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Diritto di critica | October 4, 2024

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Partorire con le mani legate, Israele sotto accusa - Diritto di critica

Partorire con le mani legate, Israele sotto accusa

Scritto per noi da Andrea Onori

Maltrattamenti, violenze e suicidi. Come in molti altri paesi democratici, anche nelle carceri israeliane, i detenuti vengono sottoposti a vessazioni nel corso degli arresti. Questi comportamenti, accettati e condivisi dalle autorità, sono violazioni del diritto internazionale relativo alla tortura e ai trattamenti disumani e denigranti. E le prime a subire trattamenti umilianti sono proprio le donne.

Le prigioniere palestinesi, detenute nelle carceri israeliane, sarebbero rinchiuse in condizioni squallide e lasciate in celle infestate anche da ratti. Una delle tante denunce, arriva dall’Agenzia di stampa internazionale IPS che ha divulgato un’intervista a Fabrizia Falcione, dirigente dei progetti di Unifem, l’agenzia ONU per i diritti delle donne. Dalla conversazione emergono particolari alquanto raccapriccianti sulle violazioni basilari dei diritti fondamentali dell’uomo ai danni dei prigionieri politici palestinesi, tra i quali anche donne e bambini. “La situazione di donne e minori palestinesi nei centri di detenzione israeliani è davvero critica. Assistiamo a negligenza medica e all’assenza di servizi medici specifici (specialistici) e nessuna somministrazione dei trattamenti di cui hanno bisogno le prigioniere malate”, ha dichiarato Fabrizia Falcione.

Le palestinesi, sono detenute principalmente nei penitenziari israeliani di Hasharon e Damon, entrambi fuori dai Territori palestinesi occupati, e questo in piena violazione all’art.76 della IV Convenzione di Ginevra. Si racconta di celle infestate da insetti, scarafaggi e topi. Una detenuta, rilasciata pochi mesi fa, ha raccontato all’Unifem: “Non riuscirei a descrivere le condizioni nella cella. Era come una tomba sottoterra, piena di insetti, lenzuola bagnate e dall’odore stomachevole, straripante di rifiuti”.

La stragrande maggioranza delle donne detenute politiche da Israele, soffre di varie patologie e le internate incinte verrebbero addirittura fatte partorire con le manette ai polsi. Fabrizia Falcone lo conferma “ Si, è proprio così. Le detenute incinte vengono ammanettate durante il parto e lasciate così nel periodo successivo. Una volta compiuti due anni, i bambini vengono allontanati dalle madri“. Le donne patiscono oltraggi e offese al proprio retaggio culturale e ai diritti religiosi. Un’ex detenuta avrebbe raccontato alla Falcione: “Mi hanno privata del velo dandomi un’uniforme di colore marrone, a maniche corte e quando ho chiesto di avere una maglia a maniche lunghe da poter indossare di sotto, me l’hanno negata. Costretta a spostarmi tra le celle tra gli occhi di guardie uomini. Mi sono sentita umiliata e sono stata insultata“.

Molte donne, come molte persone all’interno dei territori occupati, vengono imprigionate senza essere state sottoposte a un processo. Il loro arresto avviene spesso per affiliazione a organizzazioni messe al bando da Israele. “Inoltre – Conclude la Falcione – a prigioniere e detenute palestinesi vengono vietati la detenzione e l’utilizzo di oggetti come le penne: non possono leggere e non viene loro riconosciuto il diritto ad alcuna pausa ricreativa”.

Se il carcere e le dinamiche di reinserimento nella società, in uno Stato democratico, dovrebbero tenere conto delle esigenze specifiche del mondo femminile, come la maternità, la reintegrazione professionale e familiare. Le condizioni di carcerazione delle donne incinta e nel periodo dell’allattamento così come quelle che hanno in cura bambini piccoli, devono sempre tenere conto dell’interesse superiore del bambino, ma così, purtroppo, non è.

Comments

  1. Jerryduemila

    Vi invito a visitare personalmente le carceri o parlare con persone non coinvolte politicamente. Le prigioniere sono visitate e le loro condizioni verificabili dalla Croce Rossa Internazionale al contrario del prigioniero da anni nelle mani di Hamas “Gilad Shalit” l’unico visto che gli altri sono stati trucidati (in Libano o in Cisgiordania). Come tutti gli enti ONU trattasi di infami accordi politici come quello a suo tempo che aveva portato un Esponente di Gheddafi alla presidenza dei diritti umani o ora esponeti Iraniani e dell’Arabia Saudita nella difesa delle Donne.
    Vi prego non credito a queste infamità senza prima averle verificate da altre fonti.
    Grazie

  2. VANNA1947

    Propaganda di destra, propaganda di sinistra, ma sempre e solo di propaganda si parla.! E sempre e solo di ANTISEMITISMO, che parola volgare, infame, vergognosa. Ancora oggi agli albori del terzo millennio siamo qui a dibatterci sugli ebrei nemici del mondo. Prima di scrivere, e mandare nell’aere informazioni non attinenti alla verità VERA !! facciamo come lo scettico San Tommaso, se non vedo non credo. Io non sono scettica. IO SEMPLICEMENTE NON CREDO A TUTTO CIO’ ed invito gli Italiani
    a ragionare con la propria testa, e di non portarla coattamente all’ammasso.

  3. Si tratta di antisemitismo?? Non capisco perché. Denunciare situazioni critiche in Israele significa essere antisemiti? Per carità, è sempre bene dubitare di tutto, ma la fonte è autorevole: le Nazioni Unite. Poi si può dire tutto e il contrario di tutto ma se non ci fidiamo nemmeno degli organi internazionali, meglio chiudersi dentro casa e buttare la chiave

  4. Andrea

    Per prima cosa vorrei ricordare che questa notizia non è campata in aria o inventata dal sottoscritto. Ho riportato solamente una notizia uscita da una AGENZIA DELLE NAZIONI UNITE. Forse contano i rapporti dell’Onu solo a senso unico? O forse dobbiamo “snobbare” anche le org internazionali?

    Non si tratta di essere antisemiti, è assurdo pesarlo. Mi viene quasi da ridere, se non fosse un discorso serio quello che stiamo affrontando. Ho denunciato le condizioni delle carceri in uno STATO, come denuncio le condizioni nelle carceri e dei diritti umani violati in Italia, Libia, Afghanistan, Sudan ecc…

    Non bisogna buttarla sempre sul fattore religioso, farlo significa strumentalizzare i fatti.

    • Jerryduemila

      Andrea ti sei basato, sicuramente in buona fede, su quanto riportato da un elemento molto noto per il suo antisionismo ed antisemitismo. Un cumulo di fandonie che qualsiasi giornalista indipendente (ed in Israele sono ammessi al contrario di Gaza) potrebbe contestare. Ti rammento nuovamente quali erano i membri di detto organismo con la Libya quale presidente! non basta questo a squalificare detto organismo? Per inventarsi di sana pianta queste storie da parte delle Palestinesi intervistate e poi condite in salsa antiisraeliana ci vuole poco e serve per coprire le stragi di Gerusalemme e lo SGOZZAMENTO di 5 persone di cui tre bambini, il più piccolo di 3 mesi.
      Io spero solo che uno di voi riesca per qualche ragione ad andare di persona, o contattare un giornalista che sia del vostro standard ed obbiettività, a visitare le prigioni a Gaza, in Cisgiordania ed in Israele e fare un resoconto al fine di smentire questo infame racconto.

  5. Andrea

    Ma perchè dobbiamo pensare che chiunque critichi lo Stato di Israele debba essere antisemita? Io ti assicuro non lo sono. All’interno dello Stato di Israele ci sono molti attivisti ebrei che denunciano la stessa situazione. Mi è capitato di sentir dire che, per il fatto stesso che uno sia ebreo debba essere a favore delle violenze verso i palestinesi o viceversa. Non è così. Ci sono tanti fattori da valutare. Ecco cosa diceva il rabbino , leader di Naturei Karta: “Ci sono persone che ci chiedono il perché della nostra partecipazione al corteo dei palestinesi. “Siete ebrei !” ci dicono, cosa state facendo ? E la nostra risposta, che vorrei condividere con Voi oggi pomeriggio, è molto semplice. E’ PRECISAMENTE PERCHE’ SIAMO EBREI CHE STIAMO MANIFESTANDO CON I PALESTINESI, ALZANDO IN MANO LA BANDIERA PALESTINESE. Sì, la nostra Torah ci obbliga ad essere giusti”. Questo è solo per far capire che comunque non è un fatto di antisemitismo, ma c’è ben altro alla generalizzazione di due semplici posizioni.

    Qui si parla di altro. Di diritti umani violati, di denunce che devono restar fuori dalle logiche degli ideali. Sappiamo come funzionano le carceri anche qui in Italia, in Europa, nel mondo. Io denuncio quello, non voglio entrare in altre questioni.

  6. jerryduemila

    Caro Andrea, ti ringrazio per il tuo pacato ragionamento, ma il mio punto è che quando si affermano falsità come in questo caso, non si tratta solo di antisionismo ma si travalica e si cade nel’antisemitismo, In Israele esiste una Corte di Giustizia da poter invidiare persino qui in Europa (al contrario di qualsiasi paese arabo) le nefandezze elencate non fanno parte dell’essere Ebreo ed Israeliano e questo è testimoniato da varie fonti non politicizzate.
    Naturei Karta sono una grande vergogna dello Stato di Israele che loro NON riconoscono e di cui chiedono la scomparsa pur godendo delle sovvenzioni Statali. Sono gli stessi che sono stati presenti in Iran durante il discorso di Ahmedinejad per il Negazionismo e per la Distruzione dello Stato di Israele.
    Che poi ci possano essere in alcuni casi diritti violati in Israele sono briciole al confronto quello che hanno fatto nel silenzio totale dei Media in tutti i paesi Arabi agli Ebrei (circa 800.000) inclusa la mia famiglia presente nel NordAfrica per 2.000 anni, addirittura prima degli arabi stessi, e cacciati con solo una valigia e due lire in tasca.

  7. jerryduemila

    A completamento penso sia utile sentire il discorso che riflette la pura verità di quanto succede e che viene rigettato dal Presidente dell’Human rights “obviously” aggiungerei.

    http://www.youtube.com/watch?v=uhWgZu6tcZU

  8. Faiza

    Io non commenterò, non perchè non possa farlo ma perchè le parole sono poco utili in certe situazioni, parlano i fatti..
    Signori io sono araba, laica e sono semita…vi ricordo, data l’inesattezza delle vostre affermazioni, che i semiti sono sia gli ebrei che gli arabi, parlare quindi di antisemitismo è ridicolo. Essere anti-sionista non vuol dire essere anti-semiti. Fatta questa precisazione non so quanti di voi abbiamo realmente visitato le carceri ma mi astengo dal rovinarvi la giornata dicendo quello che avviene. Il punto fondamentale è che le carceri israeliane sono piene di minori e innocenti. Detto ciò, se mi permettete voglio postarvi l’articolo di Marco Ramazzotti, ebreo italiano dell’associazione ECO. Grazie per l’attenzione e vi lascio con queste frasi di Voltaire: “non condivido le tue idee ma sono disposto a morire perchè tu possa professarle”.

    http://idv-voghera.blogspot.com/2010/05/la-questione-palestinese.html

    • alex

      grazie Faiza per la tua precisazione. ho appena codniviso questo articolo col mio commento e ora che leggo le tue parole mi ritengo ignorante in tema “semita” “sionista” non ne so abbastanza (vado subito ad informarmi). Purtroppo il tuo link non e’ piu’ visibile, peccato, sarebbe stato molto utile a me.