chiaro se gli adulti abbiano sperimentato una situazione di divorzio, prima che un genitore abbia intrapreso una relazione con un’altra persona dello stesso sesso. Poco chiari, i metodi di comparazione e le connessioni tra le due tipologie, specie se a intervenire sono altre variabili come l’origine etnica, l’età, la ricchezza ecc.
Un plauso alla ricerca è venuto dal sociologo Paul Amato, della Penn State University, che ha definito il lavoro “come il migliore rispetto ai precedenti, per rilevare le differenze tra gruppi diversi della popolazione. Lo studio – ha sottolineato Amato al Time –, non deve essere strumentalizzato da chi vuole limitare i diritti civili delle persone”. L’autore della ricerca, da parte sua, insiste sul fatto che l’intento non è quello di demonizzare i genitori dello stesso sesso: “Molti genitori gay – ha precisato al Time – sono eccellenti. Mi concentro sull’obiettivo del rapporto, non sui risvolti politici”.